Contro ogni pronostico, Sean Baker vince la Palma d’Oro della 77° edizione del Festival di Cannes con la sua commedia “Anora”.
Vince così la storia cruda – e a tratti tuttavia esilarante – di Ani, una spogliarellista di New York e del giovane figlio di un oligarca russo. I due si sposano per capriccio a Las Vegas, con le reazioni furiose e prevedibili della famiglia del ragazzo, e il film prende una piega comica quando gli sposini ricevono la visita di un trio di mafiosi.
Secondo Sean Baker, «siamo tutti affascinati» dal sex-working, in quanto avviene «proprio sotto il nostro naso, che ce ne accorgiamo o meno». La presenza omnipervasiva del lavoro sessuale nella società occidentale«si può esplorare all’infinito», ha spiegato il regista, da sempre appassionato dal raccontare storie di personaggi imperfetti che affrontano gli stessi problemi di tutti gli altri, senza cadere negli stereotipi hollywoodiani.
Tra i delusi per la palma d’oro Paolo Sorrentino, ma anche Francis Ford Coppola e David Cronenberg. Sean Baker inoltre è il primo regista americano a vincere la Palma d’Oro dal 2011.
Il Grand Prix, secondo premio per importanza a Cannes, è andato invece alla regista indiana Payal Kapadia con “All we imagine as light”.
Quattro premi ex-aequo per la miglior attrice
La giuria guidata da Greta Gerwig (regista l’anno scorso di “Barbie”) ha deciso di premiare a parimerito ben quattro interpreti con il premio per la miglior attrice al festival di Cannes: Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofia Gascon e Selena Gomez, tutte per il film “Emilia Perez” di Jacques Audillard, che vince anche il premio della giuria.
Tra loro spicca il primato di Karla Sofia Gascon, che ha iniziato la sua transizione di genere all’età di 46 anni, e che diventa così la prima attrice transgender a vincere questo premio. La sua interpretazione del ruolo principale, una trafficante di droga che si sente profondamente donna e cambia genere, ha brillato al festival rendendo la Gascon la rivelazione di questo film.
«Tutti abbiamo l’opportunità di essere delle persone migliori quindi vediamo se cambiate, b******i», denuncia commossa l’attrice transgender, riferendosi a chi porta avanti discorsi omofobi. Poi dedica il premio «agli attori che tutti i giorni bussano a porte che non si aprono e alle persone trans che soffrono perché ci denigrano».
Plemons premiato come miglior attore
L’americano Jesse Plemons (36 anni) ha ricevuto il premio come miglior attore a Cannes per il suo ruolo in “Kinds of Kindness”, del regista greco Yorgos Lanthimos. Nel film, il suo personaggio è un normale dirigente la cui routine quotidiana va in fumo quando il suo carismatico capo, un subdolo Willem Dafoe, gli chiede di compiere un atto irreparabile. L’attore non era presente sul palco per ritirare il premio.
Premio speciale al regista iraniano esule Rasoulof
Il 51enne regista iraniano Mohammad Rasoulof ha ricevuto il Premio speciale della giuria di Cannes per il suo film “I semi del fico selvatico”, dopo essere riuscito a fuggire clandestinamente dal regime del suo Paese. Il premio è considerato un simbolo di sostegno agli artisti iraniani vittime della repressione e al tempo stesso una consacrazione per un regista che ha sfidato la censura per decenni prima di rassegnarsi all’esilio.
«Permettetemi di rivolgere un pensiero a tutti i membri della mia squadra che non sono con me per festeggiare questo premio. Il mio direttore della fotografia, molti dei tecnici, che sono sotto pressione. Il mio cuore va soprattutto a loro», ha dichiarato Mohammad Rasoulof al momento di ricevere il premio. «La mia gente vive ogni giorno sotto un regime che l’ha presa in ostaggio», ha proseguito il regista, che desidera «rendere omaggio a tutte le giovani donne il cui sconfinato coraggio ha reso possibile questo film».
Girato in clandestinità, “I semi dell’albero di fico selvatico” è un thriller paranoico su un investigatore iraniano e la sua famiglia nel bel mezzo di una repressione delle proteste anti-regime. Nel film, il regista intreccia la narrazione principale con molti filmati amatoriali e provenienti dai social network di manifestazioni studentesche, donne che bruciano il velo in pubblico e brutalità della polizia. Il film, che si ispira all’esperienza carceraria di Rasoulof, è un atto politico contro la dittatura e rende omaggio al movimento “Donne, vita, libertà”.
Palma d’Onore a George Lucas
La cerimonia di chiusura della 77° edizione di Cannes ha preso il via con la consegna della Palma d’Onore al regista di “Guerre stellari”, George Lucas, la seconda dopo quella assegnata in apertura a Meryl Streep.
Tra gli altri premi anche il film del ritorno di Demi Moore sulle scene in un ruolo audace, “The Subitanee”, che vince per la miglior sceneggiatura firmata da Coralie Fargeat. Per l’Italia arriva una piccola gioia con il premio ex equo per “I Dannati” di Roberto Minervini, premiato con “On Becoming a Guinea Fowl” di Rungano Nyoni per la miglior regia nella selezione Un certain regard.
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