Un appello accorato quello giunto all’ospedale Gaslini di Genova: “Tutta la speranza per mio figlio è nel vostro ospedale e nella vostra squadra. Ha le ore contate, vi prego aiutateci”.
L’appello giunge da Nadica Ristova, madre del piccolo Luka, un bimbo di 18 mesi affetto da una forma di tumore epatico molto voluminoso diagnosticato un paio di mesi fa.
Dopo il primo ciclo di chemioterapia Luka ha un problema respiratorio e appare chiaro che il tumore si stia ingrandendo.
Da qui la richiesta della giovane madre all’Istituto Gaslini: “Vi ho scoperti tramite un’amica che aveva già portato suo figlio nel vostro ospedale. Temo per la vita di mio figlio, per favore aiutateci, so che il vostro ospedale è specializzato nella diagnosi di mio figlio. Solo voi potete aiutarlo e salvarlo. I medici della Macedonia concordano sul fatto che la salvezza per Luka è solo nel vostro ospedale. Spero che ascolterete la voce di una madre disperata e che salverete Luka».
L’equipe di trasporto della UOC Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica del Gaslini si è quindi recata in Macedonia per assistere il piccolo durante il trasporto aereo. Il trasporto è stato reso possibile grazie all’aeroambulanza organizzata e finanziata da Flying Angels Foundation, onlus specializzata appunto dei trasferimenti aerei di bambini gravemente malati.
Il presidente Giovanni Toti afferma: “L’Istituto Gaslini si conferma un punto di riferimento nel mondo per le più complesse patologie neonatali e infantili. Il nostro pensiero è rivolto al piccolo paziente, ora nelle mani di medici eccezionali, che si prenderanno cura di lui e della sua mamma. Per questo ci siamo subito attivati, dando il via libera all’utilizzo del fondo di Regione Liguria istituito per consentire interventi come questo. Un sentito ringraziamento a tutti i soggetti che hanno contribuito alla riuscita di questa missione all’estero degli specialisti del nostro Irccs pediatrico, di cui siamo davvero orgogliosi”.
“Una lunga catena di solidarietà che dalla Liguria ha raggiunto la Macedonia per dare una possibilità di guarigione ad un piccolino che non poteva essere curato nel suo Paese” si legge sul sito dell’ospedale pediatrico.