Artisti a confronto, Savona si colora d’estate.

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Amici lettori di Liguria day eccomi ritornato a voi questa volta in veste di mago, un mago? Non stupitevi e ora vedetemi sulla scena delle pagine di Liguria day vestito di tutto punto come un fantasioso mago, eccomi al centro del palco e sul tavolinetto davanti a me è posto il classico cilindro dal quale non tirerò fuori un coniglietto, neanche un pappagaletto e neppure un mazzetto di fiori o una torta al cioccolato ma bensì non una, né due, né tre ma per la vostra sorpresa ecco a voi quattro formidabili artiste con la loro creatività. Signore e Signori abracadabra ecco a voi uscire dal mio cilindro magico dell’arte, Maria Cristina Camoirano, Angie Macrì, Michelina Milella e Loredana Pellegrino che con le loro opere parteciperanno alla mostra collettiva “Artisti a confronto, i colori dell’estate” dal 22 al 28 Giugno 2024 a Savona presso il palazzo della Provincia in via Sormano, 12 a cura dell’associazione culturale Varaggio art, gli artisti partecipanti metteranno a confronto i loro colori dell’Estate e così dal mio cilindro di mago insieme a queste 4 brave artiste ho estratto 4 opere diverse, 4 personalità diverse, ognuna di loro con un diverso modo di tenere in mano un pennello un pastello o qualsiasi altro strumento da lavoro in ogni caso 4 artiste accomunate dall’amore per l’arte nella convinzione che l’arte debba essere per tutti nessuno escluso in una missione artistica per migliorare e colorare questa nostra umanità, ma c’è un particolare più importante che le unisce ed è la manualità, il lavorare con le proprie mani attraverso il talento dimostrando quell’aspetto che in tempi moderni stiamo perdendo e mi riferisco all’artigianato, tutte loro sono artigiane dell’arte guidate dall’estro e dalla fantasia, ognuna di loro ha un linguaggio espressivo diverso, la materia da lavorare ha lo stesso sapore, il piacere di accarezzare manualmente supporti e materiali ci avvicina al divino, ci avvicina alla profonda essenza della nostra natura fatta per creare in maniera naturale e non artificiale o virtuale, mani da artigiano che con amore realizzano opere non per soddisfare il proprio ego ma per far felice gente che ormai sta perdendo il gusto del bello e dell’armonia, artigianato come filosofia di vita, lavorare per stare vicini alla gente, artigianato per parlare con la gente, l’artista di sovente genio e sregolatezza sfugge al contatto, per l’artigiano invece è vitale quasi imperativo guardare negli occhi gli osservatori delle loro opere per condividere con un sorriso sincero gioia e amore nella vita. 

MARIA CRISTINA CAMOIRANO 
Una piccola ma grande Naif 
Maria Cristina è un artista vera perché non cerca la gloria, dalla natia e dolce Albissola non gli importa il sensazionalismo dell’arte ma da buona artigiana lavora in silenzio e a fari spenti realizza opere che rappresentano il passato e con una grafia semplice, spontanea ma nitida ed espressiva Maria Cristina dipinge fotogrammi di mestieri persi e per molti sconosciuti eppure questi mestieri hanno costruito l’Italia, il lavoro manuale ha formato l’ossatura di intere generazioni che poi hanno tramandato i segreti e la passione del lavoro ai posteri, non sono molti gli artisti che hanno dedicato la loro attenzione a lavori umili ma importanti e Maria Cristina, lei autentica naif nella tecnica e nell’animo dipinge scene rurali, botteghe, gente al lavoro per tradizione senza clamore ma con tanta passione, la stessa con la quale questa artista disegna e dipinge sulle sue tele, opere nelle quali non regna mai la solitudine, questa brava artista sa riempire lo spazio scenico di vitalità con un amarcord sano e sentimentale. L’opera che vado a descrivere è “Aratura” realizzata nel 2021 con matite su carta, formato 30 X 40 il disegno è essenziale, il colore è tenue, i dettagli dei protagonisti e del luogo sono ben descritti, la manualità dell’artista è evidente da riuscire a far innamorare l’osservatore rendendolo partecipe dell’azione in corso e con la propria immaginazione può respirare l’aria non inquinata dei campi, la poesia delle colline, la dolcezza della terra, il duro ma onesto lavoro di chi la lavora, e poi ti fa venire voglia di andare a fare un salto in quei paesini dove sui bordi delle strade i vecchietti sono seduti sulle sedie impagliate fumando un sigaro spento e sorseggiando chiacchierando in silenzio un bicchiere di buon vino dell’ultima vendemmia. Brava Maria Cristina testimonial a pastello di un mondo bello da non dimenticare. 
“Maria Cristina su Marte verrà installata una stazione permanente umana, quale mestiere vorresti portare sul pianeta rosso? 
“Su Marte vorrei fare la cartomante perché amo le cose esoteriche e misteriose” 
MARIA CRISTINA CAMOIRANO 

