Il Goethe-Institut di Genova annuncia la chiusura entro il 31 gennaio 2024

Il Goethe-Institut di Genova annuncia la chiusura entro il 31 gennaio 2024

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Il Goethe-Institut di Genova, l’Istituto culturale tedesco controllato dal ministero degli Esteri della Repubblica Federale di Germania, chiuderà i battenti entro il 31 gennaio 2024. Questa decisione è un segnale preoccupante della perdita dello studio del tedesco in Liguria, malgrado sia una skill molto richiesta in diversi comparti economici del territorio.

L’Istituto, nato a Monaco di Baviera nel 1951 per promuovere la lingua e la cultura tedesca, che oggi è presente in 94 Paesi diversi con 159 sedi, ha deciso di applicare una forte razionalizzazione in Italia, Francia e altre nazioni.

Le motivazioni notificate nella giornata di ieri riguardano profondi cambiamenti nelle condizioni quadro geostrategiche e finanziarie. Il consiglio direttivo del Goethe-Institut a livello mondiale ha deciso di rafforzare l’impegno promuove la conoscenza della lingua tedesca all’estero e la collaborazione culturale internazionale nell’Europa centrale e orientale, nel Caucaso, nel Pacifico meridionale, oltre che negli stati centrali degli USA. La razionalizzazione è dovuta anche all’aumento dei costi di gestione degli istituti Goethe a fronte di un calo dei finanziamenti governativi e delle minori entrate.

A causa di questa decisione, è previsto il ricollocamento in altre sedi dei tre dipendenti e la direttrice Roberta Canu. Anche la sede di Torino subirà lo stesso destino, malgrado il compleanno tondo (70 anni di attività) che cadrebbe proprio nel 2024.

«Questo riallineamento strategico non può essere realizzato senza tagli della rete altrove. Solo la chiusura di istituti, la riduzione di posti di lavoro e le misure per aumentare l’efficienza porteranno ai risparmi necessari», prosegue la nota.

Il primo Goethe-Institut a chiudere in questa razionalizzazione sarà a fine ottobre la sede di Trieste, che già da tempo ha interrotto le sue attività per mancanza di personale. Le sedi di Torino e Genova (in via Assarotti) chiuderanno invece entro il 31 gennaio, mentre quella di Napoli sarà pesantemente ridimensionata con la chiusura del dipartimento di lingue. Le altre sedi che rimarranno attive sono a Roma, Milano e il “Kultur Ensemble” franco-tedesco di Palermo.

«Anche con una rete ridimensionata», conclude la nota del Goethe-Institut, «tra Italia e Germania continuerà a esistere uno scambio particolarmente intenso di collaborazioni nel campo culturale e didattico».

Tra gli altri Paesi e regioni del mondo in cui i Goethe-Institut subiranno tagli, la Francia (con la chiusura delle sedi di Lille e Bordeaux), la capitale statunitense, i Paesi Bassi (sede di Rotterdam), Giappone e Brasile.

Il comparto turistico ligure preoccupato per la perdita di servizi in lingua tedesca con la chiusura del Goethe-Institut

L’annuncio dei tagli dell’istituto per la promozione di lingua e cultura tedesche è un segnale di come questo idioma stia perdendo attenzione sul territorio regionale. Il tedesco sembra una lingua “poco quotata”, a cui vengono preferite oggi lo spagnolo o le cosiddette “lingue del futuro” (russo, cinese, arabo). Tuttavia, la presenza di turisti germanofoni rimane preziosissima per la Liguria: nel 2022 in regione si sono registrate circa 2,5 milioni di presenze secondo l’Osservatorio turistico, tra visitatori provenienti da Germania, Austria e Svizzera.

Sarebbe dunque un controsenso non formare professionisti del turismo in questa lingua, eppure il gruppo di lavoro dei docenti di tedesco “Deutsch Ligurien” denuncia da settimane la difficolta sempre maggiore a far partire un corso per classi intere. In nessuno dei due istituti alberghieri genovesi è previsto lo studio della lingua tedesca. Nel ponente ligure, dove i turisti tedeschi sono una presenza consolidata nel tempo, la situazione non è migliore: lo studio del tedesco non è previsto all’alberghiero di Arma di Taggia, mentre ad Alassio il corso sta andando a esaurimento e sarà in breve tempo sospeso. E la situazione non migliora parlando di altri indirizzi scolastici.

Il problema della formazione si ripercuote direttamente nella ricezione e nei servizi al turismo, a cominciare dalle guide

«Mancano guide turistiche che conoscono il tedesco», secondo Leonora Senarega, membro del direttivo di AGTL (Associazione guide turistiche Liguria). «Le guide operative parlanti tedesco sono poche e in molti casi prossime alla pensione. Mancano le guide delle fasce più giovani. I turisti tedeschi chiedono una guida per la visita del Centro storico e per escursioni a Portofino e alle Cinque Terre, ma spesso non si riesce a coprire il servizio nella lingua richiesta e bisogna sperare che ci sia l’accompagnatore del gruppo, disponibile a fare da traduttore».

Difficoltà simili sono riscontrate anche negli alberghi liguri, i cui direttori faticherebbero a inquadrare personale germanofono. Considerando anche gli investimenti in campo logistico e portuale, la conoscenza della lingua tedesca è un valore non marginale per gli studenti e lavoratori liguri.

Basti solo pensare che la Germina rimane il primo partner commerciale per l’Italia, con un giro d’affari che nel 2022 ha raggiunto i 168,5 miliardi di euro. I dati potrebbero aumentare, considerando Considerando gli accordi che si stanno cercando con la Svizzera e la Germania in termini di trasporti ferroviari per aumentare i traffici nei porti liguri – grazie anche alla regionalizzazione dei cargo marittimi – nel giro del breve e del medio periodo gli addetti germanofoni saranno sempre più ricercati.

La chiusura del Goethe-Institut deve servire da campanello d’allarme alla politica e al provveditorato degli studi: è necessario promuovere lo studio del tedesco come skill ricercata e di pregio per lavorare in Liguria.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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