SPECIALE: OSSEVATORIO FAUNA SELVATICA
Un lupo ha attaccato un bambino a Finale Ligure. La madre ha raccontato l’accaduto. Esperti internazionali e politici sono intervenuti, sottolineando l’urgenza di agire.
La famiglia non era isolata: altre dieci tende erano presenti nelle vicinanze, tutte situate in un’area non recintata ma attrezzata, a circa 400 metri di altitudine sopra Varigotti, frazione di Finale Ligure. La sera di domenica 11 agosto, è accaduto un evento inquietante, ripreso in un video dal bambino stesso.
Altopiano delle Manie, una zona panoramica con fitti boschi tra Finale Ligure e Spotorno. Quest’area, ricca di fauna selvatica, ospita anche una popolazione di lupi.
Aggressione di un lupo a Finale Ligure: il racconto della madre di Leonardo
La madre di Leonardo, un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’accaduto, che ha coinvolto suo figlio e un lupo.
“Erano circa le 21:40 e avevamo finito da un po’ di cenare, non carne alla griglia ma una semplice spaghettata,” ha spiegato la madre, ancora scossa dall’esperienza. “Mio figlio più piccolo, di 8 anni, era andato a piedi verso una struttura illuminata, distante una trentina di metri, per lavarsi i denti. Il percorso però era buio, così ho detto a mio marito di raggiungerlo, cosa che ha fatto subito.”
Probabilmente, il lupo era già nei paraggi, nascosto nel buio.
“Forse aveva percepito il bambino che camminava da solo, forse voleva avvicinarsi. Non lo sapremo mai con certezza,”
ha proseguito la madre. Tuttavia, l’arrivo immediato del padre ha fatto cambiare idea all’animale, che si è diretto verso la donna, posizionata poco distante, qualche metro più in alto.
“L’ho visto a pochi metri da me,”
ha continuato.
“Mi è sembrato subito un lupo, e il giorno dopo, cercando fotografie, ho confermato i miei sospetti: era identico. Si è fermato a circa due metri di distanza, mi ha guardata e poi è tornato silenziosamente nel buio, scendendo verso le tende.”
È stato in quel momento che l’altro figlio, Leonardo, ha sentito un rumore provenire da un cespuglio vicino.
“Ha acceso la luce del cellulare per capire cosa fosse, mentre filmava. Poi è accaduto tutto molto velocemente, non è durato più di due minuti,”
ha detto la madre.
Secondo il Settore fauna selvatica, caccia e vigilanza venatoria della Regione Liguria, il lupo non sarebbe stato attirato da cibo. La madre, che ha visto quasi tutta la scena, ha descritto come inizialmente Leonardo sembrasse quasi indifferente alla presenza dell’animale.
“Ad un certo punto, però, il lupo ha iniziato a fare brevi, attacchi. Leonardo si è spaventato e mi ha urlato di fare rumore per spaventarlo.”
Ma questa volta il lupo ha deciso di aggredire seriamente. “Nell’atto di morderlo, Leonardo ha avuto la prontezza di tirare indietro la gamba,” ha detto la madre. “I denti del lupo hanno causato una abrasione alla caviglia destra.”
L’attacco, quindi, è stato rivolto alla gamba destra del ragazzo, e non alla mano come alcuni avevano inizialmente ipotizzato.
Grazie alla prontezza di riflessi di Leonardo, l’episodio si è concluso senza gravi conseguenze fisiche, ma con un forte impatto emotivo sulla famiglia.
Dopo l’attacco iniziale, il lupo ha inseguito Leonardo per 4-5 metri, avvicinandosi a un metro dalla schiena del padre. “Tutto si è verificato in un attimo,” racconta la madre, aggiungendo che il marito è riuscito a scansarsi e a urlare, insieme alle altre persone presenti, spaventando infine l’animale, che si è allontanato senza emettere alcun suono. Leonardo ha riportato solo una lieve abrasione allo stinco, prontamente disinfettata. La famiglia ha segnalato immediatamente l’incidente alla Regione Liguria, che ha risposto con prontezza, inviando il mattino successivo due forestali per un sopralluogo, purtroppo senza trovare tracce del lupo.
Nonostante l’aspetto imponente di Leonardo, 13 anni, alto 153 cm e pesante circa 45 kg, il lupo, probabilmente un sub-adulto di circa 27-28 kg, non è stato intimorito. Si trattava chiaramente di un lupo appenninico, riconoscibile dalle caratteristiche bande scure sulle zampe anteriori. L’assenza di tracce di DNA sull’abbigliamento del ragazzo, lavato dopo l’incidente, ha reso difficile l’identificazione precisa dell’animale. Tra le ipotesi dell’attacco, si considera la possibilità che il lupo stesse difendendo una fonte alimentare nascosta nel buio.
