S. Agostino patrono di Ostia
Ostia

21 Febbraio 2004, Sant’Agostino patrono di Ostia

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La storia moderna della città di Ostia si conclude con questo ultimo capitolo riguardante la nomina di S. Agostino patrono di Ostia.

Risale al 21 febbraio 2004 il Decreto della Santa Sede con cui il vescovo di Ippona venne proclamato dalla Chiesa di Roma patrono di Ostia e del decimo municipio di Roma Capitale per volontà espressa dal pontefice Giovanni Paolo Secondo.

Nel documento a firma di S.E. Card. Franciscus Arinze, Prefetto della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti si attesta:

“SANCUTM AGUSTINUM, EPISCOPUM ET ECCLESIAE DOCTOREM, PATRONUM APUD CIVITATIS OSTIENSIS”

Sant’Agostino nacque a Tagaste nella Numidia, l’attuale Algeria, il 13 novembre del 354 e, dopo la conversione al cristianesimo, fu battezzato a Milano dal vescovo di Milano Ambrogio. Ritornato in Africa, condusse una vita ascetica e fu nominato vescovo di Ippona. 

Durante il suo ministero scrisse numerosi testi attraverso i quali contribuì alla ricerca della spiegazione della fede contro gli errori dottrinali del suo tempo. Agostino morì durante l’assedio di Ippona da parte dei Vandali. 

Considerato tra i principali dottori della chiesa di Roma, è il santo patrono di coloro che ricercano Dio e appare frequentemente nell’iconografia con il cuore ardente di amore per l’Altissimo. 

Tra le sue opere più note: Le Confessioni, I Soliloqui e il Commento alla prima lettera di San Giovanni. Ne: “Le confessioni” di sant’Agostino il filosofo ha attribuito a Ostia Tiberina il luogo dell’estasi mistica vissuta in una delle insule che ospitava santa Monica e sant’Agostino tra un viaggio e l’altro. 

Del valore di questa particolare circostanza si ebbe occasione di riflettere nel marzo del 2003 quando, insediandosi nella sede cardinalizia di Ostia Antica, S.E. Rev.ma Cardinale Joseph Ratzinger, successivamente salito al “soglio di Pietro” con nome di Papa Benedetto XVI, sottolineò il significato della esperienza del Santo anche in relazione alla riscoperta della identità culturale e religiosa del territorio

“Lo stretto legame che unisce la figura del santo con Ostia è una forte radice identitaria per la città”. 

Ad affermarlo Monsignor Giovanni Falbo, allora parroco in Santa Monica di Ostia, studioso del Vescovo di Ippona e della storia della Chiesa, oltre che celebre autore di saggi e testi di teologia, che nell’introduzione di un libro istituzionale promosso e realizzato nel 2004 dal municipio Roma X in occasione della prima celebrazione patronale scrive: 

La città di Ostia ha ospitato oltre sedici secoli or sono due grandi santi della Chiesa di Roma: Agostino, il più grande Padre della Chiesa, maestro e dottore, che con il suo pensiero ha segnato la cultura mondiale di tutti i tempi; e Monica, donna forte e dolcissima ad un tempo che, come madre e maestra, con l’aiuto della grazia divina, ha plasmato e poi donato alla Chiesa un genio come Agostino. Ostia non solo ha offerto il soggiorno a questi due grandi santi ma è stata teatro dove Agostino, ormai battezzato, in attesa di imbarcarsi per la sua Africa, era algerino, ha elaborato il suo progetto di vita cristiana, il suo servizio a quel Cristo, a quel mediatore che intendeva abbracciare per raggiungere la verità.” 

Bibliografia

Stefano Lesti, Ostium e Portus dalle origini antiche all’età moderna (2019) IMFO Editore

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Info Stefano Lesti

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Stefano Lesti, classe 1970, vive e lavora a Roma. Scrittore, giornalista, saggista, poeta e divulgatore storico; dirige giornali e la comunicazione di importanti società sportive nazionali.

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