Niente più contributo di 60€ per l’acquisto di biglietti e abbonamenti per i mezzi pubblici. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali aveva comunicato la sospensione del Bonus trasporti già dalla settimana scorsa, comunicando che i fondi erano ormai prossimi all’esaurimento e che superata la soglia la piattaforma digitale per le richieste si sarebbe bloccata.
Un evento che si è verificato questa settimana, proprio nel periodo in cui le famiglie cominciano a organizzarsi in vista per l’autunno e il rientro a scuola. Considerando che il decreto prevedeva il contributo fino a dicembre 2023 (previo ovviamente esaurimento fondi), il fatto che la cifra a disposizione sia terminata con quasi quattro mesi di anticipo fa capire quanto questa misura fosse stimata e necessaria.
Tuttavia, non è detto che non si possa ancora ottenere: la comunicazione ministeriale infatti prevede anche che si potrà effettuare un nuovo tentativo di richiesta di bonus a partire dalle ore 8 del primo settembre 2023.
In questa data, chi ha un reddito inferiore a 20.000€ e desidera ricevere il bonus potrà cercare di accaparrarsi una quota degli eventuali residui generati dal mancato utilizzo di bonus richiesti nel mese di agosto 2023. Questo meccanismo ripeterà anche nei mesi successivi fino a completo esaurimento del budget totale.
Lo sdegno dei sindacati
In una nota di ieri, la CGIL Genova e Liguria ha comunicato la propria rabbia nel vedere tanti cittadini “lasciati a piedi” da una misura importante, che negli ultimi anni aveva rappresentato una boccata d’ossigeno per le fasce meno abbienti di popolazione, alle prese con il carovita.
Con questo blocco al 1° settembre, il Bonus trasporti rischia di diventare «la solita lotteria, insomma, che premierà i pochi primi arrivati, prima dello stop definitivo, in attesa di un rifinanziamento legato presumibilmente alla prossima Legge di Bilancio di fine anno, ancora tutta da discutere», hanno dichiarato il Segretario Generale dello SPI CGIL Genova e Liguria Ivano Bosco e Antonio Grifi, Segretario della Camera del Lavoro di Genova. «Nel mentre, è un danno per decine di migliaia di persone, che vedono sempre più compromesso il diritto alla mobilità. Dopo la beffa della rivalutazione delle pensioni, tagliata solo pochi mesi fa, dopo la nostra denuncia delle liste d’attesa mostruose nella sanità, ecco svelato un altro bluff del Governo: i più poveri avranno maggiori difficoltà ad utilizzare il trasposto pubblico».
I numeri del bonus trasporti
In effetti, è molto ampia la platea dei beneficiari di questo contributo voluto dal Governo Draghi e rifinanziato dal Governo Meloni.
Secondo i dati rilasciati dal Ministero del Lavoro, nell’anno 2023 sono stati emessi oltre 1.875.600 voucher (1.875.605 al momento della comunicazione, rilasciata il 4 agosto). Ciò corrisponde a quasi 95 milioni di euro assegnati.
Sono circa un migliaio (984) le aziende di trasporto pubblico locale che hanno emesso almeno un bonus nel corso dell’anno. A fare la parte del leone c’è Trenitalia, che ha registrato 366.939 voucher.
Il caro dei trasporti, conseguenza degli aumenti sul mercato energetico, rischia così di tornare a incidere maggiormente sul bilancio delle famiglie italiane. Un momento delicato, mentre a luglio la Liguria si riconferma la regione italiana che più risente dell’inflazione sui prezzi a consumo (+7,9%, contro una media nazionale del +5,9%).
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