Donna uccisa a La Spezia, il marito confessa l’omicidio: avrebbero dovuto morire entrambi.
Aveva 53 anni Rossella Cominotti, la donna ritrovata uccisa in un albergo a La Spezia. Il marito 57enne, Alfredo Zenucchi, ha confessato di averle tagliato la gola, quindi di esserle rimasto accanto nelle tre ore di agonia successive.
Morta dissanguata, la donna è stata ritrovata dalla titolare della struttura ricettiva, che ha subito segnalato l’accaduto al 112. L’intervento del personale del nucleo investigativo ha quindi constatato il decesso, determinando che a ucciderla sarebbero state alcune ferite al collo e sui polsi, provocate dalla lametta di un rasoio.
Zenucchi avrebbe dovuto seguirla, togliendosi la vita a sua volta. Tuttavia, dopo aver ucciso la moglie, all’uomo è mancato il coraggio. Ha quindi lasciato la camera d’albergo, ed è stato poi fermato a un posto di blocco dai carabinieri mentre si dirigeva “Verso Villafranca, in Lunigiana, per andare a suicidarsi. Aveva individuato un rettilineo per prendere velocità e andare a schiantarsi”, ha riferito Alberto Rimmaudo, il legale del 57enne.
Secondo quanto riportato dall’avvocato, al momento del fermo l’uomo presentava a sua volta ferite provocate da una lametta. Stando a quanto riferito da Zenucchi, si sarebbe inferto da solo quelle ai polsi, mentre la moglie avrebbe provocato quelle sul collo. La coppia aveva già tentato di farla finita lo scorso 3 dicembre.
Due settimane prima, i coniugi avevano abbandonato Bonemerse, un paesino del cremonese dove gestivano un’edicola, con l’idea di lasciare tutto. Secondo la confessione di Zenucchi, al termine di un viaggio in Liguria l’avrebbero fatta finita. “I telefoni non ricevono più chiamate e neanche whatsapp funziona. Siamo molto preoccupati. Aiutateci”, aveva scritto la cugina sulla propria pagina Facebook.