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Sarzana: operazione anti pedopornografia, 67 denunciati

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I carabinieri di Sarzana hanno eseguito recentemente un’operazione anti pedopornografia online che ha portato alla denuncia di 67 persone.

L’indagine era partita nell’ottobre 2019 quando, durante un controllo antidroga nei confronti di due ragazzi, sul telefono di uno dei due era stato trovato materiale sospetto. Sul dispositivo erano infatti archiviati numerosi filmati pedopornografici e di violenza provenienti da una chat con partecipanti in tutta Italia.

Il cellulare era stato sequestrato dai militari e, a seguito di perquisizione domiciliare, anche il tablet del ragazzo era stato trattenuto per accertamenti.

E’ da questi elementi  che era partita l’indagine del nucleo operativo della compagnia Carabinieri di Sarzana, arrivata oggi all’attenzione dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Genova, competente per materia sui reati commessi dai maggiorenni, e della Procura della Repubblica per i minori di Genova.

Analizzando il contenuto della chat, che contava oltre 500 persone in tutta Italia, i carabinieri hanno scoperto  una rete di pedopornografia online piuttosto estesa. Al momento le persone denunciate sono 67 di cui il 70% sono minorenni.

La pena per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico va da un minimo di uno a un massimo di 5 anni di reclusione con multa da 2.582 a 51.645 euro.

Inoltre, la Corte di Cassazione ha recentemente emesso una sentenza secondo la quale inviare foto hard ad un minore su whatsapp è da considerarsi violenza sessuale e come tale è prevista la custodia cautelare in carcere. E’ stato infatti respinto il ricorso della difesa di un 32enne che aveva inviato ad una minorenne messaggi “allusivi e sessualmente espliciti”. Ai messaggi era seguita la richiesta di un’immagine dello stesso genere alla ragazzina sotto la minaccia di pubblicare la chat.

A seguito delle indagini in varie provincie italiane, i Carabinieri hanno eseguito 14 perquisizioni domiciliari disposte dall’autorità giudiziaria. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati numerosi dispositivi informatici che saranno sottoposti ad approfonditi accertamenti.

Foto by: lapressa.it
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