Immaginate di organizzare una vacanza intercontinentale incentrata sul concerto della beniamina delle vostre figlie: sembra surreale, ma le date di Milano di Taylor Swift (ieri e oggi a San Siro) hanno richiamato pubblico da tutta Europa ma anche dagli USA. Sono molti i suoi compatrioti che hanno fatto un calcolo e, valutando che con lo stesso investimento per i biglietti di una data dell’Eras Tour americana potevano permettersi una settimana o più in Italia, hanno prenotato voli e alberghi.
La cantautrice sta diventando un vero e proprio simbolo del mercato musicale, con le centinaia di migliaia di fan fedelissimi, gli swifties, che seguono la loro beniamina senza curarsi del clima o dei costi. Non a caso si è cominciato a parlare di “Swiftnomics”, perché il tour della cantante ha un vero impatto positivo sui territori intorno alle sue tappe, tra voli e affollamento degli alberghi, dei ristoranti e del ritorno turistico in generale. Se l’Eras Tour nel 2023 ha chiuso con un incasso di oltre 2 miliardi di dollari, l’impatto dei concerti è stato tale da alzare il PIL delle località coinvolte.
Milano non fa differenza: anche se i dati complessivi saranno disponibili solo dopo lo svolgimento dei concerti (Swift oggi sarà in scena per la seconda data al Meazza), uno studio di Confcommercio Milano stima che le 128.000 persone attese ad assistere all’evento porteranno sulla città un indotto di oltre 176 milioni di euro, anche per i rincari che con l’aumento della domanda in occasione di grandi eventi come questo, come al solito, si creano su voli e strutture ricettive.
Taylor Swift, icona pop o movimentatrice di denaro?
Probabilmente nel nostro Paese si fa fatica a comprendere il fenomeno Taylor Swift: non passa così di frequente alla radio e non è particolarmente nota, se non forse tra le generazioni più giovani. Gli adulti specialmente – che non sono di certo il target primario della musica di questa cantante – tra un paragone e l’altro con star di peso importante come i grandi nomi degli anni ’80 e ’90, storcono il naso.
In effetti, la musica di Taylor Swift è volutamente semplice, con una struttura delle canzoni che anticipa il ritornello rispetto agli schemi canonici aumentando l’impatto emozionale, e si basa molto sui testi. I fan e le fan si riconoscono nel descrivere la fine di un amore, la voglia di raccontarsi e nei messaggi positivi come in “Shake it off”, l’inno irriverente contro il bullismo, uno dei brani più noti della cantante anche in Italia.
Ma è solo un problema di incomprensione intergenerazionale, come sempre avviene quando cambia il “target” di riferimento? Intanto la cantante sarà sul palco di San Siro anche stasera a infiammare il cuore dei suoi fan.