Ieri, sabato 1° giugno 2024, la Liguria è stata teatro di una delle feste più sfarzose e XXL a livello internazionale, con il matrimonio indiano di Anant Ambani e Radhika Merchant. L’evento, in scena prima nella cornice d’élite della piazzetta di Portofino e successivamente sulla nave da crociera Celebrity Ascent, ha portato nella provincia di Genova alcuni dei nomi più importanti del panorama economico e artistico internazionale.
Oltre alla grande esibizione di Andrea Bocelli, secondo le indiscrezioni lo “sposalizio” avrebbe infatti annoverato tra i suoi partecipanti anche Rihanna, i Backstreet Boys e Katy Perry, oltre a personaggi del calibro di Bill Gates e Mark Zuckerberg. Indipendentemente dai circa 1200 partecipanti e dalle celebrità realmente presenti, questo grosso grasso matrimonio all’indiana ha praticamente monopolizzato il ricco borgo dei vip e lo specchio d’acqua della Superba, con musica e spettacoli addirittura fino alle prime ore del mattino. Tra ogni tipo di lusso sfrenato e costi da far girare la testa a chiunque, o quasi, il matrimonio del figlio del potente magnate e petroliere indiano Mukesh Ambani avrebbe infine ottenuto la nomea di evento più glamour mai avvenuto a Portofino e in Liguria.
Disagi e disturbo della quiete pubblica a Genova
Lo sfarzo e la rumorosità della cerimonia avrebbe però svegliato e disturbato gli abitanti del quartiere di San Teodoro a Genova, creando inoltre numerosi “ingorghi” all’interno della Stazione Marittima e dell’aeroporto Cristoforo Colombo, con almeno quattro voli decollati all’alba di oggi verso Mumbai. L’ira dei cittadini si è subito riversata sui social, un malcontento più che mai fondato a cui, però, nessuno al di fuori del network sembra aver dato ascolto. Ecco infatti alcuni dei commenti apparsi su Facebook in mattinata:
Il denaro, si sa, viene prima dei diritti fondamentali delle persone comuni. Poco importa infatti se la musica ad altissimo volume e gli schiamazzi nel cuore della notte abbiano disturbato chi aspetta il fine settimana per un po’ di fisiologico riposo dopo una settimana di lavoro. La domanda che sorge spontanea è però una: se siamo disposti a svendere e a chiudere un occhio dinnanzi al denaro, come possiamo salvaguardare davvero il territorio e i suoi abitanti, impedendo che il primo magnate internazionale di turno lo trasformi in un immenso parco giochi? Ai posteri l’ardua sentenza.