Senza reddito e con ammortizzatori sociali insufficienti chiedono di poter ripartire a settembre
Gli operatori del settore sono circa 1.000 a Genova e 3.000 in Liguria. Spesso si tratta di lavoratori “fragili”: quasi sempre donne e monoreddito.
La preoccupazione è che a causa del Covid-19 anche l’anno scolastico in partenza a settembre venga organizzato in modo da sacrificare il servizio mensa. “Partiamo dal presupposto che la mensa sia soprattutto un diritto sociale per gli alunni e per le famiglie – commenta il segretario nazionale Uiltucs Stefano Franzoni – quindi chiediamo che il servizio mensa a settembre venga mantenuto. Se ci saranno da rimodulare aule o i turni siamo assolutamente disponibili; le lavoratrici faranno il sacrificio di adattare il proprio orario di lavoro a queste esigenze, ma il servizio deve essere mantenuto e bisogna discuterne oggi perché se aspettiamo settembre rischiamo di avere molti più problemi di oggi”.
La protesta, che ha avuto luogo di fronte ai palazzi di Regione e Comune, ha interessato anche gli interventi del governo, ritenuti insufficienti per coprire il lungo periodo durante il quale gli operatori delle mense rimarranno senza reddito.
Foto by: Liguria Notizie