Cresce e preoccupa il tasso di povertà a Genova

Cresce e preoccupa il tasso di povertà a Genova

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Al di là di record, primati e imprese dannunziane sul Tamigi, la Liguria continua ad avere numerose problematiche da Ponente a Levante, tra cui l’aumento del tasso di povertà nella città di Genova segnalato dalla Caritas Diocesana. Secondo il “rapporto povertà 2023“, sarebbero infatti circa trentamila le persone in condizioni di povertà assoluta all’ombra della Lanterna, con una crescita sensibile anche delle registrazioni presso i 34 centri di ascolto della stessa Caritas (nuovi arrivi pari al 40% delle presenze, con oltre 1600 “prime volte”), soprattutto per quanto riguarda donne e migranti.

Preoccupano anche l’aumento dei dati relativi alla povertà assoluta minorile, con una percentuale pari al 14% (un minore su cinque) e l’impoverimento di fasce sociali che fino a qualche anno fa non erano a rischio, un fenomeno conosciuto anche come democratizzazione della povertà. In particolare, secondo quanto spiegato dal direttore di Caritas Genova, Giuseppe Armas, la situazione economica del ceto medio sta peggiorando gradualmente a causa dell’insostenibile aumento dei prezzi (utenze, beni, ecc…) e della diminuzione del potere d’acquisto dei salari.

Propaganda e scarsa consapevolezza

La precarietà e il selvaggio sfruttamento del lavoro e l’incapacità degli stipendi non sufficienti nel coprire il costo della vita sono infatti vere e proprie piaghe che continuano ad affliggere la nostra società senza che le amministrazioni facciano davvero qualcosa di concreto per invertire il trend negativo a livello locale, regionale e nazionale. Come sottolineato dalla dottoressa Margherita Goretti dell’Osservatorio della Povertà e delle Risorse, spesso le persone registrate presso i centri di ascolto portano inoltre con sé la richiesta di aiuto di tutta una famiglia, per cui è necessaria una linea d’azione tempestiva per salvare interi nuclei familiari dalla povertà, a Genova e non solo.

Certo è che la scarsa consapevolezza di questa situazione non aiuta a trovare una soluzione ad un problema che continua e continuerà a peggiorare costantemente. D’altronde certa propaganda politica che sottolinea apparenti crescite del mercato del lavoro e dell’economia getta sabbia negli occhi dei cittadini, lasciandoli troppo spesso soli nel mezzo del marasma generale. E mentre la fuga di cervelli si fa sempre più corposa, a chi non può sognare l’estero non resta che sperare di riuscire ad arrivare (a stento) a fine mese nonostante un lavoro in regola.

Del resto, una società incapace di prestare attenzione ai suoi componenti più fragili difficilmente ha davanti a sé un futuro roseo.

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Info Alessandro Gargiulo

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Anacaprese trapiantato prima ad Udine e poi a Genova, coltivo la passione per la scrittura e il giornalismo fin da piccolo. Come un vero e proprio girovago, sono giunto in città per frequentare il corso di Informazione ed Editoria ed inseguire il mio sogno. Autentico malato di calcio, ho la fortuna di poter raccontare lo sport su LiguriaDay. Mix vincente tra Cannavacciuolo e Adani, spero in una carriera in cui potermi occupare soprattutto di calcio femminile.

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