1943, 3 novembre: a Genova vengono attirati in Sinagoga 250 ebrei residenti, che vengono prima rinchiusi nel carcere di Marassi, poi a San Vittore e a Milano furono caricati su un treno verso Auschwitz-Birkenau.
2022, 3 novembre: a Genova si svolge un corteo silente, dal Teatro Carlo Felice alla Sinagoga, in cui si piange quanto ci si indigna per i terribili fatti del ‘43.
Il corteo fu aperto da nomi di spicco come il Rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano, Andrea Chiappori della comunità di Sant’Egidio, Alberto Rizzerio del Centro culturale Primo Levi e Filippo Biolè di Aned Genova.
Ma la vera forza stava nel corpo del corteo: fortunatamente, le persone continuano ad aver coscienza dell’orrore della Shoah, e nel più triste degli anniversari genovesi, la gente camminava, in silenzio di lutto, con alti cartelloni pieni di numeri ed eloquenti rifiuti a razzismo ed antisemitismo.
A distanza di decenni dagli eventi della Shoah, non è comunque lecito pensare a quei fatti come un passato archiviabile: meno di due mesi fa – il 30 novembre ‘22– a Genova venivano arrestati tre ragazzi jihadisti tra i 14 e i 21 anni per diffusione di video contenenti mutilazioni torture, esecuzioni e per progetti di attacchi alle istituzioni.
La sensibilizzazione fatta nelle scuole da i suoi risultati, ma più le generazioni avanzano e più la memoria dei superstiti e dei racconti dei nonni si fa flebile, lasciando ai futuri educatori l’arduo compito di sensibilizzare su temi storicamente sempre più distanti da loro.
I giovani di oggi devono conoscere cosa sia stata la Shoah per insegnarlo a loro volta, devono fare loro la vergogna che è stata lasciata sul mondo e attenuarla con la viva consapevolezza. Crede in questo principio la Senatrice Liliana Segre, nonostante e forse anche perché dal 2019 è obbligata ad avere una scorta a causa delle minacce antisemite. La sua esperienza e contributo alla lotta contro il razzismo saranno immortali solo se qualcuno ne avrà memoria.
Abbiate memoria.