Quando si considera un’esistenza come quella di Roma, vecchia di oltre duemila anni e più, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono nel popolo tracce dell’antico carattere, ci si sente compenetrati dei grandi decreti del destino. (Goethe)
Cosa si nasconde a Trastevere
I sotterranei di S. Crisogono a Trastevere sono uno dei siti più affascinanti e misteriosi della Roma sotterranea.
Si tratta dei resti di una delle più antiche chiese paleocristiane della città.
Costruita nel V secolo d.C. sfruttando le strutture di alcune domus romane del II secolo d.C.
La chiesa
La chiesa di S. Crisogono a Trastevere è dedicata a un cristiano che subì il martirio sotto l’imperatore Diocleziano tra il 304 e il 305 d.C. La tradizione vuole che il suo corpo fu sepolto in una catacomba sulla via Portuense. Le sue reliquie furono poi traslate nel IV secolo d.C. in una casa privata, chiamata titulus Crysogoni, nel quartiere di Trastevere. Qui si riunivano i fedeli per celebrare il culto e divenne una delle prime chiese di Roma.
Nel V secolo d.C. papa Simmaco l’ampliò dotandola di un battistero, una cripta e un recinto della memoria dove si veneravano le reliquie dei santi.

Papa Sergio II, IX secolo d.C., restaurò invece la chiesa arricchendola di nuovi affreschi e di un nartece, un portico che precedeva l’ingresso. Questa divenne poi basilica nel XII secolo d.C., abbellita grazie alla costruzione del campanile romanico e della facciata con un rosone.
Rinnovata dal cardinale Scipione Borghese nel XVII secolo d.C. che la trasformò in uno splendido esempio di architettura barocca, la basilica presenta una navata unica, una cupola e una cappella del Bernini.
La basilica è dotata di un ricco apparato decorativo, dominato dallo stemma della famiglia Borghese dove sono raffigurati un drago e un’aquila.

La chiesa antica giace sepolta sotto il livello della città moderna, a circa 8 metri di profondità. I suoi sotterranei furono riscoperti nel 1907, grazie agli scavi condotti dal padre gesuita Germano de Santi e resi accessibili al pubblico nel 1930.
Oggi, i sotterranei di S. Crisogono sono visitabili tramite una scala in ferro nella sagrestia della chiesa superiore e offrono una testimonianza della storia del cristianesimo a Roma.
L’architettura dei sotterranei di San Crisogono

I sotterranei conservano la pianta e la struttura della chiesa paleocristiana del V secolo d.C.. Tale chiesa aveva tre navate divise da colonne, un’abside semicircolare, un presbiterio rialzato, una schola cantorum, un battistero, una cripta e un nartece.
Era circondata da altri edifici del quartiere romano del II secolo d.C. tra cui alcune domus aristocratiche, delle terme, delle botteghe e delle tombe pagane.
L’ambiente più suggestivo dei sotterranei è la cripta semianulare, che si trova sotto l’abside della chiesa superiore. Si tratta di un corridoio sotterraneo che circondava il recinto della memoria dove si custodivano le reliquie di S. Crisogono e di altri santi.
I pellegrini potevano ammirare gli affreschi e guardare attraverso una finestrella confessionis, ossia una piccola apertura che metteva in comunicazione il mondo dei vivi con quello dei morti.
Un altro ambiente interessante è il battistero, che si trova nella navata destra della chiesa. Si tratta di una vasca ottagonale, ricavata da una cisterna romana, dove avveniva il rito del battesimo per immersione.
Il battistero originariamente era ornato da mosaici e da una fontana a forma di conchiglia, che simboleggiava la rinascita spirituale dei battezzati.
Vale la pena poi di visitare il nartece, il portico che precede l’ingresso della chiesa. Qui sono presenti i resti di una domus romana del II secolo d.C.. Questa aveva un atrio con un impluvium, una sala da pranzo con un triclinio e una cucina con un forno. Era decorata con affreschi di scene di vita quotidiana, tra cui la preparazione del cibo, il gioco dei dadi e la lettura di un libro.

Gli affreschi
I sotterranei sono ricchi di affreschi risalenti a diverse epoche e che testimoniano l’evoluzione dell’arte e della teologia cristiana. I più antichi si trovano nella cripta semianulare e sono datati V secolo d.C. e rappresentano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. I più rilevanti sicuramente sono:
- La creazione di Adamo ed Eva.
- Il sacrificio di Isacco.
- La nascita di Gesù.
- La fuga in Egitto
- La resurrezione di Lazzaro
- La guarigione del cieco.
Questo perché hanno uno stile semplice e schematico, con colori vivaci e figure stilizzate e hanno lo scopo di illustrare le verità della fede cristiana.
Gli affreschi più recenti, IX secolo, si trovano invece nella navata sinistra della chiesa. Rappresentano scene della vita di S. Benedetto che ebbe una grande influenza sulla storia della chiesa e della cultura medievale.
Questi affreschi hanno uno stile più realistico e narrativo, con colori sfumati e figure espressive.
Tra i più belli e significativi possiamo citare: il Cristo Pantocratore, signore di tutto, circondato da quattro angeli e da due santi, forse S. Crisogono e S. Anastasio che tiene in mano un libro aperto. Qui si legge la frase “Ego sum lux mundi” (Io sono la luce del mondo), che esprime la sua missione di salvezza.
E ancora: l’affresco della fenestella confessionis che raffigura la Madonna con il Bambino, tra due angeli e due santi, forse S. Pietro e S. Paolo.

La Madonna ha in braccio il Bambino, che benedice con la mano destra e tiene un rotolo con la mano sinistra. La scena è incorniciata da una tenda rossa che simboleggia la regalità e la sacralità della Vergine.
L’affresco della navata sinistra, invece, raffigura S. Benedetto durante la guarigione di un lebbroso, mentre a destra S. Benedetto riceve la visita di Totila, il re dei Goti.

I sotterranei di S. Crisogono a Trastevere sono una meta da non perdere.
Offrono, infatti, la possibilità di ammirare una delle più antiche chiese paleocristiane della città che conserva la sua struttura originaria, nonché di osservare gli affreschi che decorano le sue pareti a testimonianza dell’evoluzione dell’arte e della teologia cristiana.
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