L’Ecuador è scosso da una violenta crisi di sicurezza. Guayaquil, città portuale e cuore dell’instabilità, è stata colpita da una serie di brutali attacchi contro civili e forze dell’ordine. Almeno otto persone sono morte e due sono rimaste ferite. La risposta del governo è stata drastica: il presidente Daniel Noboa ha proclamato lo stato di “conflitto armato interno“.
Situazione a Guayaquil
Il sindaco Aquiles Alvarez ha confermato la morte di otto persone in diversi attacchi. Un commissariato è stato vittima di un attentato e addetti alla sicurezza di un centro commerciale sono stati uccisi. Per questa ragione, la città ha imposto un coprifuoco e sospeso trasporti e circolazione. L’accesso all’aeroporto è limitato a chi possiede un biglietto aereo.
Il decreto del presidente Noboa
Daniel Noboa, in una mossa senza precedenti, ha dichiarato lo stato di “conflitto armato interno“. Il decreto prevede la mobilitazione delle Forze Armate e della Polizia per garantire sovranità e integrità del territorio. Viene ordinata l’identificazione e neutralizzazione di 21 gruppi criminali, etichettati come “organizzazioni terroristiche e attori non statali belligeranti“.
L’irruzione in Diretta TV
La tensione ha raggiunto l’apice quando uomini armati hanno invaso uno studio televisivo in diretta, prendendo in ostaggio giornalisti e tecnici. Questo attacco, descritto come terroristico dal governo, ha portato all’arresto di 13 uomini. Il presidente Noboa ha quindi reagito ordinando l’evacuazione del Parlamento e degli uffici pubblici a Quito.
Servizi ospedalieri sospesi
Il Ministero della Salute ha sospeso tutti i servizi ambulatoriali non urgenti. Questa misura segue la dichiarazione di Noboa, riconoscendo l’urgenza di concentrare le risorse sanitarie sugli emergenti bisogni di sicurezza e salute pubblica.
La crescita del crimine organizzato
L’Ecuador, già alle prese con il problema del narcotraffico, si trova ora a fronteggiare un vero e proprio conflitto interno. Il potere delle gang, come Los Choneros e Los Lobos, è evidenziato dall’evasione di boss del crimine e dall’assassinio di figure politiche. L’anno scorso, l’assassinio del candidato presidenziale Fernando Villavicencio ha messo in luce l’influenza e il potere di queste organizzazioni.
Una nazione alla ricerca della pace
Con 8.008 decessi per violenza nel 2023, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, l’Ecuador sta affrontando una delle sue crisi più gravi. Il presidente Noboa, nel suo impegno a “riportare la pace”, si trova di fronte a una sfida immensa. La comunità internazionale osserva con preoccupazione, sperando in una risoluzione pacifica e duratura.
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