Sono 29 i giovani e giovanissimi di tutta Italia che il Presidente Sergio Mattarella ha scelto di premiare come Alfieri della Repubblica il prossimo 13 maggio al Quirinale. Altrettante storie di solidarietà, altruismo, compassione, senso civico e amore per lo studio, a a raccontare il meglio di questa nuova generazione di giovani, spesso vituperata ma che sa dare grandi modelli.
Tra loro anche Adele ricci, dodicenne di La Spezia che si è distinta per l’impegno, la cura e l’attenzione verso un bambino disabile del suo gruppo scout, aiutandolo nei momenti di difficoltà.
«Il traguardo di una società più inclusiva può essere raggiunto anche attraverso la semplicità di piccoli gesti silenziosi», si legge nelle motivazioni del Quirinale che assegnano le assegnano il riconoscimento .
Per lei sono arrivati già anche i complimenti del presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti: «La Liguria è orgogliosa di Adele Ricci. La Liguria ha bisogno di esempi belli e positivi come quello di Adele, a cui vanno i nostri complimenti per l’amore dimostrato verso gli altri».
Chi sono i 29 Alfieri della Repubblica premiati da Mattarella
Con Adele, saranno premiati altri giovani e giovanissimi che si sono distinti per l’attenzione agli altri e per i meriti scientifici e la sensibilità.
Lorenzo ha scoperto una stella variabile, ossia una stella la cui luminosità, per cause fisiche, varia nel tempo. Un astro che, oggi riconosciuta e censita dall’ente internazionale per le stelle variabili dell’American Association of Variable Star Observer, porterà il suo nome. Giulia ama la poesia e trova il modo per renderla un linguaggio per parlare di democrazia, parità di genere, ambiente.
Ma anche giovani che non si sono voltati dall’altra parte davanti a situazioni di emergenza. che ora porta il suo nome. È il caso del 17 Selim, che ha soccorso una donna con un malore alla fermata del bus e le ha salvato la vita facendole il massaggio cardiaco. Non solo, da questa esperienza decide di diventare un volontario della Croce Rossa. Oppure di Emanuele, che mentre sta tornando a casa da scuola sul treno sente un uomo parlare in rumeno al telefono mentre dichiara di voler uccidere la fidanzata e che sventa il femminicidio con una segnalazione alla forze dell’ordine.
O ancora quello di Sebastiano, 9 anni, che quando il padre sviene su un sentiero di montagna non si perde d’animo e corre a chiamare aiuto e gli salva la vita. La stessa età di Matteo, che con prontezza sposta dall’acceleratore la gamba del papà colto da malore in macchina e arriva al pedale del freno, fermando la corsa e salvando due vite.
Piccole vite, grandi storie che Mattarella auspica possano ispirare tutti
In questo momento storico buio, in cui la guerra è tornata prepotentemente nei telegiornali e nella quotidianità, molti si sono posti la domanda di come affrontare questi temi. Eppure i bambini e i ragazzi dimostrano la resilienza e la capacità di menti ancora libere dal pregiudizio e mostrano compassione e accoglienza. Come Irene, che a 10 anni impara l’ucraino per aiutare un bambino fuggito dalla guerra con cui inizia a dividere la merenda e poi divide la vita. O come Giovanni, che a 14 anni è un volontario di Save the Children.
Anche la cultura come strumento per creare ponti nelle situazioni di disagio e tra generazioni: Alfonso arriva al Salone Internazionale del Libro di Torino scrivendo una storia che richiama l’esperienza che tanti giovani e giovanissimi hanno vissuto dopo la reclusione forzata per il Covid. Oppure Michele, pugliese, 18 anni, che invece legge ad alta voce agli anziani per far loro compagnia. O Fatima, 15 anni, una ragazza di origini tunisine nata in Italia, che si è proposta come mediatrice culturale per aiutare un compagno arrivato lo scorso anno dal Senegal, traducendo in francese i testi per imparare l’italiano.
Piccoli volontari nelle situazioni d’emergenza
Matteo è solo uno dei tanti giovani volontari romagnoli e toscani che si sono messi a disposizione della comunità dopo le violente alluvioni che hanno devastato Emilia Romagna e Toscana. Come anche Letizia e Sofia, che hanno portato sollievo con la musica alle rispettive comunità, una agli sfollati dopo l’alluvione in Emilia Romagna, l’altra a chi in Sicilia subisce sopraffazioni e illegalità.
Ci saranno anche tra i 29 premi per gli Alfieri della Repubblica tre targhe invece per “azioni collettive” di solidarietà, dedicate da Mattarella a classi di studenti, dalla primaria alle superiori. Dai piccoli della 5A di Trasacco, in provincia dell’Aquila, che decidono di interrompere la gita scolastica a Roma quando capiscono che un loro compagno disabile, per un guasto alla pedana del pullman, non avrebbe potuto seguirli in città con la sua sedia a rotelle. I bambini si rifiutano di scendere senza il loro amico, si rifiutano di separarsi da lui. O le tre quinte del Liceo Antonio Segni di Ozieri, in provincia di Sassari, che hanno prestato servizio di volontariato alla mensa della Caritas di Sassari e presso la Croce Ottagona di Ozieri.
E, ancora, la 2C dell’IC Montalcini di Campi Bisanzio, che hanno ripulito con dedizione e impegno i locali della scuola, invasi dall’acqua e dal fango quando l’alluvione ha duramente colpito il loro territorio in Toscana.
«I casi scelti non costituiscono tuttavia esempi di azioni rare, ma sono rappresentativi di comportamenti diffusi, di solidarietà spontanea», ricorda la nota del Quirinale che accompagna le motivazioni, «azioni e sentimenti da incoraggiare per diffondere tra i giovani quei valori che possono consentire loro di farsi costruttori di un futuro sostenibile, adulti consapevoli dell’importanza della solidarietà in un mondo attraversato da conflitti, cambiamenti climatici, crisi ambientali».
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