edili corteo Genova

Edili di nuovo in corteo contro i tagli al Superbonus. Genova paralizzata da Ponente a Levante. Toti incontra i manifestanti.

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Gli edili sono tornati in piazza, protestando contro il taglio del Superbonus.

I lavoratori del mondo edile si sono scusati in anticipo per il caos che avrebbero provocato in città, ma si sono detti “costretti dalla situazione”.

La loro richiesta al Governo è sempre la stessa: lo sblocco dei crediti per i bonus fiscali. Inoltre ritengono fondamentale un intervento che eviti il fallimento di migliaia di piccole e medie aziende.

I cortei partiti questa mattina presto sono stati tre: due dal ponente genovese e uno dal levante. Molte strade sono state bloccate dalla polizia stradale, tra cui la sopraelevata Aldo Moro. La protesta è iniziata alle 7.30: il primo corteo è partito da via Merano, all’altezza della Coop, e ha raggiunto Sampierdarena passando per via Cantore. Il secondo è partito da lungomare Canepa (chiuso poco dopo il passaggio del corteo a causa di un cedimento della carreggiata) ed è passato dalla sopraelevata per poi fermarsi alla rotonda della Fiera del Mare. L’ultimo corteo è partito da corso Europa e ha transitato da viale Brigate Partigiane.

Le tre ramificazioni della protesta si sono poi riunite intorno alle 13 in Piazza De Ferrari.

Il risultato è stata una paralisi di Genova praticamente totale.

Le parole degli organizzatori del corteo di Genova

Nico Messina, imprenditore edile, nonché uno degli organizzatori della protesta, ha dichiarato:

Verranno sicuramente molte persone da Torino, perché il nostro gruppo si sta espandendo in tutta Italia. La manifestazione sarà contemporaneamente anche a Palermo, mentre a Napoli e a Roma organizzeremo più avanti“.

L’emendamento che proroga il superbonus per le villette a giugno 2023 non è stato considerato abbastanza. I lavoratori richiedono che sia concesso alle banche di compensare i crediti degli importi pagabili con l’F24.

Andremo avanti a oltranza, finché qualcuno non farà qualcosa.” ha concluso Messina.

Ascomed (Associazione Commercianti Materiale Edile e da Costruzione) ha detto:

La pesante situazione economica che si è venuta a creare a seguito del blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali, con conseguente crisi sistemica del territorio e persistente carenza di liquidità nelle imprese edili, costringono ancora una volta le imprese del settore a manifestare questa loro difficoltà il prossimo 5 aprile“.

L’incontro con il Presidente Toti: “le porte della Regione sono sempre aperte al dialogo”

Durante il corteo di ieri, ancora una volta molto partecipato e sentito, una delegazione di lavoratori era rimasta in centro in attesa di un incontro con il presidente di Regione. Incontro avvenuto poi alle 18 e commentato dallo stesso presidente, che ha scelto di aprire la via del dialogo per venire incontro alle esigenze delle imprese.

“Siamo pronti ad aprire un tavolo di lavoro con le categorie degli edili per valutare le eventuali misure di carattere regionale per venire incontro alle esigenze delle imprese. Condividerò le proposte che ci verranno consegnate nelle prossime ore anche con i governatori delle altre regioni” ha detto Toti.

“Pur comprendendo l’esasperazione di chi vede a rischio la propria attività ho ribadito inaccettabili forme di protesta che penalizzano i cittadini – prosegue il governatore – invitando i manifestanti di oggi a scegliere forme di protesta più rispettose della vita altrui e ribadendo loro che le porte della Regione e delle istituzioni sono sempre aperte per un confronto costruttivo“.

Pensiero a cui si accoda anche il sindaco Bucci che considera ovviamente giuste le proteste a patto che non provochino effetti negativi sulla vita dei cittadini.

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