La tragedia del Natisone ha tenuto tutto il Paese con il fiato sospeso per poi scoprire il tragico epilogo che ha visto il ritrovamento dei corpi di due dei giovani travolti dalla piena del fiume, le due ragazze Patrizia e Bianca, mentre proseguono le ricerche per la terza vittima, Cristian.
Emergono dettagli sempre più sconcertanti sulla vicenda tra cui le telefonate che i giovani avevano fatto ai soccorsi negli ultimi istanti prima di essere travolti. Quattro telefonate disperate, di cui una andata a vuoto e fatte a partire dalle 13.29 del pomeriggio e proseguite nell’arco di mezz’ora.
“Venite a salvarci! chiamate mia mamma” si sente dalla cornetta, a parlare è Patrizia Cormos la vittima ventenne. Quel giorno aveva fatto un esame, dopo una nottata trascorsa sui libri e alle 12 l’ultimo messaggio alla mamma. “Invece che fare i video dovevano salvarla. Ha chiamato più volte il 112, lasciato il suo nome e il suo indirizzo. Sono sollevata perché hanno ritrovato il corpo, almeno avremo una bara su cui piangere” ha commentato la madre della giovane.
Una giornata di spensieratezza tramutata in tragedia. Patrizia quel giorno era stanca ma aveva deciso di uscire per festeggiare l’esame superato – ha raccontato la madre – così ha incontrato Bianca l’amica 23enne di passaggio in Friuli insieme al fidanzato Cristian ancora disperso tra le acque del Natisone. Poi la piena improvvisa, la paura, l’abbraccio diventato iconico ripreso dei tre amici prima della fine e poi i soccorsi e le telefonate invane.
Qualcosa quel pomeriggio è andato storto. Adesso il magistrato ha aperto il fascicolo sulla vicenda con reato di omicidio colposo ma per il momento non ci sono indagati.
“Saranno condotti tutti gli accertamenti del caso per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi, tutto verrà verificato, acquisito e vagliato, sia il discorso dell’elicottero sia la cartellonistica che avvisa del divieto di balneazione e del pericolo annegamento. Tuttavia – ha proseguito il magistrato – allo stato attuale non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione e comunque esiste in natura anche la tragica fatalità”
La questione riguardo l’elicottero impiegato è un altro dei punti interrogativi della vicenda. Infatti per il tentativo di soccorso dei giovani è stato impiegato quello di Campoformido anziché quello di Venezia più vicino al luogo della tragedia.
Dopo cinque giorni dalla tragedia e dopo i funerali delle due ragazze che sono state vestite da sposa come vuole la religione ortodossa, riprendono le ricerche del terzo ragazzo coinvolto, Cristian il fidanzato di Bianca venticinquenne.