ANGIE MACRI’ 
Un astrattista entusiastica che vive di colore e materia 

Riconoscere la personalità di Angie è facile basta tuffarsi nei suoi colori densi di passione, positività e gioia di vivere, la sua arte esplosiva di energia non passa inosservata, lei Savonese ma anche un po’ Siciliana artista per natura con nel cuore tanto amore per la creatività, attraverso pittura, fotografia, scultura e arte del riciclo esprime linguaggi personali tutta manualità e ingegno, con un pizzico di ironia realizza opere d’arte attenta all’attualità e con gli occhi da favola come una bambina scruta attenta la natura intorno a noi, guardando in alto, in alto sopra di noi alzando gli occhi al cielo il “Cosmo” attira il suo interesse non per porre domande e aspettare risposte ma con tonalità felici e materiche ama colorare la nostra esistenza e dirci – Hey lo spazio intorno a noi è immenso, la natura è il nostro leader, l’amore deve guidarci e noi artisti rappresentiamo quello che in tanti non possono vedere intrappolati dallo stress causato da un mondo freddo e cinico – Angie Macrì questo suo spazio infinito lo ha portato in mostra con un’opera che dell’estate ha il profumo della notte, quel blu dipinto di blu che ci fa sognare e toccare con mano il “Cosmo” ignoto, misterioso, affascinante, silenzioso ma quando le stelle brillano tutto vive d’incanto e a San Lorenzo sussurriamolo un desiderio quello più bello a cavalcioni di una stella cadente d’agosto, ora amici lettori fate come me, prendete le vostre mani e con i pollici e gli indici posti verso l’alto formate una “L” a mimare l’inquadratura di un immagine, socchiudendo gli occhi rivolgete lo sguardo lontano in alto verso il cielo e quando li riaprirete vi troverete davanti al vostro volto il “cosmo” di Angie Macrì un’ opera del 2021 realizzata in un momento storico nel quale il mondo afflitto da una pandemia moderna lottava giorno dopo giorno e le genti che unite sperando che “andrà tutto bene” avevano bisogno di arte e colore come conforto dell’anima, Angie su un pannello in legno 40 X 80 e la sua tecnica mista di smalti e ottimismo nel 2021 ha lanciato il suo messaggio facendo scendere il “Cosmo” a terra per ricordarci che l’umanità può superare le difficolta con l’amore per la vita, ora a distanza di tempo ci sono altre sfide da vincere e lei come tanti altri artisti sa che l’arte, l’ironia la bellezza salveranno sempre il mondo. 
“Angie devi riverniciare la tua auto e lo farai da te. Che tonalità scegli? Quale tecnica? 
“Dipingerei la mia auto color verde, metterei le foderine color giallo e le maniglie rosse, il tutto con tecnica astratta come uso sulle mie opere, il verde è il mio colore preferito perché si riferisce alla natura che io amo, dopo qualcuno vuole venire a fare un giro?”. 
ANGIE MACRI’ 

MICHELINA MILELLA 
Una iperrealista d’autore 

Et voilà con quest’opera andremo nel lontano Oriente con la fantasia e stiamo ammirando la “Turandot” io la guardo, lei mi guarda, opera realizzata dall’artista Michelina Milella Barese ma Siciliana di cuore e residenza, diplomata in architettura laureata in scenografia, specializzata in arti visive e discipline per lo spettacolo, anni di lavoro nei migliori teatri d’Italia a stretto contatto con registi e tecnici validi e di prestigio in un habitat dove l’arte si mescola con la professionalità estrema in un gioco di squadra perfetto dove conta l’esperienza ma anche il cuore, lo stesso cuore che Michelina mette in campo ogni volta che parla di arte, praticamente da sempre. Ora mi trovo di fronte a Turandot, io la guardo, lei mi guarda, la giovane è una principessa che cerca l’amore ma i suoi occhi tristi dal destino aspettano delle risposte, quest’opera realizzata con base pastello e matita morbida nel formato 30 X 40 nella quale l’artista ha lasciato il fondo bianco come il volto della protagonista, una tonalità che vuole illuminare senza confonderlo con altri colori l’osservatore, il momento è solenne e in quest’opera per sottolineare il dramma bastano tre colori oltre il bianco, il nero e l’arancio, solo un rosso tenue sulla bocca e intorno agli occhi escono dal resto dell’opera e ipnotizzano me e voi che la guardiamo, Michelina è una iperrealista, produce un iperrealismo che definirei d’autore, oh sì! Un bellissimo iperrealismo d’autore, di solito gli iperrealisti sono perfezionisti, dannatamente alla ricerca della perfezione, lottano come assatanati ossessionati dall’avvicinarsi sempre più al vero, anche Michelina cerca la perfezione ma lo fa attraverso la sua tecnica che sa tanto di umano, i suoi tratti, le sue linee, la stesura della tinta è volutamente manuale e non fotografica, prima di cosa parlavo? Di cuore? Ebbene si, nella perfezione delle sue opere c’è cuore da artigiano, tutto il resto è talento. 
“Michelina Vai in Giappone e non conosci nessuna lingua, te la senti di comunicare disegnando con un block notes?” 
“Assolutamente sì, il Giappone è uno dei posti più affascinanti in assoluto per me, sono particolarmente legata al loro folklore, usi e costumi, incantata dai viali di ciliegio in fiore e vedute naturalistiche mozzafiato, purtroppo ancora non ho avuto modo di esporvi la mia arte ma pur non sapendo la lingua certamente comunicherei tutto disegnando su un block notes, basta un foglio e una matita e mi si apre il mondo intero davanti gli occhi”. 
MICHELINA MILELLA 

