Oggi è la Giornata Internazionale della Donna, dedicata quindi alle tematiche, ai diritti e alle battaglie che ancora nel 2024 coinvolgono il mondo femminile. Perciò in occasione di questa grande giornata di riflessione si ferma il settore della conoscenza.
Ad annunciare lo sciopero è stata Gianna Fracassi segretaria generale della Flc Cgil dicendo:
“I diritti delle donne, l’uguaglianza di genere, l’autodeterminazione, la parità salariale non sono ancora una realtà per tutte, anzi si assiste ad un continuo attacco ai diritti già acquisiti. Il nostro Paese è ancora ai primi posti nel mondo per gender pay gap e per incidenza del lavoro povero e precario e il lavoro di cura, mai riconosciuto come responsabilità sociale, viene sempre ancora scaricato sulle donne”.
E oltre ai gravi problemi socio – economici la dirigente pone anche un accento sul grave modello patriarcale violento e radicato ancora nella nostra società.
“Vediamo rinsaldarsi un modello patriarcale – ha proseguito – basta guardare quanta violenza fisica, psicologica e economica nei confronti delle donne c’è ancora nel Paese. Lo vediamo soprattutto noi lavoratrici e lavoratori della conoscenza, nelle scuole, nella formazione professionale, nelle accademie, atenei e enti di ricerca”.
Così oggi braccia incrociate per i settori della conoscenza dalla scuola alla sanità ma anche per i settori produttivi. Non solo però la causa femminile motivo della mobilitazione, si protesta anche per il salario minimo, contro l’autonomia differenziata e lo smantellamento dello stato sociale, per chiedere lo stop all’invasione ucraina e al genocidio palestinese e poi, in occasione della giornata, si pone l’attenzione anche sui femminicidi e la parità di genere.
Sciopero 8 marzo, chi si ferma
L’istruzione si ferma tutta: dagli asili nido all’università coinvolgendo personale docente e non solo. Flc Cgil ha proclamato una giornata di astensione dal lavoro anche per il personale della scuola statale e non, per l’università e la ricerca.
Anche la sanità si unisce alla mobilitazione: sono attesi ritardi o disservizi in tutti i settori anche se verranno garantiti i servizi minimi essenziali come il Pronto Soccorso, le urgenze e l’assistenza diretta ai degenti oltre che alla priorità nella cura dei malati più gravi e delle emergenze.
Per quanto riguarda i trasporti non dovrebbero esserci problemi sulla circolazione urbana di bus e metro, mentre FS informa che una sigla sindacale autonoma ha dichiarato uno sciopero generale nazionale del personale del Gruppo Fs italiane dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 8 marzo.
Sciopero che coinvolge anche autostrade per l’intera giornata di oggi. Saranno garantiti i servizi minimi come il centro radio informativo, la gestione di impianti, gli ausiliari alla viabilità e la manutenzione d’urgenza.
Chiusi anche gli uffici pubblici, le biblioteche, i musei e dalle 9 alle 13 aderiranno alla protesta anche i Vigili del Fuoco.
Foto di copertina: CGIL Bergamo
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