Incontro sull'immigrazione a Genova: oggi 1 genovese su 7 è straniero

Incontro sull’immigrazione a Genova: oggi 1 genovese su 7 è straniero

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Nella giornata di ieri si è tenuto anche un incontro organizzato da Fondazione Diesse, Centro Studi Medì, Genova Solidale e Goodmorning Genova per analizzare l’immigrazione a Genova e i suoi impatti e i mutamenti portati.

Come tutte le città portuali, Genova è sempre stata teatro di partenze e arrivi. Dopo i grandi movimenti di emigrazione partiti dalle banchine del suo porto di fine ‘800 e dei primi decenni del ‘900, però, negli ultimi quarant’anni il flusso si è invertito. Se ancora sono molti che lasciano Genova – 200mila abitanti persi, soprattutto giovani – dagli anni ’80 nel capoluogo ligure sono arrivate circa 256mila persone di origine straniera. Allo stato attuale, si contano circa 58mila residenti stranieri a Genova, a cui i aggiungono circa 29mila unità che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Ciò significa che 1 genovese su 7 è oggi di origine straniera.

Sono questi alcuni dei dati presentati dal Centro Studi Medì, realtà indipendenti che si dedica alla ricerca sulle migrazioni umane nel Mediterraneo, e dal Professor Ambrosini dell’Università di Milano. Quarant’anni dopo: Genova e l’immigrazione straniera è diventato anche un libro a cura dell’Università di Genova.

Dall’incontro emerge che i flussi di immigrazione a Genova non sono stati costanti negli ultimi 4 decenni

Il picco principale si registra nei primi anni 2000 (+300%), mentre nel periodo più recente la popolazione è rimasta stabile (+5%). Gli arrivi più consistenti corrispondono alle tre nazionalità più rappresentate in città: Ecuador, Romania e Albania. La popolazione straniera a Genova contribuisce in modo importante ad abbassare l’età media della città (35 anni tra i residenti stranieri, 51 tra i genovesi italiani). Se i flussi dall’estero rimarranno stabili, secondo ISTAT, il calo dei residenti in città sarà più contenuti (-13%).

Immigrazione, un quadro che si riflette anche nella scuola. Sul territorio della Città Metropolitana di Genova si contano infatti 14mila studenti di origine straniera, con casistiche diverse: si va da bambini e ragazzi nati e cresciuti in Italia (65%) a giovani immigrati appena arrivati che non conoscono la lingua. Questi studenti sono rappresentativi in tutte le scuole di ordine e grado: un terzo dei ragazzi che frequenta le superiori ha scelto un liceo.

Genova dunque sarebbe «una città multietnica a sua insaputa», secondo i relatori che ieri hanno partecipato all’evento presso il Municipio VII Ponente. Oltre agli organizzatori hanno partecipato anche la Comunità di Sant’Egidio e i consiglieri comunali PD Simo Kaabour e Rita Bruzzone.

La scelta del Municipio Ponente come sede dell’incontro anche per tenere l’attenzione alta sui richiedenti asilo nelle tende da campo presso gli ex cantieri Costaguta

Circa 70 persone stanno ancora aspettando che arrivino i «moduli abitativi» da Rivarolo per l’inverno. Le casette prefabbricate, simili a quelle utilizzate per il cantiere del Terzo Valico, erano finite nell’occhio del ciclone ai primi di ottobre. Dopodiché le casette avrebbero dovuto essere spostate a Voltri, ma ancora non sono arrivate. Una situazione abitativa precaria e sempre più dura, quella nelle tende, soprattutto ora che le temperature si sono abbassate di colpo. Con l’inverno alle porte, il Comune è chiamato a prendere provvedimenti.

«Non esiste che 70 persone debbano essere ospitate nelle tende oggi a Genova, sono la dimostrazione di un’emergenza che non esiste e di una politica che non affronta la lettura dei processi», ha dichiarato Luca Borzani al termine dell’incontro. «L’immigrazione oggi ha assunto un carattere strutturale e il nostro Paese non può farne a meno. Abbiamo un governo che solo sul tema dell’immigrazione trova la sua coesione ma i numeri sono quelli del 2016, è il sistema di accoglienza a essere in sofferenza. Ma a fronte di 110 mila sbarchi lo stesso governo apre a una richiesta di 570 mila lavoratori stranieri in 4 anni».

Il direttore del Centro studi Medì ha analizzato anche le differenze tra questo e il precedente fenomeno migratorio che ha coinvolto Genova

A partire dal secondo dopoguerra, Genova e il suo entroterra sono diventati una dalle mete per il grande flusso di italiani partiti dal Meridione in cerca di lavoro e migliori condizioni di vita.

«Anche allora Genova si trovò ad assorbire tantissime persone che andarono a concentrarsi in determinati quartieri», ha spiegato il Professor Torre. «Ci furono tensioni, certo, ma la politica ebbe un ruolo calmierante perché c’erano due “grandi chiese” che spingevano per l’inclusione».

Un altro fattore importante nella diversa accoglienza era il potere di voto: gli immigrati dal Sud potevano votare ed erano un bacino interessante per tutti i partiti politici. Oggi solo un terzo dei residenti stranieri a Genova ha la cittadinanza, ancora pochi per essere interessanti. Per età e cultura inoltre c’era meno discrepanza tra i genovesi residenti e i nuovi arrivati.

Nico Saguato di Genova Solidale ha presentato alcune proposte concrete per aiutare i residenti stranieri in difficoltà: «Abbiamo realizzato una rete di sportelli per l’accesso alla casa. E ne vogliamo implementare uno per il riconoscimento dei titoli di studio di chi arriva: sono due priorità per chi si trova ad affrontare la vita in una nuova città, come l’insegnamento della lingua, di cui la politica dovrebbe farsi carico».

Oggi i corsi della lingua italiana ricadono quasi interamente su una fitta rete di associazioni attive in città. La padronanza della lingua e il riconoscimento dei titoli di studio sono due elementi fondamentali per trovare un lavoro e portare avanti quel percorso di integrazione necessario per una buona tenuta del tessuto sociale.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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