Si conclude oggi, 22 settembre, la terza edizione del Roma Storia Festival. Quattro giornate all’insegna dei grandi racconti di storia, per un totale di 19 appuntamenti e lezioni magistrali inedite e gratuite tenute da autorevoli storici italiani, scrittori e studiosi. La cornice è stata ancora una volta quella della suggestiva Piazza di Pietra e le sale del Tempio di Vibia Sabina e Adriano. L’evento è stato promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma, ideato e progettato dagli Editori Laterza con il patrocinio della Commissione europea e di Roma Capitale, Assessorato alla Cultura.
Il Roma Storia Festival sta diventando una piacevole tradizione per gli appassionati di storia. Lo scorso anno l’iniziativa registró oltre 8000 presenze e anche questa terza edizione si conferma un grande successo. Il tema degli incontri è stato “Il carattere dei Romani – Personalità e simboli della storia di Roma”, un viaggio sorprendente attraverso i secoli in cui si sono incontrati storia, arte, cinema, letteratura, ma anche cultura gastronomica, filosofia e scienza. I racconti degli storici che hanno preso parte all’evento hanno avuto come protagonisti artisti geniali, cardinali corrotti, letterati in cerca di fortuna, popolani orgogliosi, scienziati brillanti. E ancora, statisti, schiavi, viaggiatori, rivoluzionari, papi e imperatori.
Un ricco programma
Grande partecipazione alla lectio del Professor Alessandro Barbero tenutasi nella prima serata del Festival. Siamo stati catapultati nella Roma del Trecento, vivace e violenta, attraverso la testimonianza di un autore anonimo, l’Anonimo Romano, che descrive in un romanesco antico, il carattere focoso e imprevedibile dei Romani del Medioevo.
Andrea Giardina, con il suo intervento “I Trasteverini, eredi degli antichi romani”, ci ha portato invece nell’epoca della Rivoluzione francese, quando Roma era vista come l’incarnazione del potere corrotto dei Papi e la plebe romana si distingueva per il carattere codardo e violento. Tutta, ad eccezione dei trasteverini, che sempre ebbero la virtù degli antichi romani, l’onore civico e l’amore per la libertà. Questa l’identità che i francesi stessi gli riconoscevano, chiamandoli “semidei del Tevere”.
Nel corso delle quattro giornate, sono state molte le lectio dedicate ad alcune delle figure femminili più affascinanti e controverse della storia: Michela Ponzani ha presentato “Le ragazze di Porta San Paolo” che l’8 settembre 1943 si unirono alla lotta partigiana per la Resistenza; Luciano Canfora ha parlato di “Cornelia e Sempronia”, due donne simbolo della dinastia dei Gracchi per la loro forte personalità; e ancora Messalina, Lucrezia, Vittoria Colonna, fino ad Elsa Morante.
Un omaggio al maestro Gigi Proietti è quello che Alberto Crespi ha portato sul palco nell’ultima giornata, esplorando il rapporto fra l’attore e la sua città attraverso film, sketch, stornelli e barzellette.
La storia per prepararsi al domani
I romani? “Un insieme unico al mondo per varietà di culture e comportamenti”, ha affermato Giuseppe Laterza alla presentazione dell’evento. In effetti la cultura, il genio e l’ingegno dell’Antica Roma ancora oggi continuano a far parte delle nostre vite e a influenzarci nelle scelte, nel gusto, nel modo di intendere la società. “Studiare la Storia è fondamentale per interpretare correttamente il presente e prepararsi al domani”, ha aggiunto il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti. “Il Roma Storia Festival è un format vincente”.
Per saperne di più sull’iniziativa: Roma Storia Festival – 2024