Montecitorio diventa un ring. In un momento storico tristissimo e in un’Italia sempre più allo stremo i leghisti trasformano l’aula in un’arena.
Calci, pugni, sberle, risse e tifo da stadio in Aula mentre si discute la legge sull’Autonomia differenziata. A farne le spese è il deputato Leonardo Donno del Movimento 5 Stelle rimasto ferito nel pestaggio.
Tutto è partito dal gesto provocatorio del leghista Domenico Furgiuele che ha mimato per tre volte il gesto della Decima Mas ed è stato espulso dalla seduta. A quel punto Donno prova a consegnare la bandiera dell’Italia a Calderoli. “Signor ministro questa è la bandiera d’Italia, la porti con sé” mentre lui indietreggiando rispondeva di no in un attimo è scoppiata l’aggressione.
Donno si ritrova in pochi secondi circondato da deputati leghisti tra cui Iezzi, Candiani, Amich e Cangiano.
“Un atto di puro squadrismo. Nel parapiglia ci hanno rimesso anche un commesso e un assistente parlamentale. Io ho ricevuto un colpo allo sterno che mi ha impedito di respirare per alcuni secondi, sono stato trasferito in terapia intensiva con parametri di vita normali”. Il deputato però non sa da chi è stato colpito: “Iezzi mi ha sfiorato l’occhio con un pugno poi ha tentato di darmene altri 4 o 5 ma non mi pare ci sia riuscito. Mi hanno urlato buffone e coglione ora chiamerò i miei avvocati e valuterò come procedere”.
Dalla Lega i deputati fanno eco: “Donno è un commediante, è stata una sceneggiata, io non l’ho colpito” sono le frasi che vanno per la maggiore. Tuttavia resta una scena triste in un periodo storico pericolosissimo e che ha fatto immediatamente il giro del mondo, ripresa anche dalla Cnn, un’altra brutta figura a livello internazionale ed un episodio che non deve passare inosservato.
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