È morto oggi, all’età di 73 anni, Carlo Repetti. Una grande figura del panorama culturale ligure, scrittore (“Insolita storia di un uomo normale“, “Nero città” e “Il ponte di Picaflor” sono alcuni titoli della sua narrativa), drammaturgo e autore teatrale (portano la sua firma “Borges, autoritratto di un mondo” e “Verso la fine dell’estate“) ed ex direttore del teatro Stabile di Genova.
Repetti fu anche assessore allo spettacolo, turismo, sport e commercio del Comune di Genova dal 1990 al 1993 e dal 1997 al 2000.
Personaggio cruciale per la realizzazione dell’Acquario e per la fondazione della Film Commission, insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Légion d’honneur, per meriti culturali.
Nato nel 1947 a Genova, lascia la moglie e tre figli.
Riuscì, negli anni Novanta, a far rinascere il Festival del Balletto di Nervi.
“Ci ha lasciato un uomo delle istituzioni e dal grande attivismo culturale. […] Lascia molto alla città, insieme a un vuoto per il quale esprimiamo condoglianze alla sua famiglia.” hanno fatto sapere il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Cultura Ilaria Cavo in un comunicato ufficiale.
La redazione di Liguria.Today e l’editore Marco Repetto porgono le loro più sentite condoglianze alla famiglia.
L’amico Marco gli dedica, inoltre, un personale saluto.
Eh no Carlo, non me lo dovevi fare! Ma ti rendi conto che non è giusto andarsene così in questi momenti in cui il Covid la fa da padrone, il lavoro manca e la cultura è finita in soffitta? Proprio tu che avevi dato un calcio alla politica per dedicarti al Teatro di Genova insieme a Marco Sciaccaluga. E lo avete fatto grande.
E poi sono un tuo coetaneo e non dovevi proprio andare via senza dirmelo. Ricordi nel ’68 o giù di lì, quelle mega-compagnie di Castelletto, con Pescetto, le Soldatini, Lucesio Venturini, i fratelli Rodolfo e Paolo Repetto, Ravazzolo e mille altri in cui si discuteva di tutto e di più e tu, dall’alto della tua cultura e intelligenza, finivi sempre per zittire tutti con argomenti ineccepibili?
Diciamolo pure: a volte eri anche antipatico, ma quando eri in vena eri fortissimo, simpatico e un vero locomotore umano. Sono molto rattristato e abbraccio tua moglie e i tuoi figli. Dai, ci vedremo prima o poi.
Marco Repetto