Ad arricchire il percorso della mostra “Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione” dal 10 gennaio saranno esposte l’appena restaurata “Allegoria dell’Inclinazione” e la “Conversione della Maddalena”
Artemisia Gentileschi (Roma, 1593 – Napoli, post 1653), Allegoria dell’Inclinazione, 1615-1616. Olio su tela, 158×85 cm. Firenze, Casa Buonarroti
Artemisia Gentileschi (Roma, 1593 – Napoli, post 31 gennaio 1654), Conversione della Maddalena, 1613-1615. Olio su tela, 146,5×108 cm. Firenze, Gallerie degli Uffizi, Palazzo Pitti, Galleria Palatina
Da mercoledì 10 gennaio la mostra “Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione” in corso a Palazzo Ducale nell’Appartamento del Doge e nella Cappella Dogale si arricchisce di due grandi capolavori e prestiti eccezionali: l’appena restaurata “Allegoria dell’Inclinazione” proveniente da Casa Buonarroti ed esposta per la prima volta in assoluto fuori dalla sua sede dal 1616 e la “Conversione della Maddalena” delle Gallerie degli Uffizi – Palazzo Pitti, entrambe di Firenze.
L’ “Allegoria dell’Inclinazione” (1615-1616) presenta una fanciulla con le nudità coperte da panneggi e veli, seduta su nuvole e recante una bussola nelle mani levate in alto, rivolte verso una stella a otto punte che rifulge nel cielo azzurro. L’opera è una delle otto “Allegorie di Virtù” dedicate al grande Michelangelo Buonarroti e dipinte da vari artisti: nasce presumibilmente come un autoritratto senza veli proprio di Artemisia Gentileschi (unica donna nell’équipe attiva per il pronipote dell’artista, Michelangelo Buonarroti il Giovane) che successivamente verrà coperto da un drappo dipinto da Baldassarre Franceschini detto il Volterrano.
Qui la pittrice si rappresenterebbe come l’ispirazione che ha guidato l’intera opera di Michelangelo.
A Genova l’opera potrà essere ammirata da vicino per apprezzare uno dei momenti più alti della tecnica di Artemisia, genio assoluto della pittura barocca.
“Conversione della Maddalena” (1613-1615) fu commissionata ad Artemisia da Cosimo II e destinata alle stanze della consorte del granduca, Maria Maddalena d’Austria, omonima e grande devota della santa. In questa versione di Artemisia, la santa pentita – una fanciulla moderna agghindata con una veste di un brillante colore oro – non è colta nel momento della contrizione per i peccati commessi, ma nell’attimo esatto in cui, prendendo improvvisa coscienza della sua condizione immorale, prova un tale disgusto da allontanare da sé lo specchio, simbolo della vanità che fino a quel momento ha caratterizzato la sua esistenza. Nel pennello di Artemisia, Maddalena diventa un’eroina femminile, capace di ribellarsi a una condizione che non sente più sua e che non vuole più le appartenga, per cercare una nuova dimensione salvifica.
La mostra è promossa e organizzata da Arthemisia con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria e rientra nell’ambito delle iniziative di Genova Capitale Italiana del Libro 2023.
La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, media partner Il Secolo XIX e mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale.
La mostra rientra nel progetto “L’Arte della solidarietà” realizzato da Arthemisia con Komen Italia, charity partner della mostra.
L’arrivo delle opere “Allegoria dell’Inclinazione” e “Conversione della Maddalena” di Artemisia Gentileschi arricchisce ulteriormente la mostra già apprezzata a Palazzo Ducale. Questi capolavori, testimoni del genio barocco di Artemisia e della sua abilità nel catturare l’essenza umana attraverso il colore e la forma, offrono ai visitatori una prospettiva unica sulla sua eredità artistica e sulla posizione della donna nell’arte del XVII secolo. La mostra, ora ancor più significativa, invita a riflettere sulle sfide e i trionfi di Artemisia, un’icona di coraggio e passione nell’arte.
Per maggiori informazioni, visitare il sito di Palazzo Ducale o seguire gli aggiornamenti sui social.
CS