In risposta all’incidente, il Settore Fauna Selvatica della Regione Liguria ha installato immediatamente due fototrappole nella zona e autorizzato l’uso di fucili con proiettili di gomma per dissuadere ulteriori avvicinamenti del lupo.
Identificare l’esemplare responsabile non sarà facile, dato che i lupi presenti nell’area non sono pochi e un esemplare problematico si distingue per la mancanza di timore verso l’uomo.
La parola agli esperti:
Sandro Lovari, biologo e professore emerito dell’Università degli Studi di Siena, ha espresso dubbi sull’efficacia delle pallottole di gomma per dissuadere i lupi. Secondo Lovari, per avere qualche possibilità di successo, il lupo deve essere ben visibile e a tiro, ma anche in tal caso, un’unica esperienza dolorosa potrebbe non bastare a cambiare il comportamento dell’animale. Lovari ha inoltre sottolineato che il lupo coinvolto nell’incidente a Finale Ligure stava probabilmente esplorando la possibilità di procurarsi cibo, mostrando ben poco timore nei confronti del ragazzo.
Marco Apollonio, professore dell’Università di Sassari, ha concordato con Lovari sull’analisi generale, ma ha difeso l’efficacia delle pallottole di gomma, basandosi su esperienze sul campo. Apollonio ha inoltre sottolineato che gli esemplari problematici e pericolosi devono essere catturati o abbattuti secondo le normative vigenti. Ha aggiunto che oggi, rispetto a decenni fa, i lupi sono più presenti e interazioni come quella di Finale Ligure, sebbene rare, richiedono nuove strategie di gestione, come la creazione di aree recintate per evitare che i lupi siano attratti dalle grigliate o dai resti di cibo.
Come scoprire qual è l’esemplare, visto che manca il Dna e i lupi in zona non sono pochi? Non è facile, comunque un esemplare problematico, a differenza degli altri, non ha timore dell’uomo e tende ad avvicinarsi.
Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali https://tutelarurale.org/
Il lupo di Finale Ligure, trappole & proiettili per il presunto aggressore
Intervista a Giovanni Todaro, esperto di fauna selvatica.
Aggiornamento del 20 agosto 2024 (CS)
Mentre il video che ha catturato l’aggressione di un lupo ai danni di un bambino a Finale Ligure continua a diffondersi, si diffondono anche due narrative contrastanti: da una parte, c’è chi minimizza l’incidente, sostenendo il lupo, simbolo di natura selvaggia e vita primordiale. Dall’altra, c’è chi, dati alla mano, si rifiuta di alimentare una visione distorta e romantica.
Durante l’intervista, Todaro non ha esitato a sfidare la narrativa secondo cui i lupi in Italia sarebbero “pochi” o “vecchi”. Ha sottolineato come spesso vengano diffusi dati non aggiornati, probabilmente per ignoranza, che non riflettono la realtà attuale.
Ascolta l’intervista
Secondo Todaro, le statistiche ufficiali più recenti, condivise a livello europeo, indicano chiaramente un aumento significativo della popolazione di lupi in Italia, un fatto che viene sistematicamente ignorato o sottovalutato da chi ha un interesse economico nel promuovere la protezione assoluta di questi animali anche a danno delle comunità.
I dati citati più spesso nel dibattito pubblico ad esempio, sono ripresi dal sito dell’IUCN, Unione per la Conservazione della Natura e sono vecchi di 11 anni (2013)
Tutto questo senza considerare i rischi reali che una convivenza non gestita comporta.
Todaro ha messo in luce come l’uso di dati obsoleti possa essere pericoloso, contribuendo a una percezione falsata della situazione. Ha evidenziato la necessità di affrontare la questione del lupo con onestà intellettuale, utilizzando informazioni precise e aggiornate. Inoltre, ha criticato la tendenza di alcune frange ambientaliste di dipingere il lupo come un animale sempre e comunque innocuo, ignorando evidenze storiche e scientifiche che raccontano una storia diversa.
L’intervista offre un’importante spunto di riflessione su come i dati e le informazioni possano essere scelti o manipolati per sostenere agende specifiche, e invita a un dibattito più serio e informato sulla gestione della fauna selvatica, che tenga conto della complessità della realtà sul campo e non delle ideologie.
