Ieri, martedì 18 aprile 2023, nella redazione del Secolo XIX è andato in scena il tanto atteso incontro riguardo il “Porto di Genova” tra il sindaco Marco Bucci, Claudio Burlando, ex ministro dei Trasporti nonché predecessore di Toti e Paolo Emilio Signorini, presidente dei porti di Genova e Savona. Il vivace scambio di idee, di certo non privo di punzecchiature reciproche, ha avvicinato la soluzione ad alcune delle principali sfide della città portuale.
In primis, i presenti hanno messo sul tavolo due possibili alternative per ovviare ad alcune problematiche che deriveranno dallo spostamento dei depositi chimici: siglare un accordo con Sech o Stazioni Marittime o trovare una nuova collocazione a Grimaldi una volta ultimata l’estensione del Terminal Psa di Pra‘.
Il tutto ricordando che Bucci è tra i principali sostenitori del trasferimento da Multedo a Ponte Somalia di Sampierdarena mentre Burlando si è detto fermamente contrario a questa idea.
Degna di nota anche la riflessione di Signorini che ha ricordato agli altri due presenti come, in caso di accordo, il porto non permetterà facilmente i nuovi traffici delle due società coinvolte in quanto concorrenti a quelli degli altri terminal già presenti nello scalo commerciale.
Successivamente, si è parlato della realizzazione dei cassoni per la nuova diga del porto di Genova, opera ritenuta necessaria e giusta da tutti e tre. Dall’incontro è infatti emerso che il prossimo 26 aprile si terrà un confronto cruciale al Ministero dell’Ambiente per stabilire se anche Vado diventerà un sito per la costruzione delle installazioni sopracitate. Decisamente più scottante è stato il dibattito circa l’ampliamento verso il mare del Porto di Pra’, un intervento che avrà un impatto notevole sull’economia della città.
No al petrolio, sì ai container nel Porto di Genova Pra’
Dopo le immancabili rivendicazioni e alcune velate critiche, i tre si sono comunque dimostrati consapevoli della crucialità e dei diversi potenziali interessi che orbitano attorno questo intervento e al miglioramento del Porto di Genova. Impossibile, però, trascurare l’impatto che tutto ciò avrà sulla città e sulla popolazione.
Nota positiva di questa parte di dibattito è stata inoltre l’accordo sullo sfruttare i nuovi spazi come luogo di deposito dei container piuttosto che come siti di stoccaggio o arrivo del petrolio.
Altri temi trattati nel corso dell’incontro sono poi stati: la questione del Tunnel Subportuale, lo studio di un ambizioso progetto volto alla costruzione di un nuovo bacino a Sestri accanto a quello alla Fincantieri e l’ideazione di strategie sostenibili per alleggerire il peso sulla città dei trasporti merci su rotaie.
Al di là di alcune risposte accese e delle parole rivolte da ciascuno agli altri partecipanti, l’incontro ha sottolineato, ancora una volta, la necessità di intervenire al meglio e con tempismo per migliorare per davvero Genova.
Perché, al di là di schieramenti politici e delle altre dinamiche meno evidenti, la cosa più importante rimarrà sempre il bene del capoluogo, della sua economia e dei suoi abitanti.