Israele e Hamas, la situazione critica a Rafah

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Negli ultimi giorni, Rafah è diventata il fulcro delle operazioni militari nella Striscia di Gaza. Truppe e tank israeliani sono stati avvistati nel centro della città, con numerosi residenti locali e media come Reuters che ne hanno dato notizia. L’esercito israeliano (IDF) ha posizionato le proprie forze nell’area di a-Sultan, nel nord-ovest della città, un’area fino ad ora non interessata dalle operazioni di terra dell’IDF.

Polemiche sui Raid Israeliani

Una controversia mediatica è sorta riguardo un presunto attacco israeliano nella zona umanitaria di a-Mawasi, dove sarebbero state uccise 21 persone, secondo le fonti della Protezione civile di Hamas e i medici locali. Tuttavia, l’IDF ha negato con forza queste accuse, dichiarando che non ci sono stati attacchi nell’area umanitaria di a-Mawasi. Il portavoce militare Daniel Hagari ha affermato di non essere a conoscenza di tali episodi.

Reazioni internazionali

Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha condannato con fermezza i raid aerei su Rafah, esprimendo profonda tristezza per le immagini delle vittime, inclusi molti bambini. Guterres ha chiesto un immediato cessate il fuoco e il rilascio incondizionato degli ostaggi. Allo stesso tempo, l’amministrazione Biden sta valutando se l’attacco israeliano costituisca una violazione della “linea rossa” indicata dal presidente Joe Biden.

La situazione umanitaria a Rafah

Secondo l’UNRWA, circa un milione di persone sono fuggite da Rafah nelle ultime settimane, trovandosi senza un luogo sicuro dove andare. La mancanza di cibo, acqua e condizioni igieniche adeguate aggrava ulteriormente la situazione. L’IDF ha attribuito le devastanti conseguenze di un recente raid a un’esplosione secondaria causata da munizioni o sostanze combustibili, affermando che i missili lanciati non sarebbero stati sufficienti a provocare tale incendio.

Riconoscimento dello stato Palestinese

Recentemente, Spagna, Irlanda e Norvegia hanno ufficialmente riconosciuto lo Stato di Palestina, una mossa che ha provocato l’ira di Israele. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha attaccato duramente la Spagna, accusando il vice primo ministro Yolanda Diaz di complicità nell’istigazione al genocidio ebraico.

Prospettive di pace

Nonostante la situazione tesa, ci sono segnali di possibili trattative. Egitto, Qatar e Stati Uniti stanno mediando per un possibile accordo tra Israele e Hamas riguardo il rilascio degli ostaggi. Israele ha presentato una proposta ufficiale scritta, più mitigata, ai mediatori.

Rafah l’ennesimo teatro del conflitto

La situazione a Rafah è estremamente critica, con violenze e controversie che continuano a dominare la scena. La comunità internazionale, inclusi l’ONU e diversi paesi, spinge per un cessate il fuoco immediato e una risoluzione pacifica del conflitto. Tuttavia, le tensioni rimangono elevate e il futuro è incerto.

Leggi anche: Mandato di arresto per Benjamin Netanyahu e Hamas: cosa può succedere in Medio Oriente?

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