LOREDANA PELLEGRINO 
il mestiere d’artigiano il tocco d’artista 

Da Marsala dove il sole è caldo, il mare brilla e la storia parla della nascita di una nazione unita dove se c’è arte c’è Italia, qui abbiamo un artista dallo sguardo tenero e timido ma dalla forza interiore intensa che lavora la materia, materiali, attrezzi da lavoro come un artigiano e inventa forme e sogni come un artista. La sua creatività è senza fine, inesauribile come la sua inventiva a favore della gente che l’apprezza perché sa che le sue opere profumano d’amore e non di plastica, la sua arte è vera non virtuale perché solo gli artigiani hanno una fede che nel lavoro si misura in lavoro, sacrificio, impegno e rispetto e se poi gli aggiungi quel fuoco che arde nel cuore degli artisti ecco che nasce l’opera d’arte. A Savona Loredana ha portato una piccola ma grande opera e sapete per coincidenza cosa mi è successo? Con la mia automobile stavo attraversando un ponte sopra il biondo Tevere, in alto ad accarezzare la città nuvole bellissime si gonfiavano e poi si fondevano tra loro in una danza dove l’accompagnamento musicale era musicato dal vento e dall’aria leggiadra della Primavera che sta per finire. Su quel ponte sopra il biondo Tevere a rischio di tamponare non potevo fare a meno di sorridere dello spettacolo offerto da uno, dieci, 100 gabbiani che sotto quelle nuvole volteggiavano d’immenso incuranti del traffico, li ammiravo e ora uno di quei gabbiani l’ho qui davanti a me, l’ha realizzato a mano Loredana con un bassorilievo su legno nel formato 20 X 30 solo due colori, il blu del cielo e il bianco del simpatico pennuto che sembra volermi dire mentre scende in picchiata fluttuando le ali “dai allora che fai? Vuoi salire sulle mie ali della libertà?” Le ali della libertà? E chi sa perché a questa richiesta come un lampo nella mia mente sale in me una melodia ed inizio a fischiettare quel motivetto di Lucio Battisti, “tu chiamale se vuoi emozioni”…… 
“Loredana sei a pranzo con Michelangelo cosa gli chiederesti? 
“Gli chiederei da dove nasce questo suo talento e maestria nel dipingere i corpi statuari e poi da dove ha ricavato i pigmenti e i colori che ancora oggi sono meravigliosamente nitidi nei suoi affreschi e se lui apprezza l’arte contemporanea dato che è molto lontana dal suo modo di fare arte”. 
LOREDANA PELLEGRINO 

Amici lettori grazie a Maria Cristina Camoraino abbiamo fatto un viaggio nella tradizione, con Angie Macrì un volo nell’infinito del cosmo, con Michelina Milella visti gli occhi dell’amore e con Loredana Pellegrino accarezzate le ali della libertà, ora non mi rimane che rimettere in ordine il mio armamentario da mago dell’arte e salutandovi insieme alle mie artiste compagne d’avventura, vi diamo appuntamento alla prossima puntata, potrebbe essere un marasma ma non abbiate paura con l’arte tutto è possibile e in fondo senza fantasia che mondo sarebbe?

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Info Walter Festuccia

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Walter Festuccia, Roma 16 Marzo 1958, diplomato come aiuto scenografo presso il Cine Tv di Via della Vasca Navale di Roma. Artista per natura, artigiano per tradizione, pittore, scrittore. Per il mio stile utilizzato nello scrivere, amo definirmi jazzista della parola, tutto di me è racchiuso in queste definizioni. La mia scrittura, anche se è apparentemente espressa in maniera ironica e demenziale, lascia sempre una finestra aperta oppure un indizio rivolto all'attualità, tutto in un mix di fantasia quasi astratta che diventa con ciò il mio linguaggio espressivo. Come pittore, l'astrazione, l'informalità e l'uso manuale e gestuale della materia sono il mio "io" dentro di me che quando dipinge o scrive si lascia guidare dalla passione e dall'immaginazione attraverso la quale riesco a "vedere" la scena e a "sentire" i dialoghi di ogni mio componimento. Firmo testi e opere come Walter Festuccia oppure Walter Fest.

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