L’aeroporto di Malpensa si chiama ufficialmente Silvio Berlusconi, in omaggio al Cavaliere quattro volte presidente del Consiglio e deceduto il 12 giugno dello scorso anno. La nuova denominazione è entrata in vigore ieri secondo quanto annunciato e spiegato in una nota del ministero delle Infrastrutture con una «ordinanza di Enac, che ha effetto immediato», ma non cambierà il codice Iata dello scalo “MXP”.
Il Mit ha comunicato inoltre che «la società di gestione Sea S.p.A.(una partecipata dal Comune di Milano) provvederà agli adempimenti di competenza connessi alla nuova denominazione». Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha espresso «grande soddisfazione», come il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che ha definito un riconoscimento del genere a Berlusconi «un omaggio alla sua memoria e al contributo inestimabile che ha dato al nostro Paese e a tutta la Lombardia. Proprio come l’iniziativa che la Regione, per prima, ha voluto dedicargli con l’intitolazione del Belvedere di Palazzo Lombardia».
Cambio di nome a Malpensa, le polemiche
Tuttavia questa decisione nei giorni scorsi ha sollevato non poche perplessità. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha parlato di una mancanza di “garbo istituzionale a Sea”, «che crea lavoro, investe, opera per il servizio ai clienti nemmeno ad oggi è stata comunicata la decisione a Sea, girano dei WhatsApp», aveva detto. Esternazioni che hanno subito scatenato la reazione di Salvini oltre che della ministra del Turismo Daniela Santanché, già nell’occhio del ciclone in questi giorni per la proposta di portare i turisti nei territori disastrati della Val d’Aosta con l’elicottero.
«Sala il temporeggiatore ha finalmente deciso di agire e di affrontare i tanti problemi, da lui mai risolti, di Milano. A cominciare dal più urgente: l’aeroporto di Malpensa intitolato a Silvio Berlusconi», ha scritto su X Santanché.
Polemiche anche in Regione
Pierfrancesco Majorino, capogruppo del PD al Pirellone, ha parlato di «una vergogna assoluta: siamo di fronte ad un segnale pessimo al mondo e ad uno schiaffo nei confronti dei tanti cittadini seri e onesti che in questi giorni hanno preso la parola opponendosi a quella scelta. Per noi non finisce qui: realizzeremo gli atti formali che si potranno mettere in campo per cercare di cancellare questa scelta orribile».
Sul tema si è espresso il fratello del Cavaliere, Paolo Berlusconi, che è si detto «più che lieto, felice di questo riconoscimento che la Regione Lombardia e Matteo Salvini in particolare hanno voluto riconoscere a Silvio», in una dichiarazione ad AdnKronos, aggiungendo «sulle eventuali polemiche che tale decisione può suscitare in certi ambienti, impariamo da Dante: “non ragioniam di lor ma guarda e passa”. Silvio è nella storia e nessuno riuscirà mai a sminuirlo».
L’interrogazione in Parlamento sull’intitolazione di Malpensa a Silvio Berlusconi
La questione è atterrata anche in Parlamento, dove PD ha presentato una interrogazione al ministro Salvini, per voce della deputata Silvia Roggiani, chiedendo di «chiarire quale procedura sia stata seguita per l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi e quali siano le motivazioni per cui non sia stata rispettata la procedura prevista dalla legge 1188/1927, che richiede un periodo di 10 anni dalla morte della persona prima di intitolare un luogo pubblico».
Inoltre il Partito democratico ha rimarcato la stranezza che non si sia ritenuto doveroso avvisare la società Sea in merito alla procedura di intitolazione, domandando inoltre «se il Ministro sia a conoscenza delle motivazioni che hanno portato alla richiesta di un parere al Segretario Generale di Palazzo Chigi, se corrisponde al vero che in tale parere si affermi che in assenza di una legge specifica la competenza per le intitolazioni degli aeroporti spetti a Enac» e «se sia stato acquisito il parere dei Comuni di Milano, Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo, territori su cui insiste l’Aeroporto di Malpensa, in relazione all’intitolazione».
L’imbarazzo del governo per la questione Ita Airways
Di certo possono essere curiosi anche i tempi molto rapidi per questa decisione, comunicata alla stampa proprio nei giorni in cui saliva la polemica sul subentro di Lufthansa nella gestione di Ita Airways (l’odierna Alitalia). Soprattutto fa parlare il cambio di rotta totale di Giorgia Meloni, che dai banchi dell’opposizione denunciava Mario Draghi nel 2021. I social impietosamente restituiscono la sua opinione all’epoca:
“Il governo Draghi e il management di ITA hanno massacrato la nostra compagnia di bandiera […] la sinistra ha deciso di spolpare un asset strategico nazionale per trasformare Alitalia in una low cost, magari da svendere domani ai tedeschi di Lufthansa.
Fratelli d’Italia continuerà a lavorare per dare all’Italia un governo di patrioti […] che torni ad avere una grande compagnia di bandiera degna di una potenza economica, industriale e culturale come l’Italia”.
Eppure, è proprio Giorgia Meloni, a tre anni di distanza, a concludere l’operazione per il subentro dei tedeschi. Un intrecciarsi di situazioni in cui ritorna a rimbalzare proprio il nome di Silvio Berlusconi, che nel 2008 bloccò la vendita di Alitalia ad Air France difendendo l’importanza di mantenere una compagnia di bandiera, malgrado la situazione economica tragica all’epoca del vettore nazionale.
Ecco che, forse, la questione dell’aeroporto intitolato a Berlusconi serve non solo come gesto di riconoscenza da parte dei suoi fedelissimi, ma anche per spostare l’attenzione dei media su una questione, come dice Santanché, ben meno importante.
Rimane da vedere se tra i viaggiatori dell’hub più importante del Nord Italia prenderà piede e qualcuno dirà che parte dall’Aeroporto Internazionale Malpensa-Silvio Berlusconi, o se al di là delle formalità resterà nell’uso comune il nome precedente. Del resto l’aeroporto di Milano Linate è intestato da anni al pioniere dell’aviazione Enrico Forlanini, ma la denominazione “geografica” rimane nell’uso comune, così come per il codice internazionale “LIN”.
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