Toti ribatte a Confindustria Genova: la Liguria cresce, serve ottimismo

Toti ribatte a Confindustria: la Liguria cresce, serve ottimismo

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Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti risponde a stretto giro alle parole del presidente di Confindustria Genova Umberto Risso, che nei giorni scorsi ha espresso una certa preoccupazione sullo stato di salute dell’economia genovese. «Tutte le opinioni sono legittime, ma i numeri sono oggettivi. In Liguria crescono il PIL, gli occupati, il reddito pro capite, l’export, il numero delle partite iva, gli investimenti pubblici. Allo stesso tempo, nella nostra regione cala la cassa integrazione, come scendono i disoccupati e i Neet, i giovani che non studiano e non lavorano», ha commentato Toti.

Nella giornata di giovedì, Risso aveva espresso una certa preoccupazione durante una presentazione di Confindustria Genova dei dati sull’espansione dell’attività economica nel capoluogo ligure, un’espansione già rallentata nel primo semestre del 2023 e che si è del tutto fermata nella seconda parte dell’anno.

Secondo Risso, nel 2023 si è registrato un calo del fatturato e degli ordini, sia sull’Italia che sull’estero (in particolare del settore manifatturiero), e l’unico indicatore positivo è quello degli occupati (+0,8%). C’è un cauto ottimismo per il primo semestre 2024, durante il quale le imprese genovesi prevedono più esportazioni. Confindustria Genova stima una crescita del fatturato dello 0,4%, un +1,2% per gli ordini e un +1,5% per le esportazioni, con lieve rialzo conseguente dell’occupazione (+0,5%). Oltre a ciò, secondo Risso potrebbe arrivare una buona spinta positiva dalle nuove infrastrutture e dalle trasformazioni in corso che «dalla transizione energetica a quella tecnologica, sono ineludibili e potranno rallentare ma non fermarsi e garantiranno ulteriori sviluppi e occasioni di attività».

Tiene invece il turismo, che secondo Confindustria è il settore che ha tenuto a galla l’economia genovese nel secondo semestre 2023, grazie soprattutto ai visitatori stranieri: +8% il fatturato Italia, +7,2% quello estero, +4,3% gli occupati. 

Confindustria: preoccupazione per le ripercussioni della crisi del Mar Rosso sull’economia di Genova

«C’è un susseguirsi di avvenimenti non positivi che rendono difficoltosa la ripresa che sembrava abbastanza importante dopo il Covid e le sue conseguenze», ha commentato Umberto Risso, durante la presentazione, «invece le attese vengono ogni volta rimesse in discussione. Negli ultimi anni ci stiamo quasi abituando, non appena le acque cominciano a calmarsi ricominciano per un motivo o per l’altro ad agitarsi. È scoppiata una guerra, una seconda guerra e ora il Mar Rosso».

Gli attacchi dei ribelli Houti dalle coste yemenite alle navi dirette verso l’Europa destano sempre più preoccupazioni, in particolare per una città che così tanto dipende dal suo porto come Genova. Prima ancora dell’aggravarsi del conflitto in Medio Oriente, tra luglio e novembre il porto di Genova aveva registrato un calo del traffico di container (-3,4%), secondo Risso. Se la situazione nel Mar Rosso non si stabilizzerà rapidamente, saranno sempre di più le compagnie navali a deviare le rotte dal canale di Suez al Capo di Buona Speranza. 

«Per ora la conseguenza è solo quella di più giorni di navigazione per arrivare nel porto di Genova e i ritardi nel medio periodo dovrebbero andare a riassorbirsi», conferma il responsabile ufficio studi di Confindustria Genova, Giacomo Franceschini. «Se la situazione perdurasse nel tempo, potrebbero invece esserci dei problemi di cambio di porto di approdo da parte delle compagnie rispetto a Genova».

Tale decisione potrebbe avere ripercussioni importanti sull’economia genovese, come aggiunge Risso: «Con un Mar Rosso perennemente a rischio ci sarebbe un assestamento diverso dei traffici marittimi che comporterebbe problemi per il Mediterraneo e per Genova. Ma spero che ciò non avvenga».

Toti a Confindustria: «La Liguria si muove nella direzione giusta, gli imprenditori siano ottimisti»

Sulla situazione economica del capoluogo, il presidente di Regione Liguria torna a esprimersi al 30° congresso Assiom Forex in corso a Genova.

«Oggi Genova e la Liguria sono al centro dell’Italia per quanto riguarda il settore finanziario e degli operatori economici. Credo sia una grande soddisfazione e sia molto importante avere qui il governatore della Banca d’Italia Panetta con il suo primo discorso programmatico», ha commentato Toti nei saluti iniziali dell’evento. «Il fatto che sia presente tutta la comunità finanziaria del Paese sia un segnale di particolare attenzione e d’altra parte la Liguria ha numeri straordinari, con buona pace di qualche lamento e pessimismo congenito e forse anche di troppo: il Pil cresce, l’occupazione cresce, gli investimenti del Pnrr e del Piano complementare sono superiori a quelli di qualsiasi altra regione in rapporto ai cittadini e la loro programmazione e messa a terra stanno procedendo nel complesso secondo i tempi stabiliti».

I dati, per Toti, restituiscono una situazione positiva anche a fronte della crisi del Mar Rosso

Secondo il governatore, che cita un recente intervento del commissario dell’Autorità Portuale di Sistema del Mar Ligure Occidentale, Paolo Piacenza, oltre all’ultima analisi di The European House Ambrosetti e ai dati delle Camere di Commercio, «la situazione internazionale in una regione come la Liguria che lavora molto con i mercati esteri non sta portando nei nostri porti cali di traffici ma semmai qualche ritardo e riprogrammazione».

La Liguria starebbe reagendo bene sia alle crisi internazionali che alle transizioni richieste dalla politica, per cui, dice Toti, «Io credo che gli imprenditori avrebbero il dovere di essere ottimisti, di lamentarsi un pochino meno e forse di aumentare il tasso di innovazione di prodotto e di processo che in questa regione è affidata più a imprenditori che vengono da fuori a fronte di un’imprenditoria locale un pochino pigra rispetto alle opportunità offerte dal mercato. Se il pubblico corre, a partire dai miliardi di investimento sulla nuova diga in costruzione, il privato dovrebbe per una volta cercare di tenere il passo». 

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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