Per chi ama l’arte antica e l’antiquariato, ma anche il modernariato, un evento da non perdere: protagonista di questa 33.ma edizione, quest’anno dedicata all’arte sacra, è Luca Cambiaso, l’illustre pittore nato a Moneglia (Genova) nel 1527 e morto a Madrid nel 1585 ove, chiamato grazie alla sua fama da Filippo II, stava decorando la volta della chiesa dell’Escorial. Quattro le sue tele esposte di cui una, nello spazio della Galleria BPER, sponsor della rassegna, rappresenta La Madonna che legge, con il Bambino, San Giovannino e Santa Elisabetta.
Numerosi gli antiquari provenienti da tutta Italia che presentano arredi di alta epoca, sculture, tappeti, ceramiche, bronzi nonché gioielli, argenti e libri antichi.
La rassegna si apre con due sculture seicentesche in legno dorato, proposte da Capozzi Antichità.
In esposizione, oltre a opere di Rubaldo Merello, Plinio Nomellini, Pasquale Domenico Cambiaso e dei grandi pittori del seicento genovese quali De Ferrari e Scorza, anche un quadro di Valerio Castello, Sant’Orsola, di particolare valore e interesse. Molto amata dai genovesi che in tempi recenti hanno potuto ammirarla in sole due occasioni nella Cappella del Doge a Palazzo Ducale e a Palazzo della Meridiana, questa bellissima tela rappresenta la martire cristiana, figlia di un re di Bretagna, raffigurata come una giovane austera e sensuale che regge con fierezza il vessillo cristiano della vittoria, proprio quella bandiera che coincide con la bandiera di San Giorgio adottata dalla Repubblica di Genova e che nel 1190 Re Riccardo d’Inghilterra “chiese di poter usare in cambio di un tributo annuale” (ma forse si tratta di una leggenda). Valerio Castello (1624-1659), uno dei più rappresentativi artisti del panorama pittorico genovese, tratteggia la figura con uno stile a cavallo tra manierismo e un anticipo di barocco.
Argenti sacri punzonati Torretta
Partecipano con propri spazi espositivi anche la GAM – Galleria d’Arte Moderna, che presenta una serie di bozzetti per decorazioni a fresco realizzati da Santo Bertelli, attivo e Genova e Roma nella seconda metà dell’Ottocento e il Museo Diocesano che ha portato ad Antiqua argenti liturgici realizzati da argentieri genovesi e punzonati con il marchio Torretta.
Antiqua è aperta fino al 4 febbraio: venerdì 2 dalle 14 alle 20 e nel weekend dalle 10 alle 20. Biglietto 12 euro, acquistabile nel foyer.
Riprese video di Mauro Repetto Pinna
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