Giovanni Todaro è un esperto riconosciuto nel settore della fauna selvatica Todaro è anche noto per i suoi studi e pubblicazioni riguardanti la fauna selvatica, in particolare sui lupi. È stato citato in vari articoli di cronaca per le sue opinioni sul comportamento dei lupi, specialmente riguardo al loro ritorno in zone rurali e urbane in Italia. Todaro sottolinea spesso la necessità di imparare a convivere con questi animali, che ritiene parte integrante degli ecosistemi locali.
Fondatore e direttore del Museo internazionale contro il Bracconaggio e le trappole di Bardi (Parma) aperto in collaborazione con il corpo forestale dello stato e altri enti istituzionali
Inoltre, Giovanni Todaro è anche autore di numerosi libri sui lupi e sulla fauna selvatica tra cui “La Bestia del Gévaudan”, che tratta di un famoso caso storico del XVIII secolo in Francia, noto per gli attacchi di una misteriosa creatura. Il libro è apprezzato per la sua analisi dettagliata e l’approccio naturalistico alla vicenda, frutto di una ricerca approfondita che ha coinvolto esperti di varie università italiane ed estere.
Aggiornamento del 19 agosto 2024 (CS)
Aggressione di un lupo a un bambino a Finale Ligure. Posizionate fototrappole e autorizzato l’uso di pallottole di gomma
Il giorno di Ferragosto una famiglia di turisti lombardi aveva montato una tenda da campeggio in un terreno adiacente una strada nell’altopiano delle Manie, una vera e propria terrazza sul mare con fitti boschi che si estendono tra Finale Ligure e Spotorno, attraversata da un’estesissima rete sentieristica. Si tratta di un territorio caratterizzato da molti prati e dalla presenza di numerose grotte abitate nella preistoria. Le Manie hanno anche una notevole fauna selvatica, tra cui una popolazione di lupi. La famiglia non si era accampata in uno dei camping attrezzati e ben illuminati della zona, ma in un prato. Comunque non era sola, perché c’erano altre tende, con diverse famiglie.
La notte di Ferragosto è accaduto un fatto inquietante, e nella parte finale anche terrificante, il tutto immortalato da un video fatto dallo stesso bambino visibile qui: Video su Facebook. La madre, più in alto, osservava la scena: il figlio era stato avvicinato da un animale, senza alcun dubbio un lupo appenninico viste anche le evidenti e caratteristiche bande scure (dette signature) sulle zampe anteriori. Perché l’animale si sia avvicinato nel buio totale non è dato saperlo. Qualche dato e ipotesi l’abbiamo grazie alla gentilezza e disponibilità del dirigente responsabile del Settore fauna selvatica, caccia e vigilanza venatoria della Regione Liguria. Una delle ipotesi è che l’animale abbia aggredito il bambino perché difendeva una fonte alimentare, per esempio una sua preda lì vicina e non visibile a causa del buio. Ma l’accurato sopralluogo fatto la mattina dopo dalle guardie regionali non ha rivelato nulla. Non è detto che lì o nei pressi siano state fatte le classiche grigliate ferragostiane il cui odore ovviamente avrebbe potuto attirare il lupo. La famiglia ha dichiarato di non avere attirato animali con l’offerta di cibo, e questo parrebbe ritenere il Settore Vigilanza. La famiglia del bambino ha inviato una mail in Regione descrivendo l’accaduto.
Inizialmente il bambino pareva quasi indifferente, mentre filmava col telefono cellulare l’incontro. Ma a un certo punto l’animale ha preso a fare brevi e forse falsi attacchi e allora il bambino si è spaventato e ha urlato alla madre di fare rumore per spaventare il lupo, che però questa volta ha aggredito veramente. Il bambino è caduto ma si è subito rialzato, fuggendo mentre la madre urlava e presumibilmente le altre persone delle tende accorrevano. Molti hanno poi scritto a riguardo sui social che se il lupo avesse veramente voluto attaccare l’avrebbe fatto, specialmente quando il bambino fuggiva. Ma può anche darsi che le urla e la presenza di altre persone abbiano spinto l’animale a fuggire. A quanto dichiarato dal dirigente di settore, il lupo avrebbe fatto un attacco con l’atto di mordere il braccio del bambino: secondo alcuni l’avrebbe “pinzato”, ossia stretto con le fauci ma senza perforazioni, e poi avrebbe fatto lo stesso con il padre subito intervenuto. Ma il dirigente ha negato ambedue le cose. Bisogna capire se il lupo con la bocca abbia lasciato comunque saliva sulla pelle o indumenti del bambino perché in tal modo si potrebbe avere il Dna dell’esemplare. Non sappiamo se sono state trovate lì impronte o feci presumibilmente lasciate dal lupo.
