La Liguria è una delle regioni a più alto rischio idrogeologico del Paese. Secondo l’Ispra (Istituto superiore per la Protezione e tutela ambientale) la Liguria insieme ad Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto e Lombardia ha i valori più elevati di popolazione a rischio frane ed alluvioni; seppure rimane la Valle d’Aosta la regione che ha la parcentuale maggiore (82%) del territorio classificato con pericolosità molto elevata da frana, prima davanti alla Campania, senza dimenticare poi Molise e Basilicata.
Negli ultimi 30 anni il bilancio è stato tragico. Secondo le stime i liguri che vivono in zone a rischio frana sono oltre 860 mila, più della metà. Con il 100% dei Comuni a rischio idrogeologico. Non a caso, proprio qualche mese fa, quasi 5,5 milioni di euro sono stati stanziati dallo Stato alla Regione Liguria contro il dissesto idrogeologico. Come previsto dal decreto che presenta interventi ritenuti prioritari dalla Regione per la mitigazione del rischio idraulico e la messa in sicurezza nelle province di Imperia e La Spezia.
“Sarà cura del commissario di governo seguire ora il cronoprogramma, step by step. Parliamo di una regione meravigliosa, la cui messa in sicurezza e tutela è dovere prioritario di tutte le istituzioni, ad ogni livello“, afferma nel merito il vice-ministro all’Ambiente e della Sicurezza, Gava. Si va verso la realizzazione d’alcuni importanti interventi di messa in sicurezza del torrente Argentina, tra Taggia e Riva Ligure, nell’imperiese, e, nello spezzino, per la mitigazione del rischio idraulico in località Fornola, nel comune di Vezzano Ligure.
“L’obiettivo è quello di dare una risposta complessiva al rischio idrogeologico sul torrente Argentina – spiega l’assessore alla Difesa del suolo, Giacomo Giampedrone – e con questo nuovo finanziamento andremo a completare gli interventi, mettendo in sicurezza tutto il tratto finale del corso d’acqua per evitare scenari come quelli visti nell’alluvione dell’ottobre 2020. Quest’ultimo finanziamento – ha chiosato Giampedrone – riconosciuto dal Governo si inserisce in un ampio progetto di messa in sicurezza del torrente Argentina, del valore complessivo a oltre 17,6 milioni di euro, finanziati in parte con risorse di Protezione civile e in parte anche con fondi del Pnrr”.
Molto interessante è notare come la soluzione sia dello stesso tipo di quella pensata per la Regione Basilicata. “Destinate alla regione Basilicata risorse per oltre 30 mln di euro nel 2024 – annunciava qualche mese fa la consigliera regionale Donatella Merra – per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico finalizzati alla messa in sicurezza dei territori. Risorse importanti e necessarie ma non ancora sufficienti a soddisfare interamente il reale fabbisogno della Basilicata, rammentiamo, infatti, che sulla riprogrammazione FSC 2014-2020 erano stati definanziati interventi per il dissesto idrogeologico per 80 mln di euro”. Nota di precisazione significativa: “Abbiamo manifestato più volte al ministero all’Ambiente l’aggravarsi complessivo delle condizioni di dissesto idrogeologico in Basilicata, anche a seguito dei rivolgimenti climatici degli ultimi anni – sottolineava Merra -, atteso che nella programmazione PNRR le problematiche relative al dissesto idrogeologico hanno assunto una priorità secondaria rispetto alle politiche per la conversione e l’approvvigionamento energetico, purtroppo anche a scala regionale. Giustamente, pertanto, il ministero all’Ambiente ha sopperito alla carenza di risorse con questa massiccia programmazione volta a risanare le criticità idrogeologiche e ambientali che la Basilicata ha segnalato con la massima urgenza, rappresentando l’estrema sofferenza dei nostri territori”. Fino alla nota critica: “Ringraziamo il ministero all’Ambiente, da sempre vicino alla regione Basilicata e alle sue esigenze, sebbene a fronte di un fabbisogno complessivo di oltre 100 mln di euro, per la risoluzione delle principali criticità legate al dissesto idrogeologico nella nostra regione, 30 mln di euro non sono ancora abbastanza per risolvere la situazione”.
Fino a quando è arrivata l’ultima novità per i lucani: la stipula degli accordi per la concessione dei finanziamenti previsti dalle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico del Pnrr. Il Piano prevede 34 interventi per un investimento complessivo di 33,57 milioni di euro, di cui 8,35 per interventi «in essere» e 25,22 per nuovi interventi.
I soldi saranno impiegati anche per sostenere il Comune di Pomarico, provincia di Matera, luogo dove è avvenuta la frana più recente, era il 2019, che ha sconvolto il territorio e la vita di parte dei suoi abitanti.
N. Festa