Il caso di Miss Beatrice Cade LiguriaDay magazine

Il caso di Miss Beatrice Cade: un legal-thriller emozionante

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Il caso di Miss Beatrice Cade è un legal-thriller firmato da Emma Flint, edito Piemme.

Londra, anni Venti.
Cade la pioggia, scura e paludosa lasciando macchie smerigliate su un terreno acre. Bea è una donna sulla quarantina, fin troppo matura per i tempi. Lavora come segretaria in un ambiente superficiale, tra un mucchio di ciance su vestiti, riviste e acconciature.
L’accozzaglia delle parole fintamente briose confonde tutto. Dietro il ticchettio ritmico e incessante della macchina da scrivere incrocia il sorriso scarlatto di Tom. E da quella piega sghemba non sa più tornare indietro.

Kate è la moglie di Tom.
“È solo la signorina Cade, una collega. È per lavoro” ma una volta nel buio sente suo marito sveglio e lo sguardo perso nell’oscurità.

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Bea voleva un Natale con Tom, allontanare il mondo, chiudere fuori i concetti di luce e di buio, bere da calici di vino dorato e immergere tortini di frutta canditi nel brandy.
In fondo le spettava.
I sentimenti diventano furiosi, Bea che brucia, arde, strugge. Mentre la consapevolezza diventa come una fiammata di un’onta dalla quale non si può rifuggire. Non più.

Il caso di Miss Beatrice Cade è una discesa negli inferi. È una storia dove, fino ad un certo punto, pare che tutti abbiano torto, ma anche ragione. E poi?


Accade che Bea e Tom decidono di fuggire insieme.
Scampoli di vita domestica, ordinaria e meravigliosamente insolita, si affacciano. Vuole aggrapparsi alla felicità perfetta che sente, Bea. Picnic improvvisati in un cottage spoglio e oscuro. Ma lei merita un’occasione e quell’occasione è Tom.

Invece Bea viene trovata a pezzi.
In una valigia.
E no, non è una storia d’amore.

Il caso di Miss Beatrice Cade è un romanzo ispirato ad una vicenda realmente accaduta, che vi farà accapponare la pelle. Perché oltre i fatti, la società raggrinzisce di perbenismo e antichi pregiudizi.
E infine il processo, realmente avvenuto, in un clima bigotto e moralista dove il punto di svolta sarà segnato proprio da una donna.

Un legal-thriller intriso di storia e cultura nell’Inghilterra del primo dopo guerra, quando la vita di due donne, due facce della stessa medaglia, due vittime di una società patriarcale e maschiocentrica si intrecciano. Un affresco del tempo perfettamente disegnato, una storia dolorosa e inquietante, che non potrà che conquistarvi.
E – quando lo finirete – un brivido impercettibile vi farà sussultare, attraverserà la vostra spina dorsale e i pensieri saranno inarrestabili, e poi sono certa che andrete spasmodicamente a cercare notizie su Emily Beilby Kaye.
Io l’ho fatto. E mi è rimasta dentro.

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Info Barbara Aversa | Missparklingbooks

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Insegnante, bookinfluencer e scrittrice, da sempre impegnata nell'ambito giornalistico e come content creator. Barbara Aversa, nota sui social come Missparklingbooks, ha pubblicato diversi racconti per riviste noir, thriller e non solo, ed è stata vincitrice del premio metropolitano di Roma. La figlia della lupa è il suo primo romanzo.

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