Cosa incredibile è che in zona parrebbe che la notizia non sia circolata, tanto che i diversi cacciatori locali da noi contattati avevano visto solo il video divenuto ormai virale, ma senza sapere che il fatto era avvenuto proprio a Finale Ligure. Ma il fatto è realmente avvenuto, come avevamo divulgato (ma non pochi media liguri e non solo non hanno inteso divulgare il fatto, pur comunicato loro da noi per iscritto…). Chi si è mosso con solerzia è invece stato il Settore fauna selvatica, caccia e vigilanza venatoria della Regione Liguria, che ha fatto immediatamente piazzare due fototrappole nel punto. Non solo, è stato autorizzato l’uso per le guardie regionali di fucili caricati con proiettili di gomma per colpire e dissuadere l’animale dall’avvicinarsi ancora agli umani e alle case. Un esemplare problematico, a differenza degli altri, non ha timore dell’uomo e tende ad avvicinarsi. Si è cercato, nel mondo ambientalista/animalista anche locale, di fare credere che l’animale del video non sia un lupo ma un cane lupo cecoslovacco. No, è un lupo, forse subadulto ma già di dimensioni importanti, si suppone – paragonandolo con alcuni dettagli visibili nel video – di circa 27-28 kg. Tutti i ricercatori e zoologi da noi interpellati, dopo avere studiato il video, hanno dichiarato che fenotipicamente trattasi di lupo.
Il problema che hanno sollevato diversi esperti è che il lupo avrebbe potuto ritirarsi al buio, ma invece ha reagito fulmineamente. Si teme che quindi, questa volta o anche prima, abbia perso la presunta paura della specie per gli esseri umani e che quindi potrebbe rifarlo. I lupi confidenti/problematici/pericolosi vanno catturati o abbattuti (non ci auguriamo quest’ultima cosa) come prevede l’art. 16 della Direttiva Habitat, adottata anche dall’Italia. Tra l’altro è pure dovere del sindaco intervenire anche decisamente, poiché a prescindere da altre figure è il responsabile della tutela della pubblica incolumità, come dice la legge. Anche in Liguria vi sono già stati episodi di lupi problematici, come quello che nell’ottobre 2023 aveva destato allarme nella zona della Maddalena del comune di Sassello e che poi si avvicinò minacciosamente davanti alla casa di una donna. Il marito, che era in casa e subito intervenuto, lo aveva ucciso a fucilate, denunciandosi subito dopo. Specie protetta o no, il tribunale di Savona, su richiesta della stessa Procura, dispose poi l’archiviazione del procedimento a carico dell’uomo, che si era trovato nella condizione di essere costretto a sparare per difendersi da un potenziale pericolo. Il lupo ha perso ormai la paura dell’uomo, non essendone più minacciato da decenni in quanto specie protetta. Così come gli orsi, devono vivere liberi e secondo natura, ma gli esemplari problematici e pericolosi no, come stabilisce, ripetiamo, la stessa Direttiva Habitat che li protegge.
A quanto ci risulta è la prima volta che una simile interazione aggressiva tra essere umano/lupo viene filmata in Italia, mentre altri attacchi concreti sono avvenuti ma non sono stati filmati. Gli ultimi in Italia sono stati quelli di Vasto e aree limitrofe del 2022-23 in cui una lupa (poi catturata, pura come da Dna esaminato dall’Ispra, e del tutto selvatica) nell’arco di dodici mesi attaccò 15 persone, mandandone all’ospedale 13 inclusi due bambini di 4 anni azzannati e feriti addirittura di giorno in spiaggia, salvati solo grazie all’intervento dei genitori che li strapparono all’animale mentre tentava di trascinarli via.
Nel 2013, nel mondo si stimavano già circa 300.000 lupi. Il loro numero anche in Europa è aumentato notevolmente (più 1.800%), tanto che l’Unione Europea ne aveva valutato un declassamento del suo status, da specie particolarmente protetta a specie protetta. La nazione europea con più lupi è proprio l’Italia (in cui dal 1971 la popolazione è aumentata del 3.700%, oggi probabilmente almeno del 4.500%), che ne ha ormai più della Romania e della Spagna. La presenza stimata in Italia di una media di 3.307 lupi (forchetta 2.945-3.608), dal monitoraggio dell’Ispra, è ormai vecchia, risalendo al 2020-21.
