depositi chimici Ponte Somalia Superba contesta la risposta del Ctr

Superba risponde al Ctr per il trasporto dei depositi chimici

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È arrivata la risposta di Superba alle richieste di chiarimenti e precisazioni da parte del Ctr – Comitato tecnico regionale – che due settimane fa aveva espresso parere negativo sul progetto di spostare i depositi chimici del porto da Multedo a Sampierdarena.

La ditta proprietaria dei depositi e capofila del progetto di trasferimento, infatti, ha presentato un dossier di 50 pagine a tutti i membri del Comitato per rispondere alle questioni sollevate in termini di sicurezza sulla banchina di Porto Somalia, che dovrebbe accogliere la struttura.

Non sono state apportate modifiche sostanziali al progetto già noto, ma sono state date risposte alle perplessità in materia di sicurezza e rischio di incidente. L’organo di controllo regionale ora dovrà rispondere in una decina di giorni, valutando se le correzioni siano sufficienti o meno: in caso di un secondo parere negativo, il piano sarà di fatto bocciato senza possibilità di ricorso e dovrà essere rifatto da capo.

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Tra le problematicità riscontrate nel progetto dei depositi chimici di Superba dal Ctr, si può riscontrare:

  • la posizione dei serbatoi per le sostanze chimiche che, andando a trovarsi a meno di 500 metri dalla banchina di accosto per le navi cisterna, dovrebbero per sicurezza essere interrati e non posti fuori terra
  • la sottovalutazione nella valutazione di rischio di possibili incidenti a bordo nave durante le operazioni di scarico in banchina delle sostanze, senza quindi piano di intervento e analisi del pericolo in questa eventualità;
  • la mancata considerazione del contesto orografico e climatico della zona, in particolare del fenomeno chiamato “inversione termica”, nell’analisi incidentale della dispersione dei fumi;
  • errori nella previsioni e dei comportamenti da tenere in caso che avvenga un sovrariempimento del bacino di stoccaggio;
  • la “promiscuità” del bacino acqueo intorno a Ponte Somalia, in cui operano diverse attività portuali; per il Ctr l’area delle banchine circostanti al deposito dovrebbe essere dedicata a questo specifico impiego.

Per rispettare questo ultimo punto, in particolare, potrebbe essere necessario cessare la movimentazione ogni altro tipo di merci sfuse e di container nel terminal San Giorgio, ossia nella porzione di Ponte Somalia non occupata dai depositi chimici, ma anche sui Ponti Eritrea e Somalia. Per ADSP quindi si renderebbe necessario trovare una nuova collocazione per queste attività.

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Secondo Superba, tuttavia, il Comitato regionale starebbe applicando erroneamente le regole del decreto legge del 1934, noto nel settore come “legge petrolifera”, nelle sue valutazioni applica. Tale norma regolamenta l’attività dei depositi petroliferi ma non esplicitamente richiama i depositi chimici, che costituiscono l’attività dell’azienda in questione. La prova, secondo il dossier, della correttezza di questa interpretazione, starebbe nella presenza in porto di società simili che operano con modalità simili a quanto si vorrebbe creare su Ponte Somalia.

Su questa diversa interpretazione delle norme si baserebbe in sostanza la risposta di Superba al Ctr: non applicando i parametri previsti per i depositi petroliferi, infatti, molte delle obiezioni andrebbero a cadere senza bisogno di particolari correzioni.

Bucci: non esiste l’opzione zero per i depositi chimici

Nel frattempo, il sindaco Marco Bucci gela quanti hanno di nuovo sollevato la possibilità che Genova anziché ragionare sul trasferimento dei depositi si liberi del tutto da questa servitù complessa e invisa ai cittadini.

«Noi non lavoriamo per l’opzione zero di non avere più i depositi chimici a Genova, mi sembra che tutti lo dicano, compresi i terminalisti, l’opzione zero non esiste. Il Ctr ha fatto delle osservazioni sulla sicurezza assolutamente giuste e compatibili, Superba ha risposto e sono convinto che risolverà tutti i problemi. Il Ctr non si è assolutamente espresso su ‘dove’ mettere i depositi. Se qualcuno cerca di pescare nel torbido, non sono certamente io, sin dall’inizio di questa storia cinque anni fa sono stato assolutamente chiaro e limpido».

Ma, indipendentemente dalle posizioni di ognuno, rimane da attendere anche la sentenza del Tar della Liguria, prevista per ottobre, in merito ai diversi ricorsi presentati sul progetto.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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