Camporosso, parla la famiglia di Caterina Giovinazzo, la donna deceduta a seguito dell’erronea bolletta da 15 mila euro: “Non deve accadere più, non è morta invano.”
Deceduta alla Vigilia di Natale per un infarto
Si chiamava Caterina Giovinazzo l’88enne deceduta alla Vigilia di Natale per un infarto. Il malore l’aveva colta dopo aver letto l’ammontare della bolletta dell’acqua appena arrivata: 15 mila euro. Una bolletta decisamente fuori dagli standard, di molto superiore ai consumi medi dell’anziana, e che peraltro era stata già parzialmente saldata in automatico “Attraverso la domiciliazione bancaria dell’istituto di credito del quale era correntista”, spiega la famiglia.
Una vicenda terribile, che aveva visto la donna inizialmente ricoverata nella speranza di una ripresa, ma il cuore era già troppo debole. Dopo alcune ore, per Caterina Giovinazzo non c’è stato nulla da fare. “Di certo non stava bene – chiarisce la famiglia – il suo cuore era in sofferenza, e avere saputo di dovere una somma così onerosa per il rifornimento idrico del suo piccolo alloggio non l’ha certo aiutata, anzi, si è soprattutto spaventata. È stata colta da malore dopo aver saputo di aver contratto un debito esorbitante con Iren e anche che quasi metà della somma era già stata anticipata in automatico.”
“Quanto le è accaduto non dovrà mai più ripetersi”
Se inizialmente la famiglia aveva taciuto, sperando che Caterina si riprendesse, dopo la notizia del lutto ha iniziato a adoperarsi, affinché casi simili non si ripetano in futuro: “Vorremmo che la sua morte non rimanesse un episodio, non è morta invano. Quanto le è accaduto non dovrà mai più ripetersi per nessun cliente Iren o di altra società di servizi, specie se anziano e invalido. La sua scomparsa dovrà impedire che altre situazioni analoghe possano verificarsi ancora e nuocere ad altre famiglie.”
A tale scopo, la famiglia chiede quindi alle compagnie di attuare maggiori controlli a tutela dei consumatori. Secondo la compagnia che aveva inviato la bolletta, lo sbaglio sarebbe stato del subappaltatore, che avrebbe generato l’errore con una foto-lettura scorretta del contatore. La somma da pagare corrispondeva a soli 55 euro, ben lontani dalla cifra letta dall’anziana. “Assurdo che non esistano dei controlli incrociati a tutela del consumatore. Iren ha mostrato il suo cordoglio per la gravissima perdita che ha avuto la nostra famiglia, ma questa vicenda, comunque, ci ha distrutto. Siamo di fronte a una tragedia che, forse, poteva essere evitata.”