Enrico Rizzi
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Stop alla “Caccia al cinghiale” per le vie di Roma: Enrico Rizzi impugna la delibera

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Enrico Rizzi e la buona notizia: è stata impugnata la delibera regionale per fermare l’uccisione dei cinghiali romani.

Roma come il Far West: tutti in azione per catturare gli ungulati che si avvicinano ai parchi e alle zone urbane. 

Sparare per ucciderli, dopo averli narcotizzati, è infatti permesso dalla legge. Per precisione dalla delibera approvata a novembre dalla Regione.

Voluta e firmata dall’assessore alla Sanità Alessio D’amato candidato alla presidenza della Regione Lazio con il PD.

Si continua a sparare per contenere la peste suina, ma si dovrebbe ormai sapere che più cinghiali si uccidono e più cinghiali ci saranno.

Quello che conta al  momento, però, è fermare questa mattanza.

E qui entra in scena Enrico Rizzi  il leader animalista impegnato in numerose battaglie in difesa degli animali.

“Impugnare questa delibera è una battaglia di civiltà e di legalità.

Con Stefano Fuccelli del Partito Animalista Europeo abbiamo deciso di procedere e di impugnare la delibera regionale del Lazio davanti al Tar perché ad oggi abbiamo assistito alla totale assenza delle più importanti associazioni animaliste.

Ci si sarebbe infatti aspettato un loro intervento dal momento che dispongono di svariati milioni di euro sui propri conti e  che possono quindi più facilmente sostenere le spese processuali.

Inoltre le associazioni animaliste hanno il dovere di agire perché ricevono i soldi dai cittadini proprio per intervenire in casi come questo.”

Le spese processuali si aggirano intorno ai 4mila euro, ma fortunatamente l’avvocato Angelita Caruocciolo – che aveva già seguito la vicenda della Sfattoria degli Ultimi – è andata incontro a Rizzi per agevolare l’impresa. 

“Ovvio che le piccole associazioni non siano in grado di decidere e sostenere un ricorso al Tar, ma è importante il contributo di tutti.

Desidero anche ringraziare tutti gli attivisti che da mesi stanno cercando di fare l’impossibile per salvare anche un solo cinghiale di Roma.

La maggior parte delle grosse associazioni, invece, pare disertino i luoghi di “caccia al cinghiale” a Roma. Pare anche giustifichino il loro mancato ricorso al Tar a causa di altre improrogabili priorità.

Invece bisogna intervenire, abbiamo il dovere sacrosanto di dare una speranza a questi animali.

Se io fossi il presidente di una di queste associazioni che ricevono il 5 per mille dai cittadini e lasciti vari, mi sentirei in dovere di provarci. Senza nessuna esitazione.”

Il ricorso ovviamente non dà la certezza di salvare la vita a questi animali: la vera vittoria ci sarebbe qualora il tribunale regionale revocasse l’ordinanza.

Enrico Rizzi
Enrico Rizzi

Il ricorso sarà presentato al Tar oggi o domani. Verrà chiesta una sospensiva nell’attesa dell’udienza preliminare: la richiesta, quindi, che in questo lasso di tempo sia sospesa la delibera regionale che viene di fatto congelata.

“Se il giudice ci darà ragione allora quella delibera non sussisterà più, cosa che purtroppo non avverrebbe in caso contrario.

Ma questa è l’unica strada percorribile: intervenire a livello legale con un ricorso al Tar e affidarsi alla magistratura.

Non dobbiamo mollare. E’ una battaglia di civiltà che rappresenta tutti noi.

Dobbiamo affidarci a chi ha il potere di intervenire. I presupposti seri e concreti per provare a bloccare questa delibera regionale ci sono, come confermato dall’avvocato.”

Enrico Rizzi bloccato e trattenuto per ore a Villa Pamphili

Il leader animalista non demorde, anche dopo la vicenda che l’ha visto protagonista i giorni scorsi a Villa Pamphili.

“Cercavo di raggiungere Paola Samaritani della Sfattoria degli Ultimi. Durante il tragitto ho visto un cucciolo di cinghiale ferito e mi sono fermato. Ho fatto un breve video.

C’erano cinque macchine e tre agenti che mi hanno circondato. Mi hanno portato via con le sirene spiegate come il peggiore dei delinquenti.

Mi hanno sequestrato cellulare e apple watch e non ho potuto avere alcun contatto con nessuno per oltre tre ore.”

Denunciato, Rizzi si è rivolto al proprio avvocato per la controdenuncia per falso, arresto illegale e/o sequestro di persona.

Enrico Rizzi non demorde e ringrazia tutti i cittadini e gli attivisti che da parecchi mesi continuano a contribuire, ciascuno a suo modo, per portare avanti questa battaglia di civiltà.

E’ possibile, per chi lo desidera, effettuare una donazione cliccando sul sito di Gofundme

Rosella Schiesaro

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Info Rosella Schiesaro

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Nata a Savona, di origini toscane, Rosella Schiesaro ha svolto per più di vent'anni attività di ufficio stampa e relazioni esterne per televisioni, aziende e privati. Cura per LiguriaDay la rubrica Il diario di Tourette dove affronta argomenti di attualità e realizza interviste sotto un personalissimo punto di vista e con uno stile molto diretto e libero. Da sempre appassionata studiosa di Giorgio Caproni, si è laureata con il massimo dei voti con la tesi “Giorgio Caproni: dalla percezione sensoriale del mondo all’estrema solitudine interiore”. In occasione dei centodieci anni dalla nascita del poeta, ci accompagna In viaggio con Giorgio Caproni alla scoperta delle sue poesie più significative attraverso un percorso di lettura assolutamente inedito e coinvolgente.

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