Un corteo lungo chilometri: il successo della manifestazione Giù le mani dai Rifugi
Il Presidente LAV Felicetti, insieme alle oltre diecimila persone che ieri, sabato 7 ottobre, hanno preso parte alla mobilitazione nazionale Giù le mani dai rifugi.
Già a partire dalle ore 13 in Stazione Centrale a Milano si poteva notare il flusso di coloro che sono arrivati da ogni parte d’Italia per protestare.
Dopo quanto accaduto il 20 settembre a Sairano, infatti, milioni di persone si sono organizzate per dar vita ad una protesta senza precedenti.
Un tam tam quotidiano, massiccio ed inesorabile per scongiurare episodi simili.
Nove gli animali uccisi al Rifugio Cuori Liberi dopo una lunga resistenza pacifica degli attivisti che fino all’ultimo hanno provato a salvarli.
Undici le camionette con i poliziotti in tenuta antisommossa ed i veterinari addetti all’esecuzione.
Nessun esito positivo, solo il triste epilogo con l’uccisione di Crosta, Freedom, Crusca, Pumba, Dorothy, Mercoledì, Bartolomeo, Ursula, Carolina e Spino.
Animali salvati dal destino del mattatoio e che si godevano la loro vita e la loro libertà amorevolmente accuditi nel loro rifugio protetto.
I santuari sono infatti strutture italiane che ospitano animali da reddito non sfruttati né per la loro carne né per i loro prodotti.
Si tratta di veri e propri rifugi dove si trovano animali non DPA ovvero non destinati alla macellazione.
E’ pertanto di una gravità inaudita quanto accaduto a Sairano perché ha reso vulnerabili luoghi per definizione ritenuti sicuri.
Gianluca Felicetti: “Siamo qui oggi per chiedere giustizia”
Prima dell’inizio del corteo abbiamo chiesto al Presidente della LAV Gianluca Felicetti il significato della sua partecipazione alla protesta.
“Siamo qui a chiedere giustizia per quegli animali uccisi in maniera violenta in un ambito nel quale la peste suina africana avanza perché non si vuole mettere mano alla caccia ai cinghiali.
Perché non si vuole mettere mano agli interessi commerciali dell’allevamento e ce la si prende invece con i santuari e i rifugi per animali salvati.
Siamo qui oggi per chiedere giustizia per quegli animali, ma anche per difendere tutti i santuari e i rifugi che rappresentano le forme di resistenza a un sistema che vede gli animali ancora solo come degli oggetti da sfruttare e da uccidere”.
L’importanza dei santuari per la tutela degli animali
Un santuario è un luogo sicuro di accoglienza per tutti quegli animali salvati da sfruttamento e da morte certa.
In queste strutture si possono trovare cavalli, asini, mucche, maiali, capre, pecore, galline, anatre che qui possono vivere libere.
Proprio per questo quanto accaduto a Sairano è estremamente grave: è stato violato un santuario e sono stati uccisi nove ospiti che qui vivevano al riparo da sfruttamento e morte certa.
“La LAV riapre un fronte di lotta istituzionale affinché le norme prevedano esplicitamente la salvezza degli animali che sono nei rifugi, nei santuari dove si rispettano normalmente le regole igienico sanitarie.
E questo è l’aspetto importante: i rifugi, i santuari devono essere aiutati anche nell’attuazione delle norme della cosiddetta biosicurezza a tutela degli animali presenti e a tutela della salute.
Anche solo con qualcosa di quei tanti milioni di euro che invece il Ministero della Salute e il Ministero dell’Agricoltura danno al sistema intensivo dell’allevamento per continuare ad essere quello che è stato fino ad oggi.
Cioè una fonte di violenza nei confronti degli animali, una fonte di insicurezza per la salute umana e una grande fonte di inquinamento per il nostro ambiente e contro la salute di tutti”.
Animali: questione etica e questione sanitaria
E’ pertanto necessario ed auspicabile un cambiamento a livello culturale che interessi sempre più concretamente anche la politica.
Oltre alla questione etica abbiamo la questione sanitaria ed ambientale non più procrastinabile.
I danni degli allevamenti intensivi sono evidenti e certificati: troppo semplice prendersela con nove maiali inermi e uccidere milioni di animali negli allevamenti come se fosse la morte la soluzione del problema.
Ci vogliono interventi concreti: lunedì un altro passo verrà effettuato in questa direzione che non può che essere una presa di coscienza ragionata e pragmatica.
Domani incontro importante alla Camera dei Deputati
“Domani 9 ottobre saremo con il Rifugio Cuori Liberi e con la Rete dei Santuari alla Camera dei Deputati proprio con parlamentari di vari gruppi per portare nelle istituzioni a Roma la voce della manifestazione di sabato.
Oggi c’è la necessità di fare in modo che i protocolli di attuazione, i protocolli sanitari nei rifugi vengano permessi.
Quello che è stato impedito a Sairano, dove invece è stata ordinata con la Polizia un’azione di forza e di enorme violenza, non a tutela della salute umana”.
La partecipazione alla mobilitazione è stata un vero successo ed ha dimostrato che si può manifestare in modo deciso ed incisivo, ma corretto, senza uso ed abuso di forza.
Sairano, pur nella sua immensa tragicità, ha permesso di scuotere ulteriormente le coscienze.
Da ogni parte d’Italia attivisti, animalisti, cittadini in generale si sono sentiti chiamati in causa a lottare per un cambiamento non più rimandabile.
“Sairano è stata una pagina nera non solo per i diritti degli animali, ma anche per quella che è la società che noi vorremmo – conclude il Presidente Felicetti – ovvero una società solidale con gli umani e con gli altri animali”.
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