Colore Puro

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«Ammiro improbabili prove di volo

Paracadute difettosi, fiori rossi al suolo

È la vita che va, è la vita che va, è la morte che viene

Ma è un tenore di morte, un lusso che non mi appartiene»

Queste le parole cantate da Giorgio Canali in Messico senza nuvole, un testo che evoca piccole morti, profonde passioni, esercizi di stile.

Mi è tornato in mente leggendo Colore Puro, quando la protagonista, Mira, racconta la fine della vita di suo padre e confida che lo spirito dell’uomo – sempre astuto come una volpe – si è intrufolato dentro di lei, portando con sè «stelle brillanti e scintillanti».

Colore puro è un libro che mi ha indotto a pensare «avrei voluto scriverlo io»: ma non per la presunzione velleitaria – tutta contemporanea – di essere un’artista della parola: piuttosto per un senso di sintonia e consonanza con il punto di vista e la grazia della scrittrice canadese Sheila Heti – tradotta in Italia da Federica Aceto per il Saggiatore, 2023 – che affronta temi scivolosi, luoghi in cui la credibilità si fa precaria: indagare diverse forme di morte, e di vita, delineare un’idea di universo, cercare le impronte di un corpo metafisico: la percezione di sé? l’intuizione dell’altro da sé.

In questo romanzo ricco di storie, Heti si incammina tra le tortuosità dei sentieri multidimensionali, nel mistero: durante la realizzazione di questa prima bozza di mondo, scrive, Dio ha commesso degli errori che non ripeterà nella prossima creazione; la protagonista sente che solo in quella realtà, la futura seconda bozza di esistenza, la morte (dei nostri padri) non ci farà più soffrire perché sarà il nostro rapporto con lo spirito a renderci vivi.

Colore puro è un libro capace di smorzare, per chi lo percepisce, il tono conflittuale verso la perdita, il trauma dell’abbandono, placare l’ansia della ricerca del senso della vita; la protagonista ribalta le prospettive e ascoltando l’esistenza scorrere da un’angolazione inedita – anche entrando in una foglia che «generosa e accogliente » la ospita e le concede di osservare il mondo in stato di quiete – riesce a darle un suono diverso.

Un lessico essenziale per brevi impressioni, scandite in nove capitoli che descrivono situazioni o pensieri o ricordi; un taglio stilistico da fiaba, a tratti ieratica, che si discosta un poco dal romanzo odierno, che denuncia confessa insegna.

Zhemao

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