16 anni il ritrovamento di Ciccio e Tore a Gravina, la famiglia aspetta ancora la verità
Foto: G.parete

16 anni dal ritrovamento di Ciccio e Tore a Gravina, la famiglia chiede la verità

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Sono passati sedici anni dal ritrovamento dei corpi dei fratellini Pappalardi, Ciccio e Tore, spariti nel nulla nel 2006 all’età di 13 e 11 anni a Gravina di Puglia. Secondo la famiglia, rappresentata dalla sorella dei due piccoli, Filomena (oggi 34 anni), ci sarebbero nuovi elementi che potrebbero fare chiarezza sulla scomparsa.

Il ritrovamento dei cadaveri dei due ragazzini avvenne nel 2008 soltanto grazie a un caso analogo. Esattamente 16 anni fa infatti il dodicenne Michele Dinardo cadde in nella cisterna della “casa delle cento stanze”, un rudere fatiscente il abbandonato nel centro di Gravina. Nella ricerca del ragazzo, che al momento dell’incidente stava giocando con alcuni amici, i vigili del fuoco trovarono anche i corpi ormai mummificati di Ciccio e Tore.

Morte accidentale o responsabilità taciute?

Sulla morte di Ciccio e Tore, la famiglia sostiene da anni che ci siano dei colpevoli e che qualcuno sappia. La madre dei due bambini, Rosa Carlucci, e la sorella Filomena avrebbero infatti elementi validi in mano per chiedere formalmente la riapertura delle indagini alla Procura di Bari, cosa che potrebbero fare entro pochi giorni secondo il Corriere.

«Ci sono persone che sanno perfettamente cosa è successo, ma hanno taciuto per anni. Voglio che venga fatta giustizia per i miei fratelli», spiega Filomena Pappalardi.

Nel 2006 le indagini al momento della scomparsa si erano concentrate sul padre, Filippo Pappalardi, indagato e in seguito arrestato per duplice omicidio e occultamento di cadavere. La decisione seguì alcune testimonianze secondo cui i due fratellini sarebbero saliti sull’auto paterna poco prima della denuncia della scomparsa. Le voci anche di presunti maltrattamenti sui figli da parte dell’uomo spinsero inoltre a crederlo colpevole. Pappalardi passò quattro mesi in carcere tra Bari e Velletri, dove scoprì il ritrovamento dei figli mentre guardava «Chi l’ha visto» insieme ad altri detenuti del carcere laziale.

Dopo la dichiarazione, è stato riconosciuto estraneo ai fatti e Pappalardi ricevette anche un risarcimento di 65mila euro per l’ingiusta detenzione e i danni morali.

Secondo la Procura si tratta però di morte accidentale

Dopo il ritrovamento dei corpi, le indagini erano proseguite, coinvolgendo anche i proprietari dello stabile, la società Edilarco. Sembra però che all’epoca fosse prassi comune per i bambini di Gravina intrufolarsi nel rudere per giocare e quello di Ciccio e Tore potrebbe essere stato un semplice incidente. La famiglia però si domanda perché nessuno abbia dato l’allarme, se i fratelli stavano giocando con gli amici, come poi è successo nel caso del 2008. Secondo i familiari è impossibile che fossero entrati in quel posto da soli.

Nell’autunno 2023 la Corte d’appello di Bari ha negato un risarcimento civile alla madre e alla sorella, non riconoscendo responsabilità né della Edilarco né del Comune di Gravina per la morte dei due fratellini.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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