Diga di Genova, il primo cassone sta per essere posato sul fondo

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Il primo cassone della nuova diga foranea di Genova, partito ieri da Vado Ligure, segnando un passo significativo verso il completamento di questa infrastruttura cruciale, sta per essere calato sul fondo del mare. Costruito nel cantiere Dario e varato il 16 maggio, l’evento verrà seguito in diretta durante una cerimonia a Palazzo San Giorgio di Genova: rappresenta un momento chiave per il progetto della diga, che prevede la posa di 100 cassoni complessivi, costruiti con tecniche avanzate e materiali resistenti per garantire la durata e l’efficienza dell’opera.

Utilità della nuova diga

La nuova diga è considerata essenziale per lo sviluppo economico del porto di Genova. Le navi moderne, molto più grandi di quelle del passato, necessitano di maggiori spazi di manovra. Attualmente, solo le banchine del Psa di Pra’ e del porto di Vado sono in grado di ospitare portacontainer da 20mila TEU. La nuova diga permetterà anche ai terminal situati nel bacino del porto storico e a Sampierdarena di gestire queste enormi navi, incrementando così la capacità operativa del porto e migliorando la competitività globale.

Le polemiche attorno alla diga

Il progetto della nuova diga non è privo di controversie. Diversi attori del porto hanno espresso opinioni contrastanti riguardo l’opera. Mentre molte istituzioni locali e operatori portuali, come Aldo Spinelli e Gianluigi Aponte, sono favorevoli alla costruzione della diga, altri, come Giulio Schenone del terminal Psa-Sech, sono contrari. Schenone ritiene che la nuova infrastruttura possa avvantaggiare i concorrenti e ridurre i traffici verso i terminal esistenti, creando così squilibri nel mercato portuale.

Il contesto politico e istituzionale

La cerimonia sarà caratterizzata da un clima di tensione politica. La recente inchiesta giudiziaria sulla presunta corruzione nel porto di Genova ha coinvolto figure di spicco come l’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini e il governatore Giovanni Toti. Questo ha portato a una presenza istituzionale ridotta all’evento, con solo la Lega rappresentata dal vice premier Matteo Salvini e dal vice ministro Edoardo Rixi. Nonostante le difficoltà, il progetto procede grazie al sostegno di figure come il sindaco e commissario Marco Bucci, che continua a lavorare per superare gli ostacoli burocratici e finanziari.

Il futuro della diga

Il futuro della nuova diga foranea di Genova resta incerto, con diversi fattori istituzionali e giudiziari ancora in gioco. La sfida principale sarà rispettare le scadenze imposte dal Piano Nazionale di Coesione, che richiede il completamento dell’opera entro il 2026. Con l’approvazione di un mutuo da 57 milioni di euro per il secondo lotto da parte del consiglio regionale, il progetto ha ottenuto una boccata d’ossigeno finanziaria, ma ulteriori complicazioni potrebbero emergere.

La nuova diga rappresenta una svolta fondamentale per il porto di Genova, destinata a migliorare significativamente la capacità e la sicurezza delle operazioni marittime. Tuttavia, le controversie e le sfide politiche e istituzionali continueranno a influenzare il percorso verso il completamento di questa importante infrastruttura.

Leggi anche: Diga di Genova, i lavori proseguono secondo il programma

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