…Terminato il college tornò nella sua Los Angeles, metropoli aperta e pronta ad abbracciare nuove tendenze, ma comprese che lo sguardo della città non era rivolto nella giusta direzione…
Alfiere negli anni ’80 del movimento “pasley underground“, che univa il rock tradizionale alla psicadelia degli anni ’60, Steve Wynn con i suoi Dream Syndicate ha dato nuova linfa ad una scena che era in una fase stagnante.
Infaticabile songwriter, è ritenuto uno dei migliori autori degli ultimi decenni, paragonabile a Neil Young, Bob Dylan e Lou Reed. Questi sono stati fonti di ispirazione per lui che è sempre riuscito a rinnovarsi con una moltitudine di progetti paralleli, tra cui “Baseball project“, che è forse il più significativo considerando la portata dei suoi collaboratori (Mike Mills e Peter Buck, ovvero basso e chitarra dei R.E.M.) e le storie e i personaggi legati al mondo del baseball di cui tratta.
Fondatore nel 1981 della label Down There per diffondere il verbo “pasley”, influenzò l’indie americano e mondiale mettendo sul mercato i lavori di Green on Red, Naked Prey ed altri ancora.
Dopo un’esaltante carriera solista, iniziata nel ’90 con il Lp “Kerosene Man“, ha riformato la sua band e con l’ultimo lavoro “Ultraviolet battle hymns and true confessions” è tornato in tour mettendo tutti d’accordo, dai critici ai vecchi fans, confermando ancora una volta le sue grandi potenzialità.