Nella notte scorsa, il palazzo della Regione Liguria è stato oggetto di atti vandalici. Ignoti hanno scritto con vernice rossa sui vetri del palazzo frasi come “Fuori i fasci a Genova” e “cassa e reddito per tutti”. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha commentato con sdegno l’episodio, definendo gli autori “soliti teppisti che invece del lavoro chiedono il reddito”.
Il tema del lavoro e del reddito sono tra le rivendicazioni che saranno portate in piazza nel corteo per ricordare i fatti del 30 giugno organizzato da Genova antifascista.
Il gesto vandalico contro il palazzo della Regione Liguria non rappresenta in alcun modo una soluzione al problema. Anzi, esso è stato condannato anche da chi condivide le stesse istanze degli autori delle scritte.
Il presidente Toti ha infatti sottolineato come attaccare un palazzo delle istituzioni non mostri il volto antifascista della città, ma piuttosto lo screditi.
La protesta pacifica è un diritto di ogni cittadino in una società democratica, ma questa deve essere esercitata nel rispetto delle regole e delle istituzioni. L’uso della violenza e del vandalismo non rappresenta mai una soluzione ai problemi sociali e non fa altro che danneggiare la società stessa. Speriamo che in futuro le proteste possano avvenire in modo civile e pacifico, rispettando sempre le istituzioni e la legalità.
Le scritte comparse in queste ore sul palazzo della Regione Liguria e non solo dimostrano ancora una volta che il clima d’odio che sta dilagando nel nostro Paese è diventato intollerabile. Le istituzioni devono essere unite e saper gestire con risolutezza e polso fermo i momenti di tensione. Al ministro Nordio, a cui sono indirizzate alcune delle scritte, va la nostra solidarietà. Non saranno di certo questi gesti a intimidirci, continueremo a lavorare a testa alta per combattere ogni forma di violenza e criminalità.
Ha commentato il governatore Toti su Facebook