Tra i temi più importanti della seconda giornata dell’Assemblea nazionale Anci a Genova è stata l’energia nucleare, con una nuova apertura da parte dell’attuale governo. Nel corso dei loro interventi, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, sono infatti sembrati più che favorevoli a questa forma di energia “pulita”.
“Secondo me l’atomica serve, ma non voglio dire ‘Serve ma fatelo da un’altra parte’. Ritengo che le rinnovabili siano fondamentali: stiamo investendo il 75% dei fondi del Mit sulla sostenibilità e stiamo lavorando per il primo treno a idrogeno, ma serve equilibrio. Dire che serve solo l’elettrico aiuta la Cina, non la sostenibilità“, sono state alcune delle dichiarazioni del vicepremier.
Alle argomentazioni del ministro Salvini si sono poi aggiunte quelle di Pichetto Fratin, favorevole all’atomica come “percorso di energia pulita per il futuro” e aperto all’installazione di reattori di piccola dimensione e di quarta generazione nel prossimo decennio.
Un possibile ritorno al nucleare stimola molto una città come Genova, storica capitale italiana dell’atomo. Tra le principali protagoniste di questa ipotetica ed epocale transizione energetica del nostro paese, infatti, spiccherebbe la genovese Ansaldo Energia (al cui vertice c’è ora l’ex assessore allo sviluppo economico di Regione Liguria Andrea Benveduti) con la controllata Ansaldo Nucleare, azienda pronta a partecipare al primo cantiere di una mini centrale nucleare a partire dal 2030.
Il possibile progetto atomico in Italia
Stando alle ultime indiscrezioni, il governo starebbe infatti valutando un piano di azione che prevedrebbe la realizzazione di una ventina di impianti dal 2030 al 2050. Il tutto in sinergia con i principali protagonisti della produzione energetica e della ricerca del paese.
E Genova sembra fin da ora pronta a ritagliarsi un ruolo cruciale in quella che potrebbe essere una delle svolte più decisive della storia del paese.