Nuovo forno crematorio a Staglieno, gli ambientalisti annunciano un esposto alla Magistratura

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Il Circolo Nuova Ecologia ha annunciato l’intenzione di fare un esposto alla Magistratura contro i funzionari del Comune di Genova per aver autorizzato i lavori del nuovo forno crematorio a Staglieno, situato in una zona rossa. Abbiamo già contattato gli avvocati per procedere penalmente”, dichiara il presidente Andrea Agostini. La preoccupazione principale è legata alla sicurezza del Rio Veilino, il cui cantiere è fermo, impedendo la messa in sicurezza dell’area.

Lavori fermi e zona rossa

I lavori per la messa in sicurezza del rio Veilino, iniziati nell’estate 2023, hanno subìto una battuta d’arresto a novembre e dovrebbero riprendere entro fine giugno, secondo l’assessore Mauro Avvenente. Tuttavia, Agostini sottolinea che il secondo lotto di lavori per mettere in sicurezza il rio non è ancora stato appaltato, rendendo l’autorizzazione al cantiere del forno crematorio “inaccettabile“.

La denuncia del Circolo Nuova Ecologia di Genova

Il presidente del Circolo, Andrea Agostini, evidenzia che la zona è altamente pericolosa e non idonea a nuove costruzioni prima di una completa messa in sicurezza: “Il torrente Veilino è esondato più volte, causando danni significativi. La messa in sicurezza è necessaria per evitare ulteriori disastri. Nonostante ciò, i lavori per il forno crematorio sono stati autorizzati e sono in corso, con il rischio di aggravare la situazione” spiega Agostini.

La situazione attuale del cantiere

Visitando il cantiere, Agostini mostra come i lavori sul torrente Veilino siano attualmente fermi, delimitato da transenne e peraltro occupando i pochi parcheggi esistenti all’ingresso laterale di Staglieno creando disagi ai visitatori e ai fioristi. La zona all’interno del cimitero di Staglieno, campi 56, 57 e 58, presenta frane attive e strutture instabili: “Il muraglione che sorregge il campo 57 ha diverse crepe evidenti, e il torrente Veilino scorre proprio sotto. La sicurezza del sito è altamente compromessa“, afferma Agostini.

Interventi di sicurezza insufficienti

Gli interventi di sicurezza effettuati finora sono minimi e inadeguati:“Sono state installate tempo addietro reti di protezione e una massicciata, ma queste non possono fermare una frana di grandi dimensioni“, avverte Agostini. Il rischio per chi lavora nel cantiere del nuovo forno crematorio e per chi visita il cimitero è elevato, specialmente in caso di forti piogge o alluvioni improvvise.

La prossima mossa degli ambientalisti

Il Circolo Nuova Ecologia di Genova intende quindi presentare un esposto-denuncia per evidenziare le irregolarità e i pericoli legati all’autorizzazione dei lavori del nuovo forno crematorio:”È inaccettabile costruire in una zona rossa non ancora messa in sicurezza. La magistratura dovrà indagare e chi ha firmato l’autorizzazione e il Comune stesso dovranno rispondere in merito“, conclude Agostini.

In attesa di sviluppi

La costruzione del nuovo forno crematorio a Staglieno solleva gravi preoccupazioni per la sicurezza e la legalità delle autorizzazioni. Gli ambientalisti sono pronti a intraprendere azioni legali per fermare i lavori fino a quando l’area non sarà completamente messa in sicurezza. Ciò dovrebbe proteggere sia i lavoratori che i visitatori del cimitero. La situazione richiede un intervento immediato per evitare ulteriori rischi e garantire la sicurezza pubblica.

Leggi anche: Nuovo forno crematorio? No al business dei morti a Genova

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