Dalle 10 alle 12 sitin di fronte al Palazzo della Regione
Rizzi contro Toti: in Piazza de Ferrari questa mattina erano circa in 50, ma si sono fatti sentire.
Ha mantenuto la promessa Enrico Rizzi che dopo la cattura dei cinghiali al Parco dell’Acquasola avvenuta tre settimane fa aveva detto:
“Una cattura indegna quella avvenuta a Genova, animali narcotizzati e portati via per essere uccisi secondo il piano di abbattimento dei cinghiali previsto dalla Regione Liguria.
Una cattura avvenuta in pochissimo tempo per impedire agli animalisti di intervenire.
A questo punto ho deciso di organizzare una manifestazione davanti al palazzo della Regione Liguria. Vi aspetto tutti mercoledì 5 ottobre alle ore 10.”
E questa mattina attivisti e cittadini hanno raggiunto il leader animalista per manifestare sotto il Palazzo della Regione contro la decisione di abbattimento di circa 40000 cinghiali.
Al Presidente Toti è stato ripetuto più volte l’invito, rimasto inascoltato, di affacciarsi alla finestra.
Al Presidente sono state rivolte anche critiche a non finire dopo la pubblicazione del post del 4 ottobre, festa di San Francesco nonché Giornata mondiale degli animali.
Cinque foto del Presidente con cane, gatto, cavallo, delfino, ma il post è diventato un boomerang, per le foto e per il testo. Queste le parole incriminate:
“Oggi festeggiamo San Francesco ed è anche la Giornata mondiale degli animali. Impariamo a rispettare e proteggere di più i nostri amici a quattro zampe e tutti gli animali che ogni giorno ci regalano un sorriso, ci tengono compagnia e a volte ci salvano anche la vita. Come faremmo senza di loro?”
Non è certo passata inosservata l’incongruenza tra quanto scritto ed i comportamenti decisi dalla Regione Liguria in merito all’uccisione dei cinghiali.
La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato
C’è chi ha parlato addirittura di dissociazione cognitiva: da un lato l’appello a trattare bene i nostri amici animali e dall’altro decisioni in completo e palese disaccordo.
Come quella di far uccidere dai cacciatori 40000 ungulati, anche laddove, è stato ricordato, ci sono leggi in materia, come la 157 del 1992 che recita: 1. La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale.
2. L’esercizio dell’attività venatoria è consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica e non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole.
Un’altra legge è stata letta a gran voce sotto la finestra del Presidente Toti, la 221 del 2015:
1. E’ vietata l’immissione di cinghiali su tutto il territorio nazionale, ad eccezione delle aziende agricole di cui all’articolo 17, comma 4, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, delle zone di cui alla lettera e), e del comma 8 dell’articolo 10 della medesima legge n. 157 del 1992.
L’intervento di Enrico Rizzi
Tanti gli interventi, tutti contro le scelte politiche attuali e la mancata informazione ai cittadini. “Bisogna informare bene – spiega un animalista – la caccia non serve a ridurre i danni ed il numero dei cinghiali.”
Enrico Rizzi non le manda certo a dire:
“Si capisce bene da chi siamo amministrati. Il Presidente Giovanni Toti spende i soldi pubblici in questo modo: 500 euro dei cittadini per l’abbattimento di ogni cinghiale, anziché 2.5 euro per una fiala anticoncezionale. E tutto questo per favorire i cacciatori, un gruppo di psicopatici!”
Rizzi cita anche Theodor Heuss, primo presidente della Repubblica Federale di Germania che asseriva “La caccia è una forma secondaria di malattia mentale umana”.
“I cacciatori sono degli psicopatici che si svegliano alle 3 del mattino – continua Rizzi – fatevi curare. La gente perbene esiste e voi fate schifo a una società civile.
L’unica cosa che riconosco ai cacciatori – dice Rizzi – è che sono uniti, pochi ma uniti.
Lo stesso non si può dire di noi animalisti, purtroppo proprio no.
Siamo sempre gli stessi a manifestare: pensate se oggi fossimo stati 400 o 4000 invece di 40 come sarebbe stato diverso!”

E poi l’affondo sul Presidente Toti:
“Ha fatto finta di salvare i cinghiali della Spezia e poi ha firmato per ucciderne 40000.
E abbiamo Gianluca Felicetti – Presidente LAV – che lo ha pure ringraziato in quanto persona sensibile.”
A questo punto non resta che attendere una risposta da parte del Presidente Giovanni Toti.
Al di là dell’apparente esigua presenza di oggi in Piazza De Ferrari – ma vale la pena ricordare che è un normale mercoledì lavorativo – i cittadini sulla pagina Facebook di Rizzi hanno ribadito il loro categorico NO al massacro di animali innocenti.
Animali liberi: il grido degli animalisti di fronte all’Acquario
Terminata la manifestazione di questa mattina, Enrico Rizzi e gli altri attivisti si sono recati davanti all’Acquario di Genova.
“Animali liberi” hanno urlato di fronte all’ingresso di quello che è l’acquario più grande d’Europa.
“Gli animali vanno ammirati nella loro libertà, non rinchiusi nelle gabbie o nelle vasche! Vergogna!