Il 15 febbraio, in Campidoglio, è stato svelato il percorso dell’ultima tappa che partirà dall’EUR e si concluderà ai Fori Imperiali.
Il Giro d’Italia è un pezzo di storia del nostro Paese e non è un caso che sia così seguito e così amato dagli sportivi italiani e del mondo. Il Grande Arrivo a Roma sarà memorabile. Per noi è una grande gioia, un impegno e un onore.
Il Sindaco, Roberto Gualtieri, ha aperto così l’incontro che si è tenuto il 15 febbraio in Campidoglio per la presentazione della tappa conclusiva del prossimo Giro d’Italia.
Sono molti i rappresentanti delle istituzioni, degli organizzatori e partner della corsa rosa che sono intervenuti, oltre al primo cittadino. Tra questi, l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma, Alessandro Onorato, il Presidente di RCS Mediagroup, Urbano Cairo, il Direttore della Gazzetta dello Sport Stefano Barigelli e l’Amministratore Delegato di RCS Sport Paolo Bellino. Tutti concordi nell’esprimere la grande soddisfazione per aver portato a compimento un progetto per nulla scontato.
Perché se è vero che quello tra la capitale e il Giro d’Italia è un grande amore che si rinnova – quest’anno sarà la 49a volta che Roma ospiterà una tappa e la 5a volta, dopo il 1911, 1950, 2009 e 2018, che il Giro terminerà qui il suo percorso – è pure vero che cinque anni fa questo amore subì uno scossone.
Tutti, appassionati di ciclismo e no, ricordano che nel 2018 la tappa di Roma fu neutralizzata e abbreviata dopo la protesta dei corridori a causa delle pessime condizioni delle strade.
Un ricordo che, in occasione della presentazione del Grande Arrivo di quest’anno, è giustamente rimasto sullo sfondo, ma che appare chiaro sia servito da impulso per un rilancio della capitale che passi anche dallo sport.

Ebbene, il giorno da segnare in agenda è il 28 maggio.
Dopo 20 tappe e più di 3400 chilometri di corsa, i corridori arriveranno finalmente sulle strade di Roma, dove si incoronerà il vincitore della 106a edizione del Giro d’Italia. A svelare i dettagli del percorso è stato, con un certo orgoglio, il direttore del Giro, il romano Mauro Vegni.
Partenza dall’EUR, davanti al Palazzo della Civiltà Italiana, e arrivo ai Fori Imperiali. Tutta la prima parte si svolgerà lungo la Via Cristoforo Colombo: si arriverà fino ad Ostia, alla Fontana dello Zodiaco, poi inversione di marcia e si risalirà verso l’EUR. Sempre attraverso la Colombo si punterà verso il centro città e, imboccando Viale delle Terme di Caracalla e Via di San Gregorio, si entrerà in un circuito cittadino di 17.6 Km da ripetere 5 volte. Strade ampie e senza particolari difficoltà tecniche porteranno la corsa in molte zone della capitale e presso alcuni dei principali luoghi simbolo della bellezza di Roma: Colosseo, Fori Imperiali, Lungotevere, Ara Pacis, Villa Borghese, Castel Sant’Angelo, Via della Conciliazione, Circo Massimo.
Quindi sarà una passerella per arrivare in volata sul traguardo più prestigioso? Vegni non dà niente per scontato:
C’è uno strappetto lungo il passaggio di Villa Borghese, in Viale Washington, breve, ma secco, che potrebbe ingolosire qualche finisseur all’ultimo giro.
La tappa prenderà il via alle 15:20 e l’arrivo è previsto per le 18:45 circa, con la luce del tramonto sul Colosseo che incornicerà le foto del vincitore.

L’assessore Onorato evidenzia ancora l’eccezionalità del risultato:
Oggi non siamo qui per caso, ma questa giornata è frutto di una scelta strategica. Il Giro garantirà grandi ricadute economiche e turistiche e un’immagine moderna di Roma agli oltre 800 milioni di telespettatori collegati da tutto il mondo.
Non ci si limiterà ad accogliere la corsa rosa, ma in quel fine settimana l’obiettivo è coinvolgere i cittadini romani, gli appassionati e i tifosi in una grande festa popolare con molte iniziative in tutti i quartieri e con un villaggio in Piazza del Popolo.
In questo clima di fermento, naturalmente non manca uno sguardo rivolto verso il futuro e le aspettative del sindaco Gualtieri sono alte:
Avere la tappa finale a Roma è un obiettivo che vogliamo perseguire anche per i prossimi anni con una sinergia virtuosa in cui la Capitale d’Italia e il Giro possano reciprocamente valorizzarsi in un binomio sempre più stretto.
Come il Tour de France si conclude sempre a Parigi, perché il Giro d’Italia non dovrebbe arrivare sempre a Roma? Provarci è lecito.
Il video “Grande Arrivo” è disponibile a questo link.
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