Contro i cinghiali romani un vero e proprio blitz delle forse dell’ordine quello di mercoledì a Roma nei pressi di Villa Pamphili.
Polizia e carabinieri forestali impegnati in una battuta contro un branco di 15 ungulati che già avevano causato la chiusura del parco.
Un esemplare è rimasto ucciso, gli altri saranno abbattuti durante le prossime ore – cuccioli compresi – in base a quanto richiesto dalle normative in contrasto alla peste suina.
“Decine di auto tra carabinieri, polizia, agenti antisommossa. Armati. Obiettivo: uccidere mamma cinghiale. E tutti i suoi cuccioli.”
Così Vittorio Feltri ieri su Instagram. “Non possono essere brave persone chi agisce con tanta ingiustificata crudeltà.”
A Roma in questi giorni non si parla d’altro: i cinghiali sembrano essere diventati il capro espiatorio per eccellenza di tutti i problemi, o quasi, che affliggono la capitale.
E pochi minuti fa Vittorio Feltri è tornato a dire la sua attraverso un post di Facebook.
I ROMANI VIVONO SOMMERSI DALLA SPAZZATURA e si pensa solo a sterminare i cinghiali per farne il caprio espiatorio. La decisione di uccidere questi animali manca di giustizia, senso morale e anche efficienza.
PER RISOLVERE UN PROBLEMA IN QUALUNQUE CONTESTO È NECESSARIO AVERE LE GIUSTE INFORMAZIONI.
NON È SOLO UNA QUESTIONE DI INTELLIGENZA, SE I DATI SONO SBAGLIATI, VIZIOSI O INCOMPLETI LA RISOLUZIONE È ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE.
L’emergenza cinghiali si può risolvere in modo definitivo ascoltando gli esperti in fauna selvatica (veri esperti e non gli ignoranti che parlano per sentito dire o perché gli conviene) e collaborando con le grandi associazioni animaliste, pronte ad intervenire con numerose soluzioni.
Solo in questo modo si può interrompere questa marcia indietro verso l’inciviltà e il regresso per ricominciare a guardare avanti.
È UTILE LA NOSTRA RIPROVAZIONE.
La persecuzione dei cinghiali ricorda tanto il modo di pensare del regime talebano che commette, ottuso e cieco, crimini contro la vita e la morale e chiude le porte a giustizia ed etica.”
La misura è colma. Bisogna urgentemente ricorrere a chi conosce davvero la “questione cinghiali”.
Noi, in qualità di cittadini, possiamo e dobbiamo pretendere soluzioni etiche lontane dalla violenza.