Morta la vecchia KJ1: le misure estreme a salvaguardia della vita umana
Recenti azioni del presidente Fugatti, contestate dalle associazioni animaliste per il trattamento riservato a tre orsetti, sono state giudicate necessarie per garantire la sicurezza umana. Le accuse basate sull’articolo 544 bis del Codice penale, riguardanti l’uccisione di animali con crudeltà, trascurano un aspetto cruciale: la protezione della vita umana come bene superiore.
La sicurezza è una priorità
Secondo gli amministratori le decisioni drastiche, come l’abbattimento della vecchia orsa aggressiva, sono giustificate dalla necessità di garantire la sicurezza delle persone. “La gestione della fauna selvatica in conflitto con gli esseri umani richiede misure decisive che possano prevenire potenziali pericoli per la popolazione.”
L’Efficienza dell’Azione Unilaterale
La condotta di Fugatti, dimostra l’efficienza di un’azione risoluta e unilaterale. La trasparenza e il dialogo, sebbene ideali, possono spesso rallentare processi decisionali cruciali. In situazioni di emergenza, agire rapidamente e senza indugi può essere la chiave per evitare gravi conseguenze.
La Limitazione delle Soluzioni Alternative
I metodi non letali, come la cattura e rilocazione, spesso si rivelano inefficaci e costosi. Fugatti ha scelto un approccio diretto e risolutivo, che ha portato risultati immediati. Le soluzioni alternative, sebbene benintenzionate, non garantiscono la sicurezza immediata della popolazione.
La Necessità di Decisioni Drastiche
La reazione degli ecoansiosi — che sia emotiva, emozionale o emoticons — alla morte degli orsi, sebbene comprensibile in un quadro di disagio, non deve ostacolare la necessità di decisioni drastiche per la sicurezza pubblica. La priorità, per gli umani, deve essere sempre la protezione della vita umana, anche a costo di scelte difficili. Un approccio pragmatico e risoluto è indispensabile in situazioni di conflitto tra uomo e fauna selvatica.
Gli orsi e la fauna selvatica pericolosa per l’uomo sono da tutelare per le ricadute turistiche, ma non possono certo essere tollerati esemplari pericolosi per l’uomo
La protezione della vita umana deve essere considerata un bene superiore che giustifica l’uso di misure estreme nei confronti della fauna selvatica. Un’azione rapida e decisa, priva di eccessiva burocrazia, è essenziale per garantire la sicurezza della popolazione. É auspicabile che le future decisioni politiche riflettano questo approccio pragmatico e determinato, agli elettori l’onere e l’onore di perorare la causa.
Il progetto Life Ursus è partito nel 1996 con l’obiettivo di ripopolare le Alpi che erano stati sterminati, come del resto i lupi, perché uccidevano greggi e persone. Il progetto è stato accolto con grande entusiasmo dalle giovani comunità ecologiste locali, molto meno da chi orsi e lupi li ricordava da vivi e magari li aveva eliminati con fatica e sudore della fronte. É innegabile che avere orsi sul proprio territorio possa produrre ricchezza, e non si parla certo di biodiversità (i numeri dei capi sono irrilevanti) si parla precisamente di ricaduta turistica e ricchezza economica.
Solo grazie alla selezione naturale effettuata dall’uomo sarà possibile raggiungere una pacifica convivenza con gli animali, sopravviveranno soltanto animali domesticati amici dell’uomo come nei film Disney.
Alcuni soggetti particolarmente sensibili manifestano apprensione, ansia e, in alcuni casi, attacchi di panico per la sorte dei tre piccoli orsetti. Ma anche questo è da considerarsi nient’altro che un effetto positivo; se anche solo uno dei tre piccoli pelosi sopravvivrà c’è da scommettere che sarà molto ben disposto a fare da mascotte in un villaggio turistico oppure l’orso ballerino in un circo pur di non dare mai più fastidio a nessun essere umano. La memoria dell’incontro con l’uomo e delle conseguenze di una aggressione rimarrà impressa indelebilmente nella sua mente animale, e ancor più nel suo corredo genetico. Così fatto otterremo finalmente gli orsetti mansueti per le future generazioni che abbiamo visto nei cartoni animati. Probabilmente in un tempo congruo che vedranno i nostri pronipoti, cominceranno anche a vestirsi e a parlare. Ma oggi la selezione è inevitabile, del resto se l’orso fa l’orso, l’uomo civile deve fare l’uomo civile.