Al termine delle lunghe indagini, gli inquirenti hanno individuato e arrestato i responsabili dell’incendio dello scorso 11 ottobre in stradone Sant’Agostino a Genova. Nel dettaglio, le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due uomini, rispettivamente di 56 e 63 anni. I colpevoli risponderanno dei numerosi danni causati dal rogo, dalla distruzione di 14 motoveicoli alla lesione di due finestre di un appartamento del posto e di una dozzina di finestre della facoltà di architettura.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona hanno permesso agli inquirenti di fare il punto della situazione. Il rogo sarebbe infatti divampato in seguito all’esplosione di un motorino su cui uno dei due piromani avrebbe svuotato una bottiglietta di plastica, plausibilmente dal contenuto infiammabile. Le forze dell’ordine avrebbero poi individuato e raggiunto il 56enne, di nazionalità italiana, ad Asti, trovando nella sua abitazione alcuni vestiti che corrispondevano a quelli ripresi dagli impianti di sorveglianza.
Il soggetto in questione, però, non sarebbe l’unico responsabile dell’incendio dell’11 ottobre a Genova. Le indagini avrebbero infatti individuato in un 63enne, sempre di nazionalità italiana, il mandante del raid dietro compenso di poche centinaia di euro. A riprova di ciò, alcuni frammenti dei video di sorveglianza che avrebbero infatti mostrato il piromane alla ricerca dello scooter da colpire, confrontando i diversi mezzi parcheggiati con una foto probabilmente controllata sul proprio cellulare.