Il video virale sui social network
Un lupo attacca un bambino, le urla della madre, l’animale è fuggito…(GUARDA IL VIDEO VIRALE)
Un Ferragosto da dimenticare. Una famiglia di turisti aveva montato una tenda da campeggio in un terreno adiacente una strada nell’altopiano delle Manie, una vera e propria terrazza sul mare con fitti boschi che si estendono tra Finale Ligure e Spotorno, attraversata da una estesissima rete sentieristica. Si tratta di un territorio caratterizzato da molti prati e dalla presenza di numerose grotte abitate nella preistoria. Le Manie hanno anche una notevole fauna selvatica, tra cui una popolazione di lupi.
La notte di Ferragosto è accaduto un fatto inquietante, e nella parte finale anche terrificante, il tutto immortalato da un video fatto dallo stesso bambino
Una famiglia si era accampata (evidentemente non in uno dei camping attrezzati e ben illuminati della zona) e, mentre la madre più in alto osservava la scena, il figlio era stato avvicinato da un animale, senza alcun dubbio un lupo appenninico viste anche le evidenti e caratteristiche bande scure (dette signature) sulle zampe anteriori. Perché l’animale si sia avvicinato nel buio totale non è dato saperlo, tuttavia inizialmente il bambino pareva quasi indifferente, mentre filmava col telefono cellulare l’incontro. Ma a un certo punto l’animale ha preso a fare brevi e forse falsi attacchi e allora il bambino si è spaventato e ha urlato alla madre di fare rumore per spaventare il lupo, che però questa volta ha attaccato veramente. Il bambino è caduto ma si è subito rialzato, fuggendo mentre la madre urlava. Non si conosce altro attualmente e sabato (17 agosto) vani sono stati i nostri ripetuti tentativi di contattare i carabinieri forestali di Savona, il settore competente della Regione Liguria e la polizia municipale di Finale Ligure. Il telefono continuava a squillare ma nessuno si è mai degnato di rispondere. Come sono organizzati per eventuali casi di emergenza?
In zona parrebbe che la notizia non sia circolata, tanto che i diversi cacciatori locali da noi contattati avevano visto solo il video divenuto ormai virale, ma senza sapere che il fatto era avvenuto proprio a Finale Ligure. Si spera che le autorità si siano attivate concretamente per la cattura/abbattimento dell’esemplare evidentemente pericoloso, come prevede l’art. 16 della Direttiva Habitat, adottata anche dall’Italia. Tra l’altro è pure dovere del sindaco intervenire anche decisamente, poiché a prescindere da altre figure è il responsabile della tutela della pubblica incolumità, come dice la legge. A quanto ci risulta è la prima volta che una simile interazione aggressiva tra essere umano/lupo viene filmata in Italia, mentre altri attacchi concreti sono avvenuti ma non sono stati filmati. Gli ultimi in Italia sono stati quelli di Vasto e aree limitrofe del 2022-23 in cui una lupa (poi catturata, pura come da Dna esaminato dall’Ispra, e del tutto selvatica) nell’arco di dodici mesi attaccò 15 persone, mandandone all’ospedale 13 inclusi due bambini di 4 anni azzannati e feriti addirittura di giorno in spiaggia, salvati solo grazie all’intervento dei genitori che li strapparono all’animale mentre tentava di trascinarli via.
I lupi vengono definiti elusivi, ma è una menzogna evidente, visto che vengono ormai avvistati anche di giorno persino nei centri abitati. Non solo, il 5 agosto scorso una boscaiola ventenne in Val Menera, Belluno, mentre lavorava di giorno non si era accorta che un lupo le era arrivato silenziosamente alle spalle ed era ormai solo a un paio di metri. L’animale è stato visto e messo in fuga da altri boscaioli che si trovavano appena a una decina di metri di distanza. Inoltre, proprio a Ferragosto a Resinego di San Vito di Cadore un lupo ha fatto capolino in pieno giorno in un giardino durante la tradizionale grigliata alla quale partecipavano una decina di uomini adulti, più donne e bambini. L’animale si è aggirato per nulla impaurito a pochi metri di distanza per una decina di minuti e poi è sparito lemme lemme verso il bosco.
Il lupo ha perso ormai la paura dell’uomo, non essendone più minacciato da decenni in quanto specie protetta. Così come gli orsi, devono vivere liberi e secondo natura, ma gli esemplari problematici e pericolosi no, come stabilisce, ripetiamo, la stessa Direttiva Habitat che li protegge.
Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali