LA SPEZIA – Attraccherà domani al porto di La Spezia, a Calata Artom – situata fra il molo Garibaldi e il molo Fornelli (in concessione a Lsct del gruppo Contship) -, la nave Geo Barents che ha salvato oltre 200 migranti in mare con 3 diverse operazioni.
Al momento si parla di oltre 200 migranti a bordo. Fra 237 persone sono presenti anche 84 minori (fra i quali 64 non accompagnati), dopo il primo salvataggio di 69 nelle acque internazionali prossime alle sponde libiche.
Operazione che avevano fatto scattare una prima polemica.
Un vero e proprio botta e risposta in quel caso fra Medici senza frontiere e il ministro dell’Interno, Maurizio Piantedosi.
Per Msf, la meta è troppo lontana: il porto di La Spezia dista 100 ore di navigazione dal punto in mare del salvataggio dei migranti. Ma è proprio ad una della banchine di La Spezia, che l’ex nave da ricerca sismica norvegese riadattata ad operazioni di soccorso in mare da Medici senza frontiere dovrà approdare nel pomeriggio di sabato, con qualche ora di ritardo sui tempi di marcia previsti oppure al massimo in nottata fra sabato e domenica.
L’organizzazione umanitaria aveva subito ricordato che in questo tipo di occasioni ci si chiede perché si sceglie tempi più lunghi a discapito pure di una selezione di porti più adatti. Provocando la reazione del ministro competente Piantedosi.
Secondo l’Imrcc, il Centro italiano di coordinamento e soccorso, intanto, quello di La Spezia è l’unico porto sicuro per la nave umanitaria, come da comunicazione ricevuta pochi secondi dopo aver concluso l’operazione di salvataggio in mare.
Nel frattempo, infatti, il report di Geo Barents era stato inviato dalla nave a tutte le autorità competenti: Libia, Italia, Malta.
L’attesa sta aumentando in città. In una città che pare divisa in due: i contrari allo sbarco e agli sbarchi in genere da una parte, dall’altra chi è favorevole all’accoglienza o proprio contrario all’ultima stretta governativa in materia.
Se fra quest’ultimi, poi, ci sono le persone che fra Spezia e le sue valli, nell’intera provincia, hanno anche proposto a diversi comuni di ospitare gratis i migranti in arrivo, nella prima categoria troviamo alcuni già allo sbarco queste persone avranno problemi. La nave, avendo effettuato altri salvataggi oltre quello consentito dal Viminale proprio in virtù del “decreto migranti”, riceverà subito una multa da 10mila euro e sarà sequestrata per 20 giorni.
Con tanto di nota polemica aggiuntiva del sindaco, Pierluigi Peracchini, che aveva parlato di “città impreparata”.
Non a caso è dovuto intervenire il presidente della Regione Giovanni Toti a ricordare che “la situazione è gestibile ed il Paese è uno e tutti devono fare la propria parte”.
Ma in effetti la Spezia è abituata agli arrivi dal mare, seppur diversi da questo tipo di sbarchi.
In genere il transito ed i traffici sono di mezzi militari oppure commerciali. L’ultimo sbarco di migranti risale al 2015.
Sta di fatto che sabato pomeriggio all’arrivo dei migranti le operazioni saranno coordinate dalla Caritas, ma in banchina ci saranno anche i cartelli e gli slogan di accoglienza delle associazioni umanitarie (Amnesty International e non solo) e altri soggetti (Arci, Cgil e Uile per esempio) contrari agli ultimi divieti.
Le donne e gli uomini salvate due giorni fa in acque internazionali da Msf in prossimità delle sponde libiche, arriveranno dunque preso al porto di La Spezia. Per essere accolte. Già provati dall’ultimissimo timore prodotto dalla minacce della Guardia costiera libica, che era arrivata ad intimare di aprire il fuoco durante l’intervento di Geo Barents.
Ed il sistema di soccorso immediato presso le banchine spezzine è stato preparato per tempo. Con un centinaio di brandine, fra le altre cose, che verranno collocate nell’ex Terminal di Largo Fiorillo, primo approdo prima dello spostamento verso le strutture individuate.
La sanità marittima, la Croce rossa e la Polizia saliranno invece a bordo della Geo Barents per i primi controlli. Alle banchine, l’Asl per gli screening medici, Protezione civile e Caritas con coperte e cibo.
Nel mentre il primo cittadino spezzino Peracchini ha avuto la premura di far sapere a Piantedosi che in caso di emergenza in città mancano 300 posti letto in ospedale e suggerendo al numero uno del Viminale di guardare sul territorio alle strutture disponibili di proprietà statali di Areonautica e della Marina.
Lo stesso ministro delle dichiarazioni lasciate qualche giorno fa, forse ancora a freddo, a spiegare la scelta della Spezia da parte del Viminale, e con le quali accusava le onlus di far partire i gommoni diretti nell’ex Belpaese.
Aggiornamento
Cgil “Accogliere i migranti è un dovere. Il Ministro si faccia carico della situazione ligure”
Nel prossimo fine settimana, tempo permettendo, arriveranno a La Spezia i migranti della Geo Barents. Il Segretario ligure Calà e quello della Cgil spezzina Comiti intervengono sul tema. Come ricorda Luca Comiti Segretario Generale Camera del Lavoro “La Spezia è una città che vanta una tradizione di accoglienza e solidarietà, è la città di Exodus, e sono certo che saprà accogliere al meglio i bambini, le donne e gli uomini migranti della Geo Barents. Come Cgil faremo la nostra parte. Rimane il fatto grave di assegnare un porto di sbarco lontano 100 ore di navigazione che rappresentano un ulteriore disagio per persone già molto provate, quando bisognerebbe assegnare il porto più vicino. Il decreto del Ministro degli Interni manifesta così tutta la sua disumanità e la volontà di colpire le ONG, che invece andrebbero ringraziate per il loro importante impegno nel salvataggio di vite umane.” La Cgil stigmatizza la politica del Governo sui migranti e chiede che il Ministro Piantedosi si faccia carico della situazione ligure “Non condividiamo la posizione del Governo sulle ONG – sottolinea Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria – A Ventimiglia stiamo vivendo una situazione non degna di un Paese civile. Con la chiusura del campo di accoglienza, che oltre ad un minimo di umanità garantiva anche una condizione di gestione decorosa del territorio, i migranti vagano in balia dei delinquenti e rischiando la vita: 28 migranti morti in 5 anni – e chiude – Come Cgil Cisl e Uil regionali e di Imperia, insieme a molte associazioni locali, abbiamo chiesto un incontro al Ministro Piantedosi perché si possa affrontare questa situazione che oltre a rendere la vita di quei migranti un inferno sta esasperando la popolazione locale” (Comunicato Stampa)
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