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Raccontare di Dog Photography significa non solo trattare di impressioni, emozioni, osservazioni, ma anche parlare di comunicazione ed interazione fra l’uomo e la specie animale domestica più vicina a lui. Quando incroci quegli occhi così espressivi, che si fanno comprendere senza proferir parola, instauri una connessione emotiva che ti trascina in un mondo a te estraneo dove la comunicazione è postura, sguardo, movimento della coda, orecchie rizzate, abbassate, morbide, suoni convenzionalmente definiti “abbaio” e “ringhio” ed ancora “ululato”.
Da quel momento inizia il vero percorso della Dog Photography, dove avere abilità con la macchina fotografica non è abbastanza poichè il soggetto appartiene ad una specie diversa che si è adattata nel corso del tempo alla nicchia ecologica degli insediamenti umani. Cambia la prospettiva, scendi fino a sdraiarti per terra, fino a quando i tuoi occhi incontrano i suoi su una linea immaginaria orizzontale ottenendo il punto di ripresa perfetto. Aspetti che, ovviamente, si deve essere pronti ad adeguare ad un punto di ripresa forzato come la visuale aerea nello scatto di un cane in disc dog. A seguire si devono prendere in considerazione le caratteristiche fisiche e di personalità del soggetto, concedendogli anche il tempo necessario per conoscerti ed accettare l’intrusione della macchina fotografica che spesso è fonte di stress per il cane stesso.
In generale preferisco riprendere il quattrozampe in piena libertà senza utilizzo dei classici comandi “seduto” o “terra”, lasciandogli il tempo di avvicinarsi, annusarmi, lavarmi la faccia, anche sdraiarsi accanto a me (è successo con un esemplare di cane corso femmina diffidente mentre ero in spiaggia che ha sorpreso la sua proprietaria). In questo contesto il cane ti ammette nel suo mondo trattandoti da pari a pari con offerta di amicizia, ed è ora che puoi ottenere immagini dove traspaiono bellezza, istinto naturale, dignità ed intelligenza … e se sei fortunato, nei cani meticci con una storia di randagismo, anche quel qualcosa di selvatico retaggio della sua genetica. Ed è maestro, perché da questo approccio impari le regole che governano il mondo canino.
La tecnica fotografica
Introducendo la tecnica fotografica, per l’impostazione della fotocamera vi è un doveroso distinguo da fissare: il cane in movimento ed il cane “in posa”. Per soggetti statici io scatto sempre in manuale, in modo da avere il pieno controllo della macchina fotografica. Per quanto riguarda il soggetto in movimento l’impostazione migliore è in Priorità Apertura e modalità multiscatto, ma se hai un’ottima confidenza con la tua fotocamera è interessante anche sperimentare la modalità Priorità Tempo.
Per ottenere scatti corretti è importante l’impostazione dell’apertura del diaframma, soggetta a numerose variabili quale l’obiettivo che utilizzi, la distanza del soggetto e le condizioni di luminosità dell’ambiente dove fotografi. In base a questi parametri imposti gli ISO e la velocità di scatto, che non dovrebbe scendere sotto i 2000/sec.
Merita una parentesi l’impostazione degli ISO; se per raggiungere la velocità di scatto necessaria ad ottenere fotografie prive di micromosso ti trovi ad aumentare in maniera decisa il parametro degli ISO, non cadere nell’errore comune ritenendo che ad alti ISO corrisponde automaticamente rumore digitale, perché in realtà concorrono anche errate impostazioni della fotocamera.
Ultima variabile da considerare è la messa a fuoco, che in soggetti in movimento non può prevedere l’utilizzo della modalità manuale. Il settaggio corretto dell’AF è in modalità “continuo” con metodo AF inseguimento. Ottenuti gli scatti corretti si passa alla post-produzione, ma questa è tutta un’altra storia che verrà trattata nel prosieguo. A presto…
Federica Repossi
